Capanna Dotra una tranquilla domenica di neve
Previsioni per il weekend da incubo, sono giorni e giorni che piove ed chiaramente il fine settimana è pessimo.
Vi pare che la “Banda dei Matti” possa restare a casa in pantofole?
Non se ne parla proprio, studia e ristudia … si decide di andare in capanna, viste le previste precipitazioni abbondanti, qualcosa sopra i 1300-1500mt in modo da prendere neve e non pioggia, e qualcosa di conosciuto e tranquillo visto il massimo livello di rischio valanghe.
Quindi Dötra, capanna Dötra a 1749mt, nell’ incantevole omonimo paesino.
Ci siamo passati molte volte, mai fermati all’ interno, è sempre “presto” quando ci sia arriva, quindi è più in posto di passaggio che di arrivo, ma oggi è il posto ideale dove trascorrere un po’ della nostra domenica.
Visto il meteo e la condizione delle strade, pensiamo di essere tra i pochi matti ad affrontare la giornata, ma inaspettatamente si uniscono a noi tre amici di Hikr, anche loro con questa voglia di non passare la domenica al calduccio dei propri muri.
Partenza da Piera alle 08:45, qualche difficoltà per il parcheggio, gli slarghi sono invasi dalla neve accumulata dagli spazzaneve, e vi assicuro che di neve se ne vede proprio tanta.
Il gruppo è numeroso, da noi manca il Barba per impegni famigliari, ci sono Francesco, Laura e Luca.
Facciamo conoscenza per la prima volta con Laura, e qualcuno di noi anche con Luca, persone squisite e simpatiche.
Laura sale con gli sci, e noi dietro con le ciaspole, beh dietro … il sottoscritto molto dietro, appesantito e poco in forma mi lascio staccare di molto dal primo gruppo, tanto che si formerà un gruppetto che mi aspetta con Gimmy capo-badante.
E’ vero che oggi il fiato è peggio del solito (e questo è tutto dire), ma mi fermo per qualche foto, nonostante nevischia e la luce è pessima, ed anche a godermi i paesaggi intorno.
Certo la visibilità è molto breve, ma vedere Oncedo, Marzanei, Anveuda dall’ alto con molto più di un metro di neve sui tetti non è da tutti i giorni.
Proprio per prendersela comoda e per evitare ogni tipo di rischio seguiamo la strada, la pista è battuta dalle motoslitte dei giorni precedenti, ci sono un 20-30cm di neve fresca. Salendo sulla strada non si sprofonda molto, solo le ciaspole che fanno un fastidioso zoccolo sotto (e a tutti gli amici con le TSL come le mie o simili), ma provando la consistenza della neve a lato della strada battuta, i bastoncini scendono dritti fino al manico … meno male che non è da battere … sarebbe una nuotata !

Arrivo in capanna alle 11:20, ben 50min dopo il primo gruppo, paesaggi fantastici.
Come ho già detto, eravamo convinti di essere i soli matti in giro … ma sorpresa entrando in capanna il tepore dell’ ambiente già caldo, ed un volto conosciuto … il famoso Rocco.
Molti di voi lo conoscono per averlo incontrato in una delle capanne ticinesi, dove pernotta e si prepara ottimi pranzetti, ben innaffiati dalla bionda bevanda.
Mentre Rocco si cucina un profumato risotto con i funghi noi attorno ad un paio di tavolini, pranziamo con i nostri panini, il locale è piccolo ma confortevole e caldo.
Mentre pranziamo arriva prima uno poi un altro … un gruppo di 17 ciaspolatori, tutti del CAI di Varese … altro che matti solitari !
Rocco che ama e cerca la solitudine e la pace, si è ritrovato in mezzo ad una folla, peggio che in piazza del Duomo …
Nonostante il disturbo arrecato, ci offre un assaggio (anzi un bel piattone) del suo risotto con porcini, che assaggiamo assieme al gruppone di Varese.
Chiacchere (anche come dolce), risate, sorrisi, condivisione di cibi e bevande, ed il tempo passa, decidiamo quindi di tornare, e visto che il serpentone del CAI ha battuto il sentiero diretto da Oncedo, scendiamo dalla via più breve.
Usciamo e una sorpresa ci accoglie, graditissima: nevica con fiocchi grandi e soffici, uno spettacolo !
Foto di gruppo (grazie agli amici), anche di Francesco con Laura, sotto un ombrello azzurro cielo … e via si parte, sono le 12:47.
Il ritorno è veloce, non serve prendere fiato, e vista la giornata partono gli scherzi e gli spintoni nella neve, io con Gimmi e Roberto immersi poi ricoperti … Gimmi commenta che era dai tempi dell’ asilo che non si rotolava così nella neve.
Alle 14:00 siamo a Piera, ritorno a razzo nonostante la pausa … giochi.
Mai arrivati così presto al ritorno, ma come detto è un percorso tranquillo in tutti i sensi.
Ci salutiamo sotto una copiosa nevicata, ultime battute e via ognuno alle proprie calde case, questa volta sì … metteremo le pantofole!
Un saluto a tutti, spero la prossima volta di poter raccontare una giornata all’aperto su qualche cima o passo e magari sotto un bel sole.
Giorgio
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