Percorso delle emozioni - Val di Rabbi Saent e la scalinata dei Larici monumentali
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Ponte dei Santi, un venerdì tutto per noi, ed allora via alla ricerca di emozioni, via verso quel Trentino che mi è tanto caro.
Visita a Ronzone, un ricordo di nostra madre, e poi in Val di Rabbi, Irene ha insistito per questa escursione, lei che ama i giri fatti in modo low senza ambire a cime ardite o imprese che rasentano i chilometri a due cifre(anche se poi è la prima a compiacersi per lo straordinario scenario che si gode su un tremila.....).
Dunque arriviamo a Plan, località frequentatissima d'estate, ora poca gente in questo venerdì, lasciamo l'auto e iniziamo a percorrere la strada verso la malga Stablaso, attorno a noi si presenta questa valle come una cascata di un colore giallo-larice, morbido, autunnale, emozionante con queste macchie di verde-abete, il rumore dell'acqua del Saent che precipita lassù verso il Dos de la Cros è rombante.
Passiamo la Malga e prendiamo il sentiero 106 che sale lungo il fianco sx della valle, sale ed incrociamo piccoli ruscelli che velocemente vanno a ricongiungersi al loro fratello maggiore nel fondovalle.
Presto siamo al Dos de la Cros, ora il sentiero scende verso la grande radura del Pra di Saent, laggiù si intravede la vecchia Malga, posto magnifico, edificio che conserva in sè tutto ciò che la storia di questi antichi mestieri estivi rappresentavano(fienagione, pascolo, legname....).
Ci fermiamo per un piccolo spuntino, con noi molti altri escursionisti, tutti per il percorso dei Larici monumentali, alberi di 300-400 anni, sopravvissuti a tutto, ed ancora lì chi con la cima rotta, chi con il tronco offeso da piogge di pietre, ma ancora possenti.
E mentre saliamo questo possiamo osservare, andiamo sù fino all'inizio del sentiero degli alpinisti, quello che porta al Dorigoni(vero Cri? Tu e Marco siete molto legati a quel posto); dunque il Dorigoni dicevo, ma questa, rivolgendomi a Irene, sarà un'altra nostra escursione, andremo sù, magari il prossimo anno a vedere i Laghetti Sternai e la Cima Rossa e magari il Careser....ma questa sarà un'altra storia.
Ora scendiamo, le nuvole si stanno abbassando e si è fatto tardi, un salto alla cascata ad emozionarci per la maestosa imponenza dell'acqua che precipita, poi siamo alla Malga Stablaso per un secondo e più confortevole spuntino.
Visita a Ronzone, un ricordo di nostra madre, e poi in Val di Rabbi, Irene ha insistito per questa escursione, lei che ama i giri fatti in modo low senza ambire a cime ardite o imprese che rasentano i chilometri a due cifre(anche se poi è la prima a compiacersi per lo straordinario scenario che si gode su un tremila.....).
Dunque arriviamo a Plan, località frequentatissima d'estate, ora poca gente in questo venerdì, lasciamo l'auto e iniziamo a percorrere la strada verso la malga Stablaso, attorno a noi si presenta questa valle come una cascata di un colore giallo-larice, morbido, autunnale, emozionante con queste macchie di verde-abete, il rumore dell'acqua del Saent che precipita lassù verso il Dos de la Cros è rombante.
Passiamo la Malga e prendiamo il sentiero 106 che sale lungo il fianco sx della valle, sale ed incrociamo piccoli ruscelli che velocemente vanno a ricongiungersi al loro fratello maggiore nel fondovalle.
Presto siamo al Dos de la Cros, ora il sentiero scende verso la grande radura del Pra di Saent, laggiù si intravede la vecchia Malga, posto magnifico, edificio che conserva in sè tutto ciò che la storia di questi antichi mestieri estivi rappresentavano(fienagione, pascolo, legname....).
Ci fermiamo per un piccolo spuntino, con noi molti altri escursionisti, tutti per il percorso dei Larici monumentali, alberi di 300-400 anni, sopravvissuti a tutto, ed ancora lì chi con la cima rotta, chi con il tronco offeso da piogge di pietre, ma ancora possenti.
E mentre saliamo questo possiamo osservare, andiamo sù fino all'inizio del sentiero degli alpinisti, quello che porta al Dorigoni(vero Cri? Tu e Marco siete molto legati a quel posto); dunque il Dorigoni dicevo, ma questa, rivolgendomi a Irene, sarà un'altra nostra escursione, andremo sù, magari il prossimo anno a vedere i Laghetti Sternai e la Cima Rossa e magari il Careser....ma questa sarà un'altra storia.
Ora scendiamo, le nuvole si stanno abbassando e si è fatto tardi, un salto alla cascata ad emozionarci per la maestosa imponenza dell'acqua che precipita, poi siamo alla Malga Stablaso per un secondo e più confortevole spuntino.
Tourengänger:
Amadeus

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Kommentare (4)