Sulzfluh in traversata
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Gita autunnale del Corso Introduzione 2013: scartata l'ipotesi di andare in Dolomiti, decidiamo di andare in un ambiente simile ma molto più vicino: il Rätikon offre montagne di pari bellezza senza però l'affollamento, la distanza ed i prezzi alti, dei "monti pallidi" nostrani.
Ci troviamo alle 6,15 ed alle 10 abbiamo già gli scarponi ai piedi.
La conca di Partnun, la frazione di Sankt Antonien in Ascharina da cui partiamo, è veramente spettacolare: ampia e verdeggiante disseminata di case, stalle e fienili sparsi, un tipico insediamento Walser, il cielo non è proprio terso, vi sono grandi nuvole ma non sembrano così minacciose.
Viste le previsioni meteo che danno un peggioramento per domani decidiamo di raggiungere direttamente la Sulzfluh, la cima che avevamo programmato di salire domani, Dopo un breve tratto di strada iniziamo la salita su un bel sentiero in direzione di Gruoben, passiamo accanto a belle costruzioni in legno mentre il panorama si allarga sempre di più.
Le pioggie hanno reso il sentiero piuttosto scivoloso ma saliamo di buon passo e, ben presto, incontriamo la prima neve, aconiti e verghe auree spuntano dal manto bianco, le campanule hanno un'aria piuttosto dimessa: l'autunno è decisamente arrivato, forse anche un po' in anticipo.
A quota 2095 metri lasciamo il sentiero per la Carschinahütte e ci dirigiamo verso destra per raggiungere la parete Sud della Sulzfluh, il sentiero, quasi pianeggiante, si arresta alla base di una bastionata, da qui una traccia sale ripida fra le roccette, c'è una catena per agevolare la salita che risulta comunque elementare.
Raggiungiamo un vasto pianoro inclinato e con un giro in senso antiorario entriamo nel vallone denominato Gemschtobel, la, in alto ecco la nostra cima che appare e scompare fra le nuvole.
Il nostro gruppo, fra allievi ed accompagnatori siamo in venti, si sgrana lungo il pendio, alcuni tratti sono piuttosto ripidi ma il fantastico paesaggio circostante offre una buona scusa per fermarsi, guardarsi intorno e, nel contempo, riprendere fiato.
Superati i 2600 metri eccoci sulla cresta confinaria, rivedo le montagne austriache visitate poco più di un mese fa, cerco di riconoscerle ma la neve ha decisamente cambiato il panorama.
Intorno ai 2700 metri giriamo verso Sud e risaliamo in direzione della cresta Ovest della Sulzfluh, nonostante la neve sia abbondante si riesce a camminare sulle rocce scoperte e l'aderenza è ottima, le suole Vibram sono decisamente nate per risalire la dolomia.
Raggiunta la cresta finale veniamo accolti da un vento freddo micidiale, giusto qualche foto sotto l'enorme croce di vetta e ridiscendiamo in cerca di un riparo dal vento in cui mangiare qualcosa.
Pian piano tutto il gruppo sale e scende dalla vetta, mangiamo e quindi riprendiamo il cammino in direzione della Lindauerhütte.
Scendiamo lungo una larga dorsale in direzione Nord Est seguendo i segnavia bianco - blu,, da qui vediamo il bel lago di Partnun sotto di noi, quindi deviamo e scendiamo in direzione Nord attraversando enormi, brulle placconate calcaree, denominate Karrenfeld e dominate dall'imponente mole della Kleine Sulzfluh, fino a portarci all'imbocco del canale che ci permetterà di abbassarci, il primo tratto è decisamente ripido, il terreno è costituito da un fine ghiaietto misto a chiazze di neve in cui i talloni affondano bene, tutto sommato l'aderenza è buona ed in breve raggiungiamo la parte bassa del canalone dove ritroviamo un bel sentiero e, finalmente, un po' di verde.
Raggiungiamo i prati di Tramosa, disseminati di sassi calcarei rossicci che assumono spesso l'aspetto di laterizi abbandonati. Per raggiungere la grande Lindauerhütte non ci resta che risalire una cinquantina di metri di dislivello su un bel sentiero fra gli alberi.
Eccoci finalmente al rifugio, decisamente affollato ma anche funzionale, dopo esserci sistemati nel Matratzenlager ci meritiamo un bell'integratore al malto (leggi birra) in attesa della cena che si rivelerà buona ed abbondante.
La meteo per oggi ci ha graziato, speriamo che domani faccia altrettanto!
Ci troviamo alle 6,15 ed alle 10 abbiamo già gli scarponi ai piedi.
La conca di Partnun, la frazione di Sankt Antonien in Ascharina da cui partiamo, è veramente spettacolare: ampia e verdeggiante disseminata di case, stalle e fienili sparsi, un tipico insediamento Walser, il cielo non è proprio terso, vi sono grandi nuvole ma non sembrano così minacciose.
Viste le previsioni meteo che danno un peggioramento per domani decidiamo di raggiungere direttamente la Sulzfluh, la cima che avevamo programmato di salire domani, Dopo un breve tratto di strada iniziamo la salita su un bel sentiero in direzione di Gruoben, passiamo accanto a belle costruzioni in legno mentre il panorama si allarga sempre di più.
Le pioggie hanno reso il sentiero piuttosto scivoloso ma saliamo di buon passo e, ben presto, incontriamo la prima neve, aconiti e verghe auree spuntano dal manto bianco, le campanule hanno un'aria piuttosto dimessa: l'autunno è decisamente arrivato, forse anche un po' in anticipo.
A quota 2095 metri lasciamo il sentiero per la Carschinahütte e ci dirigiamo verso destra per raggiungere la parete Sud della Sulzfluh, il sentiero, quasi pianeggiante, si arresta alla base di una bastionata, da qui una traccia sale ripida fra le roccette, c'è una catena per agevolare la salita che risulta comunque elementare.
Raggiungiamo un vasto pianoro inclinato e con un giro in senso antiorario entriamo nel vallone denominato Gemschtobel, la, in alto ecco la nostra cima che appare e scompare fra le nuvole.
Il nostro gruppo, fra allievi ed accompagnatori siamo in venti, si sgrana lungo il pendio, alcuni tratti sono piuttosto ripidi ma il fantastico paesaggio circostante offre una buona scusa per fermarsi, guardarsi intorno e, nel contempo, riprendere fiato.
Superati i 2600 metri eccoci sulla cresta confinaria, rivedo le montagne austriache visitate poco più di un mese fa, cerco di riconoscerle ma la neve ha decisamente cambiato il panorama.
Intorno ai 2700 metri giriamo verso Sud e risaliamo in direzione della cresta Ovest della Sulzfluh, nonostante la neve sia abbondante si riesce a camminare sulle rocce scoperte e l'aderenza è ottima, le suole Vibram sono decisamente nate per risalire la dolomia.
Raggiunta la cresta finale veniamo accolti da un vento freddo micidiale, giusto qualche foto sotto l'enorme croce di vetta e ridiscendiamo in cerca di un riparo dal vento in cui mangiare qualcosa.
Pian piano tutto il gruppo sale e scende dalla vetta, mangiamo e quindi riprendiamo il cammino in direzione della Lindauerhütte.
Scendiamo lungo una larga dorsale in direzione Nord Est seguendo i segnavia bianco - blu,, da qui vediamo il bel lago di Partnun sotto di noi, quindi deviamo e scendiamo in direzione Nord attraversando enormi, brulle placconate calcaree, denominate Karrenfeld e dominate dall'imponente mole della Kleine Sulzfluh, fino a portarci all'imbocco del canale che ci permetterà di abbassarci, il primo tratto è decisamente ripido, il terreno è costituito da un fine ghiaietto misto a chiazze di neve in cui i talloni affondano bene, tutto sommato l'aderenza è buona ed in breve raggiungiamo la parte bassa del canalone dove ritroviamo un bel sentiero e, finalmente, un po' di verde.
Raggiungiamo i prati di Tramosa, disseminati di sassi calcarei rossicci che assumono spesso l'aspetto di laterizi abbandonati. Per raggiungere la grande Lindauerhütte non ci resta che risalire una cinquantina di metri di dislivello su un bel sentiero fra gli alberi.
Eccoci finalmente al rifugio, decisamente affollato ma anche funzionale, dopo esserci sistemati nel Matratzenlager ci meritiamo un bell'integratore al malto (leggi birra) in attesa della cena che si rivelerà buona ed abbondante.
La meteo per oggi ci ha graziato, speriamo che domani faccia altrettanto!
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