Faderhorn o Pizzo Croce 2477 m (Macugnaga)
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Un giorno mi trovavo a Macugnaga, alzando gli vidi una croce posizionata su di una roccia in un luogo inaccessibile e impressionante, mi domandai come si poteva arrivare lì, oggi l'ho capito:
Partiamo dal parcheggio nelle vicinanze della seggiovia del Burki, dove percorriamo la sterrata che d'inverno diventa pista da sci, superiamo il primo ponte e giunti al secondo proseguiamo diritti senza attraversarlo, in pochi minuti siamo all'attacco del sentiero che sale ripidissimo tra cengie e placche rocciose intercalate da fazzoletti erbosi, alcuni buchi nella roccia mi fanno supporre che in certi tratti erano posizionate delle protezioni, comunque non ci sono punti particolarmente esposti.
Tra le mille fioriture e l'abbagliante giallo dei maggiociondoli, sbuchiamo nel dosso prativo dove è posizionato l'unica e indispensabile indicazione della nostra destinazione, svoltiamo a dx su bel sentiero a mezza costa sfiorando l'Alpe Obal (questo nome mi ricorda qualcuno...) con leggera perdita di quota effettuiamo un ampio semi cerchio attraversando tre ruscelli che formano stupende cascate, superiamo i ruderi dell'Alpe Altestafel e raggiungiamo il bel bivacco Hinderbalmo, da questa prospettiva la est del Rosa appare nel suo massimo splendore.
Dopo una celere ispezione ripartiamo alla volta della cima che vediamo in lontananza, il sentiero sale deciso su forti pendenze senza possibilità di respiro, serpeggiando tra i rododendri in fiore, in lontananza un camoscio isolato ci scruta, lo scarso allenamento inizia a produrre i suoi frutti siamo al limite di apparizioni mistiche fantozziane e la croce fatica ad avvicinarsi...quando siamo ad un tiro di schioppo dalla vetta la sorpresa: un breve ma ripidissimo scivolo di neve ci sbarra il passaggio, considerando la tipologia di calzature indossate escludo l'attraversamento, troppo rischioso, mi dispiace perdere quota ed aggirarlo dal basso, quindi opto per l'aggiramento dall'alto, decisione scellerata che ci impegna per 15' su terreno instabile e ripido con tanto di un passaggio in disarrampicata.
Finalmente torniamo sul sentiero che ci conduce in vetta, poi con attenzione sulla pietraia raggiungiamo la croce posizionata più in basso, felici come bambini in giorno di Natale mentre scartano i regali firmiamo il libro di vetta. Decidiamo di scendere subito, ci riposeremo al bivacco, ripercorriamo quindi a ritroso il sentiero di salita, anzi non proprio...questa volta il nevaio lo aggiriamo dal basso.

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