Ieri giornata splendida al Passo del Lucomagno, oggi a Macugnaga con il Corso Introduzione il tempo non è altrettanto bello, ciononostante siamo in 23 fra accompagnatori ed allievi. Parcheggiate le auto a Pecetto ci avviamo lungo il sentiero che corre alla base di un'imponente bastionata rocciosa, il tempo, per ora, sembra tenere: visibilità scarsa ma almeno non piove. Poco dopo incontriamo un vecchio, solitario stambecco che ci osserva tranquillo dalle roccie sovrastanti il sentiero.
Arriviamo alla fine del tratto boscato ed il panorama si apre, della famosa parete Est del Monte Rosa però nessuna traccia. Ci inerpichiamo sulla prima ripida rampa, il tempo umido ed il disgelo hanno gonfiato le numerose cascate che scendono dalle pareti che ci sovrastano, il sentiero sale fra di esse e spesso attraversiamo i torrenti dove l'acqua corre impetuosa.
Dopo l'ennesimo guado arriviamo in un grande fornale gremito di pecore, scorgiamo nella bruma il bivacco Hinderbalmo, in pochi minuti lo raggiungiamo: è una piccola baita in pietra, l'interno è decisamente spartano, tre brande, un tavolo, il libro di rifugio e poco altro.
Il sentiero prosegue alle spalle del biivacco, le roccie qui sono alquanto scivolose, passiamo nei pressi dei ruderi dell'Alpe Fad, che da il nome alla nostra cima, incontriamo una lingua di neve che superiamo senza problemi, in breve siamo in vetta...non proprio a dire il vero: siamo alla stessa altezza della cima ma da questa ci separa un'altra lingua di neve, questa però è decisamente ripida, la nebbia ci impedisce di vedere dove vada a finire e la parte centrale è decisamente ghiacciata. Si decide di terminare qui la salita, d'altronde dalla vera cima NON vedremmo altro che la sottostante Pecetto, da qui invece NON vediamo la parete Est del Rosa! Peccato questa nebbia!
Rapido pasto e si ridiscende, non lasciamo neppure il tempo a Gianni di preparare il suo mitico "vin brulée" perchè sta mettendosi a piovere!
Nei pressi del bivacco Hinderbalmo la pioviggine si trasforma in una pioggia scrosciante, inutile tentare di ripararsi all'interno, d'altronde non ci staremmo tutti di sicuro!
Proseguiamo con cautela, le roccie sono scivolose e lentamente l'acqua trova la via per insinuarsi in ogni dove. Sono decisamente umido nonostante i tanti strati di Goretex che mi ricoprono.
Finalmente siamo a valle, lasciamo il sentiero nel bosco ad altre occasioni e proseguiamo lungo le piste da sci fino al parcheggio nei pressi degli impianti di risalita. Troviamo una provvidenziale tettoia sotto cui possiamo cambiarci e finalmente rilassarci con un buon bicchiere di prosecco e qualche fetta di torta.
Per concludere la giornata visitiamo il Museo Walser di Borca, interessante e magnificamente gestito da un entusiasta curatrice.
Una delle gite più gettonate di Macugnaga, purtroppo il tempo non ci ha permesso di gustare di un panorama che è giustamente celebrato.
Con tempo asciutto gita priva di difficoltà ma con la pioggia le roccie, specie nella parte superiore, divengono decisamente scivolose e richiedono quindi attenzione.
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