Pizzo delle Pecore (2381.1 m)


Publiziert von Varoza , 25. Juni 2013 um 00:13.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum:15 Juni 2013
Wandern Schwierigkeit: T5 - anspruchsvolles Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: L
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Pizzo delle Pecore   Gruppo Poncione Piancascia 
Aufstieg: 2271 m
Strecke:Giumaglio (353 m) - quota 381 m - Cappella di Cima (585 m) - quota 929 m - Arnau (1108 m) - Valle (1362 m) - Cortone (1593 m) - Capanna Spluga (1838 m) - Pascolo dei Laghi (1964 m) - Bocchetta Canòva (2226 m) - cresta SE - cresta NNE - Pizzo delle Pecore (2381.1 m). Discesa: cresta SE - Passo Canòva - Capanna Spluga (1838 m) - Costa (1505 m) - Curtasello (1171 m) - Arnau (1108 m) - Giumaglio (353 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Locarno, passando per Ponte Brolla si segue la strada cantonale che entra in Valle Maggia fino a Giumaglio.
Kartennummer:CN 1292 Maggia

In questo periodo dell’anno bazzicare per Giumaglio è oramai diventato un classico. Subito mi tornano alla mente solitarie ed infinite ascese partendo proprio da questo grazioso villaggio. Questa volta, per l’occasione sarò con l’amico Francesco.

I primi ripidi 700 metri di salita si rivelano un vero e proprio calvario fisico immersi in un clima tropicale… o se preferite da sauna finlandese, tanto che raggiungiamo i monti di Arnau (1108 m) madidi di sudore. Il tempo purtroppo non promette bene e sull’anfiteatro di Spluga incombe un nebbione che non lascia presagire nulla di buono. Senza perderci d’animo proseguiamo attraverso la Valle di Giumaglio, guadiamo il florido fiume e raggiungiamo in breve Cortone (1593 m) e la Capanna Spluga (1838 m).

Più in alto non si vede nulla ma per fortuna il percorso che porta alla Bocchetta Canòva è pennellato. Raggiunta quota 2000 m ca., la meteo, quasi a volerci premiare della fatica, migliora e cominciano ad apparirci le immense bastionate rocciose che formano il Sasso d’Argent ed il Pizzo delle Pecore. Quando raggiungiamo infine la Bocchetta di Canòva (2226 m), superando qua e là dei nevai, veniamo baciati dai primi raggi di sole. Sul versante N l’ambiente è ancora invernale… e la scelta di salire da Giumaglio si è rivelata azzeccata. Ci rifocilliamo prima di salire in vetta lungo la cresta SE, che da qui sembra impennarsi.

Ci teniamo inizialmente sul versante verzaschese superando prima delle placche lisce poco inclinate ed in seguito per delle roccette gradinate usciamo di nuovo sulla cresta SE dove essa si spiana. Il tratto pianeggiante che porta all’anticima è completamente ricoperto da una fitta coltre nevosa, a tratti portante altre meno. Poco dopo, prima di scendere ad una selletta erbosa ci appare nella sua maestosità l’edificio sommitale del Pizzo delle Pecore… finalmente siamo al suo cospetto. Prima di agguantare la vetta c’è ancora da superare uno spuntone che dal basso sembra piuttosto ostico. Decidiamo di aggirarlo sul versante della Val d’Osura con delicata attraversata su neve e placche raggiungendo così la cresta opposta, quella NNE (probabilmente in condizioni normali l’aggiramente non pone problemi, però sotto la neve non so che terreno ci sia).  Da qui via, non ci sono più problemi ed in un baleno siamo in vetta al Pizzo delle Pecore (2381.1 m). Qualche scatto e riprendiamo la discesa.

Dall’alto la cresta SE dell’edificio sommitale sembra meno cattiva e scendiamo dunque per questa breve via, esposta con rocce piuttosto instabili e marce. Superando una piccola cengia esposta questa volta sugli abissi del versante valmaggese e scendendo poi un gradino roccioso di pochi metri ci riportiamo in breve alla selletta erbosa, citata poc’anzi. Anche su questo breve tratto di cresta, in condizioni normali credo ci sia più di un punto dove si possa evacuare sul versante della Val d’Osura, ma purtroppo con la neve non posso dare un giudizio. In questo caso era decisamente più sicuro proseguire sulla cresta integrale, anche se instabile. Da qui via ripercorriamo il percorso di salita giù fino alla Bocchetta di Canòva.

Ora, la visibilità è nitida ed a quota 2000 ca. lasciamo il sentiero per raggiungere la Capanna Spluga con percorso diretto lungo gli ampi pascoli.  Al rifugio ci gustiamo un secondo ristorno prima di affrontare la lunga discesa verso Giumaglio, questa volta via Costa e Curtasello.

Birretta tradizionale dal “Nito” e poi a casa a riposare… il giorno dopo “sgranchita di gambe” di 20,2 km sul gradevole Matarello.  

Note:
 
Vetta:
Ometti di sasso.  
 
Giumaglio:
Possibilità di parcheggio nei pressi del cimitero.
 
Valutazione:
Giumaglio - Arnau - Cortone - Capanna Spluga - Bocchetta Canòva: T3
Bocchetta Canòva - Pizzo delle Pecore: T5

Tourengänger: veri, Varoza


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