2 giorni in Val D'Osura - Pizzo delle Pecore 2381m
|
||||||||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
E' arrivato in Italia il fratello di Ewa, anche lui grande amante della montagna, per cui abbiamo deciso di fare qualcosa di particolare per il weekend, visto che in settimana si è fatto da solo il giro del Luinese e dintorni; con noi c'è anche la figlia Marta.
Lo spunto me lo dà la relazione di
MicheleK che ringrazio per le informazioni fornitemi: due giorni nella selvaggia Val d'Osura, valle laterale della Verzasca chiusa da un anfiteatro di montagne spettacolari che culminano con il Monte Zucchero 2735m.
Partiamo da Daghei di Dentro 951m con un tempo che non lascia sperare niente di buono anche se la meteo parla di giornata abbastanza soleggiata: una cappa di foschia alta ci avvolge rendendo comunque la tappa di avvicinamento alla capanna spettacolare sia per squarci improvvisi che si aprono sia per i colori autunnali del variegato bosco che attraversiamo. Il gorgogliare continuo dell'Osura ci accompagna per quasi tutto il percorso e ogni tanto riusciamo ad intravedere le sue acque con sfumature che ricordano la Verzasca.
Il lungo sentiero sale tranquillamente sul versante sinistro della stretta valle fino a Sciüpa, zona umida, dove si fa pianeggiante e in breve siamo alla Capanna Alpe Osola 1420m proprietà della SAV: troviamo una decina di persone che stavano sistemando per la chiusura invernale con cui scambiamo le solite chiacchiere sul tempo e sui percorsi, quindi dopo aver alleggerito gli zaini ripartiamo verso il Pizzo delle Pecore.
Il sentiero adesso si fa subito ripido, con stretti tornanti e qualche traverso ci porta subito alla Corte del Fornee 1697m, facciamo una breve pausa per mangiare, Marta decide di fermarsi, noi ripartiamo seguendo i segnavia evidenti che in cinque minuti ci portano fuori dal bosco: davanti a noi la parete E del Pizzo delle Pecore alla cui base riusciamo a intravedere la traccia che dovremo seguire. Proseguiamo in mezzo ai pascoli fino a Q2000 circa dove comincia la zona detritica e troviamo la neve, per fortuna siamo all'ombra per cui non ci crea nessuna difficoltà, superiamo Q2117 e con un lungo traverso arriviamo alla Bocchetta di Canòva 2226m; sotto di noi, verso W, la Valle Maggia nella nebbia e in lontananza qualche cima che affiora.
Controlliamo l'orologio, purtroppo le ore di luce sono diminuite notevolmente e dobbiamo tenerne conto, beviamo del tè e affrontiamo la cresta del Pizzo delle Pecore 2369m. La neve copre le tracce, in alcuni punti dobbiamo fare molta attenzione per le pietre scivolose o per dei passaggini aerei, per fortuna troviamo qualche ometto non coperto e in una mezz'ora siamo in vetta: fa freddo, c'è vento ma sopportiamo volentieri per goderci il magico spettacolo: un mare di nebbia bassa avvolge misteriosamente tutte le valli lasciando scoperte le cime uno spettacolo visto tante volte ma che affascina sempre!
Foto di rito e riprendiamo la strada del ritorno riuscendo ad arrivare in capanna proprio con le ultime luci!
Troviamo altre due ragazze del lecchese che per la prima volta apprezzano l'ospitalità dei rifugi svizzeri e, visto chè è la notte di Halloween cosa c'è di meglio che festeggiare: lume di candela, zucchette, pasta al ragù (ormai sapete che Ewa è la vivandiera!), vino, grappa ...!
E domani vogliamo fare il Monte Zucchero? Mah!
Con noi Wiecho e Marta
Percorso: 11,5 km
Dislivello effettivo salita: 1633m
Dislivello effettivo discesa: 1161m
Tempo di salita: 5 h
Tempo di discesa: 2h
Lo spunto me lo dà la relazione di

Partiamo da Daghei di Dentro 951m con un tempo che non lascia sperare niente di buono anche se la meteo parla di giornata abbastanza soleggiata: una cappa di foschia alta ci avvolge rendendo comunque la tappa di avvicinamento alla capanna spettacolare sia per squarci improvvisi che si aprono sia per i colori autunnali del variegato bosco che attraversiamo. Il gorgogliare continuo dell'Osura ci accompagna per quasi tutto il percorso e ogni tanto riusciamo ad intravedere le sue acque con sfumature che ricordano la Verzasca.
Il lungo sentiero sale tranquillamente sul versante sinistro della stretta valle fino a Sciüpa, zona umida, dove si fa pianeggiante e in breve siamo alla Capanna Alpe Osola 1420m proprietà della SAV: troviamo una decina di persone che stavano sistemando per la chiusura invernale con cui scambiamo le solite chiacchiere sul tempo e sui percorsi, quindi dopo aver alleggerito gli zaini ripartiamo verso il Pizzo delle Pecore.
Il sentiero adesso si fa subito ripido, con stretti tornanti e qualche traverso ci porta subito alla Corte del Fornee 1697m, facciamo una breve pausa per mangiare, Marta decide di fermarsi, noi ripartiamo seguendo i segnavia evidenti che in cinque minuti ci portano fuori dal bosco: davanti a noi la parete E del Pizzo delle Pecore alla cui base riusciamo a intravedere la traccia che dovremo seguire. Proseguiamo in mezzo ai pascoli fino a Q2000 circa dove comincia la zona detritica e troviamo la neve, per fortuna siamo all'ombra per cui non ci crea nessuna difficoltà, superiamo Q2117 e con un lungo traverso arriviamo alla Bocchetta di Canòva 2226m; sotto di noi, verso W, la Valle Maggia nella nebbia e in lontananza qualche cima che affiora.
Controlliamo l'orologio, purtroppo le ore di luce sono diminuite notevolmente e dobbiamo tenerne conto, beviamo del tè e affrontiamo la cresta del Pizzo delle Pecore 2369m. La neve copre le tracce, in alcuni punti dobbiamo fare molta attenzione per le pietre scivolose o per dei passaggini aerei, per fortuna troviamo qualche ometto non coperto e in una mezz'ora siamo in vetta: fa freddo, c'è vento ma sopportiamo volentieri per goderci il magico spettacolo: un mare di nebbia bassa avvolge misteriosamente tutte le valli lasciando scoperte le cime uno spettacolo visto tante volte ma che affascina sempre!
Foto di rito e riprendiamo la strada del ritorno riuscendo ad arrivare in capanna proprio con le ultime luci!
Troviamo altre due ragazze del lecchese che per la prima volta apprezzano l'ospitalità dei rifugi svizzeri e, visto chè è la notte di Halloween cosa c'è di meglio che festeggiare: lume di candela, zucchette, pasta al ragù (ormai sapete che Ewa è la vivandiera!), vino, grappa ...!
E domani vogliamo fare il Monte Zucchero? Mah!
Con noi Wiecho e Marta
Percorso: 11,5 km
Dislivello effettivo salita: 1633m
Dislivello effettivo discesa: 1161m
Tempo di salita: 5 h
Tempo di discesa: 2h
Communities: Hikr in italiano, Ticino Selvaggio
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (4)