Il faraglione di Punta Moneglia
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Vista l'astinenza dalla montagna che inizia ad allungarsi ho tempo di pubblicare anche questa breve escursione effettuata nel mese di giugno.
Ci alziamo col cielo completamente grigio e nubi basse fin sulle colline costiere, così rimandiamo al giorno successivo le nostre velleità nell'entroterra (http://www.hikr.org/tour/post66301.html) e decidiamo di avventurarci nella macchia mediterranea, partendo direttamente a piedi da Moneglia.
In realtà si tratta di "avventura" per me, mentre
laura1961 conosce a memoria ogni angolo di questi luoghi. E' proprio lei ad insistere tanto per portarmi a vedere questo particolare tratto di costa, raggiungibile tramite disagevoli sentieri nella macchia.
Partiamo da Moneglia intorno alle 10, prendiamo il percorso pedonale che ci porta al campo sportivo di fianco alla spiaggia La Secca, e da lì risaliamo la strada asfaltata che porta ad alcuni hotel.
Superato l'ultimo albergo, proseguiamo, sempre in decisa salita, sulla strada (Via Venino), fino a trovare sulla sinistra una breve scalinata che immette su un esile sentierino, marcato da due segni azzurri ma senza indicazioni di alcun tipo (al ritorno scoprirò che le indicazioni ci sono, ma arrivando dal basso non sono visibili!!).
Percorriamo ora un tratto in traverso, alternando tratti di lecceta a tratti di macchia, prestando attenzione ad alcuni punti leggermente esposti in cui il sentierino si restringe parecchio.
Quindi, sbucati nuovamente su una strada asfaltata, la attraversiamo e, dopo pochi metri, riprendiamo il sentierino che si stacca sulla destra e inizia a salire in modo deciso.
In breve arriviamo ad un trivio (quota 160 m circa, 0h40 dalla partenza), dove i cartelli riportano le diverse mete raggiungibili. A dx Monte Comunaglia (sicuramente la meta più conosciuta della zona), indietro Moneglia e a sx Punta Moneglia.
Noi svoltiamo a sinistra (segnavia tre pallini rossi) e iniziamo una discesa tra pini e sfasciumi, che ci porta in breve ad un altro bivio. Un cartello indica a sinistra "Big Wall" (una parete d'arrampicata), noi invece continuiamo a destra sul sentiero principale (attenzione, non ci sono indicazioni). Al ritorno risaliremo invece dal sentiero che porta alla parete.
Inizia ora la parte più impegnativa dell'escursione. Si scende molto ripidamente, tra i pungenti cespugli della macchia e su terreno piuttosto instabile, fino a riportarsi quasi sul mare.
Infine, per raggiungere il piatto scoglio da cui si può ammirare il faraglione, bisogna scendere alcuni metri tra le rocce, in posizione piuttosto esposta.
Con attenzione supero questo passaggio per me ostico e raggiungo il piatto scoglio di Punta Moneglia (1 h 05).
L'ambiente è sicuramente suggestivo, anche se non sono questi i luoghi che preferisco. Scatto comunque qualche foto al vicino faraglione e mi godo la fresca aria che tira sulla costa.
Per tornare risaliamo per un brevissimo tratto lungo il percorso dell'andata, quindi deviamo a destra su un sentierino quasi invisibile e privo di indicazioni che si tuffa nel folto della macchia (Laura lo conosce bene avendolo già percorso diverse volte).
Su terreno estremamente ripido ed instabile e lanciando parolacce per i continui graffi delle piante spinose (Peter86!) proseguiamo nella macchia mediterranea, sempre a picco sul mare. Ci troviamo su alte pareti verticali che si tuffano nel mare cristallino, sede di qualche solitaria via di arrampicata. La costa è estremamente frastagliata, ricca di insenature e promontori, grazie alle caratteristiche della roccia: gli strati di argilliti sono molto più teneri di quelli di arenaria e spesso vengono portati via dall'erosione, creando anfratti e grotte, fra cui la suggestiva Grotta Azzurra, visitabile per mare poco oltre il Faraglione. Il panorama ampio e l'ambiente selvaggio sono meravigliosi! (Laura 1961) Torniamo al bivio, sbucando dal sentiero per "Big Wall" ignorato in precedenza (1 h 30).
Le difficoltà sono ora terminate, l'unica insidia è il caldo afoso che, complice un improvviso raggio di sole, si fa di colpo insopportabile.
Per lo stesso percorso dell'andata raggiungiamo il trivio con i cartelli, dove proseguiamo dritti in salita, in direzione Monte Comunaglia.
In pochi minuti raggiungiamo l'area pic-nic, dove una volta c'erano diversi tavoli (ora ne è rimasto in piedi solo uno a causa degli incendi di alcune estati fa). Siamo a quota 229 m circa e questo è il punto più alto della nostra escursione (1 h 55).
Visto il caldo, evitiamo di salire anche al Monte Comunaglia, sarebbe un'inutile sofferenza non ripagata dal panorama, vista la giornata nebulosa.
Prendiamo invece il largo sentiero di destra che scende nella lecceta e che in pochi minuti ci riporta sulla strada asfaltata in località Casa Venino e quindi a Moneglia (2 h 30).
Ci alziamo col cielo completamente grigio e nubi basse fin sulle colline costiere, così rimandiamo al giorno successivo le nostre velleità nell'entroterra (http://www.hikr.org/tour/post66301.html) e decidiamo di avventurarci nella macchia mediterranea, partendo direttamente a piedi da Moneglia.
In realtà si tratta di "avventura" per me, mentre

Partiamo da Moneglia intorno alle 10, prendiamo il percorso pedonale che ci porta al campo sportivo di fianco alla spiaggia La Secca, e da lì risaliamo la strada asfaltata che porta ad alcuni hotel.
Superato l'ultimo albergo, proseguiamo, sempre in decisa salita, sulla strada (Via Venino), fino a trovare sulla sinistra una breve scalinata che immette su un esile sentierino, marcato da due segni azzurri ma senza indicazioni di alcun tipo (al ritorno scoprirò che le indicazioni ci sono, ma arrivando dal basso non sono visibili!!).
Percorriamo ora un tratto in traverso, alternando tratti di lecceta a tratti di macchia, prestando attenzione ad alcuni punti leggermente esposti in cui il sentierino si restringe parecchio.
Quindi, sbucati nuovamente su una strada asfaltata, la attraversiamo e, dopo pochi metri, riprendiamo il sentierino che si stacca sulla destra e inizia a salire in modo deciso.
In breve arriviamo ad un trivio (quota 160 m circa, 0h40 dalla partenza), dove i cartelli riportano le diverse mete raggiungibili. A dx Monte Comunaglia (sicuramente la meta più conosciuta della zona), indietro Moneglia e a sx Punta Moneglia.
Noi svoltiamo a sinistra (segnavia tre pallini rossi) e iniziamo una discesa tra pini e sfasciumi, che ci porta in breve ad un altro bivio. Un cartello indica a sinistra "Big Wall" (una parete d'arrampicata), noi invece continuiamo a destra sul sentiero principale (attenzione, non ci sono indicazioni). Al ritorno risaliremo invece dal sentiero che porta alla parete.
Inizia ora la parte più impegnativa dell'escursione. Si scende molto ripidamente, tra i pungenti cespugli della macchia e su terreno piuttosto instabile, fino a riportarsi quasi sul mare.
Infine, per raggiungere il piatto scoglio da cui si può ammirare il faraglione, bisogna scendere alcuni metri tra le rocce, in posizione piuttosto esposta.
Con attenzione supero questo passaggio per me ostico e raggiungo il piatto scoglio di Punta Moneglia (1 h 05).
L'ambiente è sicuramente suggestivo, anche se non sono questi i luoghi che preferisco. Scatto comunque qualche foto al vicino faraglione e mi godo la fresca aria che tira sulla costa.
Per tornare risaliamo per un brevissimo tratto lungo il percorso dell'andata, quindi deviamo a destra su un sentierino quasi invisibile e privo di indicazioni che si tuffa nel folto della macchia (Laura lo conosce bene avendolo già percorso diverse volte).
Su terreno estremamente ripido ed instabile e lanciando parolacce per i continui graffi delle piante spinose (Peter86!) proseguiamo nella macchia mediterranea, sempre a picco sul mare. Ci troviamo su alte pareti verticali che si tuffano nel mare cristallino, sede di qualche solitaria via di arrampicata. La costa è estremamente frastagliata, ricca di insenature e promontori, grazie alle caratteristiche della roccia: gli strati di argilliti sono molto più teneri di quelli di arenaria e spesso vengono portati via dall'erosione, creando anfratti e grotte, fra cui la suggestiva Grotta Azzurra, visitabile per mare poco oltre il Faraglione. Il panorama ampio e l'ambiente selvaggio sono meravigliosi! (Laura 1961) Torniamo al bivio, sbucando dal sentiero per "Big Wall" ignorato in precedenza (1 h 30).
Le difficoltà sono ora terminate, l'unica insidia è il caldo afoso che, complice un improvviso raggio di sole, si fa di colpo insopportabile.
Per lo stesso percorso dell'andata raggiungiamo il trivio con i cartelli, dove proseguiamo dritti in salita, in direzione Monte Comunaglia.
In pochi minuti raggiungiamo l'area pic-nic, dove una volta c'erano diversi tavoli (ora ne è rimasto in piedi solo uno a causa degli incendi di alcune estati fa). Siamo a quota 229 m circa e questo è il punto più alto della nostra escursione (1 h 55).
Visto il caldo, evitiamo di salire anche al Monte Comunaglia, sarebbe un'inutile sofferenza non ripagata dal panorama, vista la giornata nebulosa.
Prendiamo invece il largo sentiero di destra che scende nella lecceta e che in pochi minuti ci riporta sulla strada asfaltata in località Casa Venino e quindi a Moneglia (2 h 30).
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