Alphubel (4206m) Feechopf (3888m) dalla Tashhutte
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Tu chiamale se vuoi emozioni...
laura al parcheggio fa caldo e mentre saliamo mi sembra inverosimile essere ancora in giro con gli sci, ma le vette imbiancate sono talmente belle che è un peccato dover chiudere la stagione proprio ora.
Quando arriviamo alla Taschhutte si alza un'arietta fredda, che subito mi fa dimenticare il caldo appena patito e lasciati gli zaini facciamo un giretto per scattare qualche fotografia e vedere a che quota inizia la neve.
Il locale invernale della capanna è molto accogliente e, oltre noi, ci sono altri tre scialpinisti, con cui trascorriamo una piacevolissima serata, poi tutti a nanna.
Alle tre e mezzo suona la sveglia, pochi minuti e siamo attorno al tavolo a fare colazione, tutticon la stessa frenesia di iniziare la giornata, poi tintinni di moschettoni, rumore di scarponi e strette di mano...ed è ora di andare.
La nostra meta è l'Alphubel, ma prima faremo una piccola deviazione per il Feechopf...
Quando mettiamo gli sci albeggia, mentre saliamo mi volto per guardare la capanna e resto senza fiato...il Matterhorn è illuminato da una luce stupenda, poi a poco a poco il sole illumina anche il Weisshorn e tutte le montagne che l'occhio riesce a vedere.
Il pendio è bello e la neve anche e, senza quasi rendercene conto, arriviamo al Feechopf, una cima di 3888 m, ma che in mezzo a questi colossi sembra poco più di un dosso!!!
Mi guardo attorno...sono emozionata dalla bellezza che mi circonda...poso lo sguardo prima su una montagna, poi su un'altra, poi su un'altra ancora e chiedo almeno dieci volte a Gio i loro nomi e lui pazientemente me li dice, anche se è evidente che la mia domanda è come quella di una bambina davanti ad una vetrina di giochi desiderati.
Spelliamo e scendiamo verso la sella, poi lasciamo andare gli sci su un lungo traverso, fino all'inizio del lungo pendio che ci porterà in vetta all'Alphubel.
Quando ripelliamo il caldo è parecchio, ma questo non ci fa demordere e, con calma iniziamo a salire: traverso, inversione, caldo, traverso, inversione, caldo...sento Giò dirmi :" siamo nella magica quota" e penso: "mannaggia, fa caldo anche qui!"
Alla cima mancano solo duecento metri di dislivello, ma sono quelli più importanti, il passaggio chiave è infatti proprio lì, se la terminale non fosse ben chiusa non si riuscirebbe a passare (è già capitato), ma tutto fila liscio e in pochi minuti siamo in vetta... berg heil...
Sono le 11.00 e prima di scendere ci godiamo il panorama e l'aria leggera attorno a noi. poi inforcati gli sci, iniziamo la nostra discesa su neve dapprima un pò marcia, poi fantastica.
A quota 3400, decidiamo di non percorrere la via di salita, ma di allargare un pò il giro per spallare il meno possibile e così riusciamo ad arrivare, sci ai piedi, fino a quota 2400, poi seguendo la comoda sterrata in poco più di mezz'ora siamo all'auto...decisamente felici e soddisfatti per la bella giornata trascorsa.
ll mio primo 4000 con gli sci, tecnicamente semplice ma non banale e in un ambiente eccezionale
gio 22 anni fa, salendo dalla Langflue non avevo visto nulla a causa della nebbia e mi ero ripromesso di tornare... ed oggi eccomi qui!
La bellissima giornata, con dei bei cumoli toreggianti e pittoreschi verso sud, mi ha regalato una magnifica visione.
Le condizioni sono perfette, con ottimo rigelo notturno e con bella neve fin quasi al termine della discesa, solo gli ultimi 200m di dislivello la neve era cotta e sfondosa, altrimenti lunghi tratti di firn da urlo, in un ambiente eccezionale e di rara bellezza.
Respirare l'aria dei 4000m per me ha un fascino speciale ed emozionante, peccato che di 4000 nuovi da fare con gli sci non ne ho più, ma non è un problema ripetere quelli meno complicati come accesso, anche perchè poi la discesa è puro divertimento.
Anche Laura era contenta per questa salita, prima cima per lei con gli sci su un "4000" delle Alpi, abbiamo scelto l'Alphubel perchè è una di quelle cime che sembra fatta apposta per essere salita con i magici attrezzi, la grande maggioranza della gente sale dalla Valle di Sass, perchè l'accesso è facilitato dagli impianti di risalita, noi però, abbiamo preferito salire da Ottafe.
Vale sempre il solito motto: el sarà bel andà a caminà, ma cun gli sci l'è pusè bel

Quando arriviamo alla Taschhutte si alza un'arietta fredda, che subito mi fa dimenticare il caldo appena patito e lasciati gli zaini facciamo un giretto per scattare qualche fotografia e vedere a che quota inizia la neve.
Il locale invernale della capanna è molto accogliente e, oltre noi, ci sono altri tre scialpinisti, con cui trascorriamo una piacevolissima serata, poi tutti a nanna.
Alle tre e mezzo suona la sveglia, pochi minuti e siamo attorno al tavolo a fare colazione, tutticon la stessa frenesia di iniziare la giornata, poi tintinni di moschettoni, rumore di scarponi e strette di mano...ed è ora di andare.
La nostra meta è l'Alphubel, ma prima faremo una piccola deviazione per il Feechopf...
Quando mettiamo gli sci albeggia, mentre saliamo mi volto per guardare la capanna e resto senza fiato...il Matterhorn è illuminato da una luce stupenda, poi a poco a poco il sole illumina anche il Weisshorn e tutte le montagne che l'occhio riesce a vedere.
Il pendio è bello e la neve anche e, senza quasi rendercene conto, arriviamo al Feechopf, una cima di 3888 m, ma che in mezzo a questi colossi sembra poco più di un dosso!!!
Mi guardo attorno...sono emozionata dalla bellezza che mi circonda...poso lo sguardo prima su una montagna, poi su un'altra, poi su un'altra ancora e chiedo almeno dieci volte a Gio i loro nomi e lui pazientemente me li dice, anche se è evidente che la mia domanda è come quella di una bambina davanti ad una vetrina di giochi desiderati.
Spelliamo e scendiamo verso la sella, poi lasciamo andare gli sci su un lungo traverso, fino all'inizio del lungo pendio che ci porterà in vetta all'Alphubel.
Quando ripelliamo il caldo è parecchio, ma questo non ci fa demordere e, con calma iniziamo a salire: traverso, inversione, caldo, traverso, inversione, caldo...sento Giò dirmi :" siamo nella magica quota" e penso: "mannaggia, fa caldo anche qui!"
Alla cima mancano solo duecento metri di dislivello, ma sono quelli più importanti, il passaggio chiave è infatti proprio lì, se la terminale non fosse ben chiusa non si riuscirebbe a passare (è già capitato), ma tutto fila liscio e in pochi minuti siamo in vetta... berg heil...
Sono le 11.00 e prima di scendere ci godiamo il panorama e l'aria leggera attorno a noi. poi inforcati gli sci, iniziamo la nostra discesa su neve dapprima un pò marcia, poi fantastica.
A quota 3400, decidiamo di non percorrere la via di salita, ma di allargare un pò il giro per spallare il meno possibile e così riusciamo ad arrivare, sci ai piedi, fino a quota 2400, poi seguendo la comoda sterrata in poco più di mezz'ora siamo all'auto...decisamente felici e soddisfatti per la bella giornata trascorsa.
ll mio primo 4000 con gli sci, tecnicamente semplice ma non banale e in un ambiente eccezionale

La bellissima giornata, con dei bei cumoli toreggianti e pittoreschi verso sud, mi ha regalato una magnifica visione.
Le condizioni sono perfette, con ottimo rigelo notturno e con bella neve fin quasi al termine della discesa, solo gli ultimi 200m di dislivello la neve era cotta e sfondosa, altrimenti lunghi tratti di firn da urlo, in un ambiente eccezionale e di rara bellezza.
Respirare l'aria dei 4000m per me ha un fascino speciale ed emozionante, peccato che di 4000 nuovi da fare con gli sci non ne ho più, ma non è un problema ripetere quelli meno complicati come accesso, anche perchè poi la discesa è puro divertimento.
Anche Laura era contenta per questa salita, prima cima per lei con gli sci su un "4000" delle Alpi, abbiamo scelto l'Alphubel perchè è una di quelle cime che sembra fatta apposta per essere salita con i magici attrezzi, la grande maggioranza della gente sale dalla Valle di Sass, perchè l'accesso è facilitato dagli impianti di risalita, noi però, abbiamo preferito salire da Ottafe.
Vale sempre il solito motto: el sarà bel andà a caminà, ma cun gli sci l'è pusè bel
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