Cima Sera mt 1902 La bellezza delle alpi Ledresi
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Con questa primavera che ci riserva incredibili piogge e tempo altamente instabile(specialmente la domenica), con Pierluigi proviamo a fregarla progettando un'uscita infrasettimanale nelle Alpi Ledresi.
Decidiamo per mercoledì, il Meteotrentino ci sconta qualche cosa e pertanto puntiamo su Cima Sera, dal passo del Duron o Durone.
Non è nulla di terrificante, salita a quota 1903 dal passo a 986 metri; partiamo alle 7,20 da casa di Pierluigi e dopo circa 2 ore(facendo tutta statale....) siamo al passo, sono le 9,15, ci attrezziamo con indumenti freschi-caldi(non ci fidiamo tanto, anche se il cielo è azzurro, dalle parti del Brenta-Adamello avanza qualche cosa...).
Panini nello zaino, ciccolate, banane e ....un bottiglia di Bardolino! Pierluigi, da vecchio alpino, non si fa mai mancare nulla, anche perché per lui c'è sempre da brindare quando si arriva in cima.
Così partiamo lungo una bella strada che si arrampica nel bosco, bosco con degli incredibili sfumature di verde, la salita dopo un pò tira abbastanza e col fiato si va in debito; dopo circa un'ora e mezza siamo nella conca immensa e verdeggiante della malga Stabio a 1453 metri, attorno a noi boschi e prati ci circondano, facciamo tappa quì, anche per mangiare qualche cosa e firmare il libro dei visitatori.
Riprendiamo la marcia, ora il sentiero, dopo la riposante pianura della grande radura, inizia a salire traversando il bosco di faggi, abeti e larici e portandoci fra la Cima Sera ed il monte Frisec su una selletta detta "Spiazzola" che ci permette uno sguardo verso la Val Marcia e le Alpi Ledresi.
Da lì, dopo le foto di rito, riprendiamo la salita, prima nel bel bosco e poi una volta usciti, sui 1700 su cresta non molto esposta ma cmq sempre da far attenzione.
Il tempo ora stà cambiando, nuvole risalgono da sud, mentre a nord, Adamello, Brenta e laggiù il Carè Alto e la Presanella giocano a nascondino con le nubi.
Alle 12,15 siamo sulla cima, che stranamente, non presenta la croce ma un piccolo segnale in legno; la croce è leggermente spostata a nord qualche metro in basso.
Ora mangiamo e brindiamo a questa bella cima che purtroppo non ci permette di osservare uno dei più spettacolari 360 gradi delle Alpi, il vento si fa sempre più forte, facciamo qualche foto ed all'improvviso comincia una sorta di precipitazione di chicchi di neve mista ghiaccio....indossiamo i gusci e cappelli, poi con un ultimo sguardo riguadagniamo la cresta in discesa.
Purtroppo le foto sono poche, non ho inserito la scheda SD supplementare prima della partenza......provvederà Pierluigi con una serie di filmati.
Decidiamo per mercoledì, il Meteotrentino ci sconta qualche cosa e pertanto puntiamo su Cima Sera, dal passo del Duron o Durone.
Non è nulla di terrificante, salita a quota 1903 dal passo a 986 metri; partiamo alle 7,20 da casa di Pierluigi e dopo circa 2 ore(facendo tutta statale....) siamo al passo, sono le 9,15, ci attrezziamo con indumenti freschi-caldi(non ci fidiamo tanto, anche se il cielo è azzurro, dalle parti del Brenta-Adamello avanza qualche cosa...).
Panini nello zaino, ciccolate, banane e ....un bottiglia di Bardolino! Pierluigi, da vecchio alpino, non si fa mai mancare nulla, anche perché per lui c'è sempre da brindare quando si arriva in cima.
Così partiamo lungo una bella strada che si arrampica nel bosco, bosco con degli incredibili sfumature di verde, la salita dopo un pò tira abbastanza e col fiato si va in debito; dopo circa un'ora e mezza siamo nella conca immensa e verdeggiante della malga Stabio a 1453 metri, attorno a noi boschi e prati ci circondano, facciamo tappa quì, anche per mangiare qualche cosa e firmare il libro dei visitatori.
Riprendiamo la marcia, ora il sentiero, dopo la riposante pianura della grande radura, inizia a salire traversando il bosco di faggi, abeti e larici e portandoci fra la Cima Sera ed il monte Frisec su una selletta detta "Spiazzola" che ci permette uno sguardo verso la Val Marcia e le Alpi Ledresi.
Da lì, dopo le foto di rito, riprendiamo la salita, prima nel bel bosco e poi una volta usciti, sui 1700 su cresta non molto esposta ma cmq sempre da far attenzione.
Il tempo ora stà cambiando, nuvole risalgono da sud, mentre a nord, Adamello, Brenta e laggiù il Carè Alto e la Presanella giocano a nascondino con le nubi.
Alle 12,15 siamo sulla cima, che stranamente, non presenta la croce ma un piccolo segnale in legno; la croce è leggermente spostata a nord qualche metro in basso.
Ora mangiamo e brindiamo a questa bella cima che purtroppo non ci permette di osservare uno dei più spettacolari 360 gradi delle Alpi, il vento si fa sempre più forte, facciamo qualche foto ed all'improvviso comincia una sorta di precipitazione di chicchi di neve mista ghiaccio....indossiamo i gusci e cappelli, poi con un ultimo sguardo riguadagniamo la cresta in discesa.
Purtroppo le foto sono poche, non ho inserito la scheda SD supplementare prima della partenza......provvederà Pierluigi con una serie di filmati.
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