Lungo il Sanagra sotto la pioggia- Val Menaggio
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Escursione all'interno del Parco del Sanagra in un pomeriggio piovoso. La Val Sanagra è una valle del versante ovest del Lario che sfocia a Menaggio.
Lascio la macchina a Menaggio in località Burgatto (260) presso la ex seteria. Prendo il sentiero che risale lungo il lato orografico destro del torrente. Il percorso sale nel bosco poi attraversa il Sanagra su un ponte metallico. Salgo una ripida scala che mi conduce sul sentiero vero e proprio dell'orrido del Sanagra, percorso in parte scavato nella roccia sopra il tragitto delle tubature dell'acquedotto di Menaggio. Arrivo in località Forni dove un ponticello porta ai ruderi degli antichi magli di Cardano. Resto sul lato sinistro del fiume e arrivo alla cascata e al ponte di Tobi dove c'era la presa d'acqua per gli antichi forni. Attraversando il ponte si sale a Cardano, io, invece, risalgo sul versante sinistro. Faccio una breve deviazione lungo il fiume per visitare il "bagno della contessa". Una breve galleria scavata nella roccia conduce ad una terrazza affacciata su una pozza del fiume alimentata da una cascata. Questa opera rientra nel progetto di parco romantico che il barone Galbiati fece costruire nel 1800 all'interno del territorio della Villa Bagatti-Valsecchi. Su un percorso del parco risalgo in una pineta trovando la strada sterrata che arriva da Loveno. La strada sale brevemente alla cappella dell'Artus (428) per poi scendere al Mulino della Valle, chiamato anche Mulino Nogara (393) con l'omonimo ponte da dove si risale a Codogna. Resto sul lato sinistro costeggiando il fiume. Arrivo alla Vecchia Chioderia (415), ora agriturismo e allevamento di trote. Proseguo sulla sterrata che porta in località Mulino Carliseppi (458). Attraverso il ponte e, ignorato il sentiero che sale verso Velzo, svolto sul sentiero che risale il lato destro del fiume. Arrivo al ponticello metallico che porta sotto le pareti strapiombanti del Sass Curbè (500). Supero una scalinata incisa nella roccia e proseguo salendo nel bosco. Arrivo ai ruderi della fornace di calce dove c'è un bivio. A sinistra si prosegue per i Monti di Madri. Io svolto a destra cambiando direzione in direzione di Barna. Seguo il sentiero che dopo qualche saliscendi mi porta prima tra le viuzze poi nella piazza della chiesa di Barna (560). Esco dal paese e svolto a destra sulla strada asfaltata che si abbassa tra i prati. La via diventa una bella mulattiera acciottolata che scende ai prati di Piamuro (374). Raggiunta la strada asfaltata, la seguo scendendo a Loveno (340). Prima di arrivare sulla provinciale devio a destra su una mulattiera che scende al Burgatto, chiudendo così l'anello.
Partecipanti: Dario.
Tempi di percorrenza: 2h36' tutto il giro.
Lunghezza del percorso: 10,3km.
Meteo: pioggia debole e continua.
Il Parco del Sanagra propone 4 itinerari, segnati con diversi colori, che si intersecano e sovrappongono nel suo territorio.
L'Orrido del Sanagra (giallo)è un percorso che segue il fiume nel suo tratto più inforrato affacciato su alti burroni.
Il Parco Romantico (rosso) è un itinerario tra ville signorili e parchi creati nel 800.
Vecchi Nuclei Rurali (verde) percorre strade e mulattiere tra i borghi di Naggio e Barna, il nucleo rurale di Madri e le testimonianze delle attività svolte lungo il fiume (mulini, fornaci, calchere).
Archeologia Industriale (blu) si snoda tra le attività produttive che hanno sfruttato l'energia idraulica del fiume.
Lascio la macchina a Menaggio in località Burgatto (260) presso la ex seteria. Prendo il sentiero che risale lungo il lato orografico destro del torrente. Il percorso sale nel bosco poi attraversa il Sanagra su un ponte metallico. Salgo una ripida scala che mi conduce sul sentiero vero e proprio dell'orrido del Sanagra, percorso in parte scavato nella roccia sopra il tragitto delle tubature dell'acquedotto di Menaggio. Arrivo in località Forni dove un ponticello porta ai ruderi degli antichi magli di Cardano. Resto sul lato sinistro del fiume e arrivo alla cascata e al ponte di Tobi dove c'era la presa d'acqua per gli antichi forni. Attraversando il ponte si sale a Cardano, io, invece, risalgo sul versante sinistro. Faccio una breve deviazione lungo il fiume per visitare il "bagno della contessa". Una breve galleria scavata nella roccia conduce ad una terrazza affacciata su una pozza del fiume alimentata da una cascata. Questa opera rientra nel progetto di parco romantico che il barone Galbiati fece costruire nel 1800 all'interno del territorio della Villa Bagatti-Valsecchi. Su un percorso del parco risalgo in una pineta trovando la strada sterrata che arriva da Loveno. La strada sale brevemente alla cappella dell'Artus (428) per poi scendere al Mulino della Valle, chiamato anche Mulino Nogara (393) con l'omonimo ponte da dove si risale a Codogna. Resto sul lato sinistro costeggiando il fiume. Arrivo alla Vecchia Chioderia (415), ora agriturismo e allevamento di trote. Proseguo sulla sterrata che porta in località Mulino Carliseppi (458). Attraverso il ponte e, ignorato il sentiero che sale verso Velzo, svolto sul sentiero che risale il lato destro del fiume. Arrivo al ponticello metallico che porta sotto le pareti strapiombanti del Sass Curbè (500). Supero una scalinata incisa nella roccia e proseguo salendo nel bosco. Arrivo ai ruderi della fornace di calce dove c'è un bivio. A sinistra si prosegue per i Monti di Madri. Io svolto a destra cambiando direzione in direzione di Barna. Seguo il sentiero che dopo qualche saliscendi mi porta prima tra le viuzze poi nella piazza della chiesa di Barna (560). Esco dal paese e svolto a destra sulla strada asfaltata che si abbassa tra i prati. La via diventa una bella mulattiera acciottolata che scende ai prati di Piamuro (374). Raggiunta la strada asfaltata, la seguo scendendo a Loveno (340). Prima di arrivare sulla provinciale devio a destra su una mulattiera che scende al Burgatto, chiudendo così l'anello.
Partecipanti: Dario.
Tempi di percorrenza: 2h36' tutto il giro.
Lunghezza del percorso: 10,3km.
Meteo: pioggia debole e continua.
Tourengänger:
morgan

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