Marathon Trail Lago di Como - 116 km 7400 m D+
Dopo la debacle dello scorso luglio all’X-Alpine - 111 km e ritirato dopo solo 34.. tutto sbagliato, dall’inizio alla fine.. partenza a cannone, alimentazione insufficiente, stanco per il viaggio già prima di partire – voglio provare un’altra 100 km, ma stavolta mi preparo attentamente, soprattutto mentalmente.. mi impongo di partire tranquillo, tenendo bassa la frequenza cardiaca, vado a provare il percorso la settimana prima, penso bene a cosa portarmi da mangiare.. Insomma, non so se ce la farò, ma stavolta so di “aver studiato” ! Alla partenza Barbara, impegnata sulla 55, mi dice che vuole avere buone notizie..! Parto piano, la frequenza cardiaca un po’ più alta di quella tenuta prova, ma va bene così.. mi sento bene.. la salita al Bregagno l’hanno cambiata, ma la preferisco, anche se ci sono 4 km in più che si faranno sentire nel computo finale della media da tenere. In discesa mi raggiunge Anna.. mi fa piacere incontrarla ! la lascio andare, così come in partenza avevo lasciato andare Cristina.. ho molta strada in più davanti a me. Primo cancello passato con un buon margine, nonostante i chilometri aggiunti. Discesa fino a Bene Lario, di lì incomincia la salita infinita verso il rifugio Venini. Qualche problema all’orecchio, ma le gambe girano.. me ne accorgo perché ad un certo punto incomincio a passare un concorrente via l’altro, come niente. Una cosa incredibile per me che sempre finisco per perdere posizioni nel prosieguo della gara.. Questo mi dà una grande fiducia! Incomincia a far buio, accendo la frontale e arrivo a San Fedele d’Intelvi. Non fa per niente freddo, sono in mezze maniche, la temperatura è ideale. Alla base vita trovo una ragazza, che avevo già intravisto sul percorso. Usciamo insieme e, senza parlare, incominciamo la lunga salita verso il Pizzo della Croce. Senza saperlo, ci troviamo ad andare allo stesso passo.. un’altra cosa che non mi era mai successa ! ci alterniamo a tirare in salita, rilanciamo dove la strada spiana.. a poco a poco incominciamo a scambiare qualche parola, poi a chiacchierare.. Vediamo le luci delle frontali di quelli prima di noi.. sono molto lontane, ma col nostro passo regolare li andiamo a riprendere uno dopo l’altro, e ad ogni punto di controllo io e Alessandra guadagniamo posizioni. Nessuno di noi è lì per la classifica, ma credo sia una soddisfazione ! Alla base vita di Argegno, lo so, mi aspetta il mio socio lupo7. Ci tengo a vederlo, e lui ricambia regalandomi la sua presenza dove non me lo aspetto. Giusto un cambio di maglia e si riparte.. sono deciso, sicuro di me, e lo sono perché mi sento bene e non sono da solo. Stavolta sono stato molto fortunato, avere qualcuno con cui condividere la fatica è impagabile ! La salita a Pigra è tosta.. ora è più difficile superare.. chi è arrivato fin qui sta andando forte.. ma va bene così ! perdiamo qualche posizione ma arriviamo al Venini ancora con un margine di un’ora sul tempo limite stimato. Ci aspetta la discesa finale, che entrambi temiamo. Noiosa, non si scende mai, la camminiamo perlopiù, finché, arrivati ad una decina di chilometri dell’arrivo, facciamo due conti e capiamo che andando avanti così rischiamo di finire oltre il tempo limite, e dopo aver fatto tutto così bene sarebbe un vero peccato ! così, d’improvviso, la vedo partire a razzo. “Che grinta” le dico, e lei mi risponde che ha solo voglia di arrivare, come diceva Pantani “vado forte per soffrire di meno”.. ed allora tiriamo insieme ! ci alterniamo nella discesa, stiamo andando fortissimo ! Sorprendentemente, non ho male alle gambe, né alle ginocchia.. solo qualche vescica ai piedi.. Menaggio sembra non arrivare mai, siamo in un labirinto di sentieri, ma alla fine ci siamo.. passiamo il traguardo correndo, appaiati. 27h19’. Ci scambiamo un cinque. Nonostante i 116 km, forse 120, mi sento fresco. Merito della strategia. Finalmente, dopo due anni di ultra, sono riuscito ad imparare a come partire. E merito anche della mia compagna di giornata.. senza di lei sarei arrivato ore dopo.. grazie ! chissà che non ci si ritrovi per qualche strada..
Nota di lupo7
Caro Luca, le cose scontate, anche se spesso inevitabili, non sono mai state il mio forte. Alla fine sono contento di non essere venuto alla partenza, di non essere venuto il pomeriggio, ma di essere venuto in un momento dove forse il mio piccolo supporto morale poteva valere un po' di più. Ti ho visto stanco, molto stanco, e come te tutti quelli che ho incontrato ieri mattina. Però ho ti ho anche visto super concentrato e sicuro di te. Ti muovevi nella base vita con estrema naturalezza, come se fosse stata la cosa più naturale di questo mondo. Quasi un'abitudine. È questa cosa mi ha fatto capire che nonostante la stanchezza stavi bene e che ce l'avresti fatta. Bravo, bravo e ancora bravo. Volevo chiamarti ieri sera ma ho pensato che tale sforzo fisico e mentale fosse meritevole di un prolungato riposo.

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