OR....ottimi ravanatori...
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Cari Hikr lettori, eccomi qua....nuovamente su questi schermi.....
preparato il vocabolario “Pia-slang”?
….”ma tu da dove salti fuori”....così mi viene scritto in un PM....lungimirante!!!
eh, si!…..quante volte me lo sono chiesto....Madre Natura già da subito aveva capito! Capito di aver sbagliato pozione....quale altro rimedio se non rompere lo stampino??...crack!
Temperature rigide, meteo buona a metà: l' Ing mi serve sul piatto un Montalto!
(già tentato da lui anni fà...“buca”...vari inghippi disseminati sul percorso)
Un exploring con sci da quel lato? L' idea non è malvagia!
“Stare fuori” e volare basso, ragionevole....esposizione nord-ovest? Mmmhhh mi fa pensare: settimana di vero freddo, l' instancabile lavoro di zio Eolo....mah, proviamoci!
Allertamento Tapio: ci sono!
Orfani di Maurini oggi picozzatore di ghiaccio, (i sottotitoli non ci serviranno), forti del “nuovo acquisto” del Team....è sabato mattina: andiamo!
Si respira una insolita aria di tranquillità....eggià, oggi con l' Ing non devo giocarmi nessuna vetta!
Ventesimo chilometro...più o meno...prepotentemente come una bomba ad orologeria...boom! irrompe il “mandrillo”....i miei due compagneros, uno, a sostegno dell' altro....tormentati dall' enigma, brancolano nel buio....il sibilo del cobra è stato sottile.....accendiamogli sta lampadina:....finalmente si illuminano!!! Smile.
Balconata arredata in bellavista, baci di tiepido sole: welcome to Pizzanco City!
Gli sherpa sono pronti....pronti sì....rebus del giorno? B come....bosco!
Sentiero vista valle? assicurato, ontani e ontanelli, tronchi come sbarre, sgrattuggiato in traverso con valanga....e laggiù il fiume mormora....ma cosa mormori??...in questo triathlon il nuoto? verboten, ja!...si spera!
Per vedere l' alba?....altro che sherpa!
Tre della S. Marco siam diventati! ….un bianco plateau ci accoglie...ehi guys!...l' esercitazione è finita!
Soldato bigblue perchè si lamenta? Non siam qui a fare le modelle! Signorsì, Signore!
Rifornimento-time!
Eccolo il canale di accesso al Montalto: base di ghiaccio vivo, profuse decorazioni di rocce affioranti e gli altri? anche peggio....attrezzatura da misto: Mauro le tue specialità!!
.....naggia, e tutta sta fatica? jetez!
Cheffare? Preia o Straciugo? Pur che la prima mi è nuova, l' obbiettivo mi si è involato nel canale....oramai tutto fà brodo...il capo-ing è lui...io e Tapio seguiamo!
Lo Straciugo....montagna dal nome assai bizzarro, più che una montagna mi ricorda un gusto gelato....una mia vecchia conoscenza: a piedi da Gomba e due anni or sono in sci dalla Zwischbergen....ragazzi, tutta un' altra vita! Salita da W: comodo sviluppo, bosco più ripido ma addomesticabile, pendii sostenuti, panorama gratuito e continuato tra Weiss, Andolla, Leone e parenti vari....discesa a N: con gli assi dalla punta fino a valle: du gran granski!
Meditate gente....meditate......
tapio: Dopo la doverosa pausa meditativa, riprendiamo la narrazione. Da buon amante della Finlandia e dei suoi alfieri, terminate – per ora - le bollicine, passiamo ad un buon bicchiere di “acqua pura e fredda” in perfetto Sibelius-style. Concisione e sobrietà, come per la Sinfonia n. 4 in La minore, Op.63.
Con un bel taglio di traverso arriviamo a riguadare il Bogna nei pressi della quota 1760 e successivamente su facili pendii raggiungiamo l’Alpe Campo (1889 m). Da qui in avanti comincia ad evidenziarsi una certa ripidità. In direzione N e poi NW guadagniamo la conca dal Lago di Campo, invisibile ma intuibile sotto la coltre bianca. Continuiamo in direzione NW verso le evidenze rocciose della cresta SSW del Pizzo Straciugo, su un pendio con notevole pendenza, quasi al limite per le inversioni (gli skialper dedurranno facilmente il grado d’inclinazione). Raggiunte le rocce (P.2440 m) effettuiamo il deposito sci, con l'intenzione di procedere a piedi per aggirare dall'alto l'ostacolo che sembra incombere lì davanti: un pendio un po' troppo carico. Saliamo a piedi a fianco di alcuni blocchi; arrivati al punto in cui si dovrebbe tagliare il fianco della montagna, un ulteriore consulto evidenzia come le condizioni minime per passare in sicurezza non siano presenti: il pendio si presenta ancora con veste molto invernale nonostante l’orientamento, e il fatto che sia così carico non lascia presagire nulla di buono. Tutto questo ci può stare, e la circostanza di condividere la decisione con persone di grande esperienza non lascia dubbi residui. Qui non si tratta di essere rinunciatari, bensì di usare il buon senso. L’immagine del lastrone che parte è più forte della voglia di salirci sopra. E Danilo, di esperienza ne ha da vendere (e anche Pia).
Torniamo al deposito sci e ci prendiamo una necessaria pausa per reintegrare, o meglio, recuperare almeno un po’ di energie. Poi, giù! La discesa è dapprima circospetta (il ripido è anche cedevole, ok faremo attenzione…), poi dalla conca in giù sempre più piacevole su bella neve trasformata e così arriviamo di nuovo al guado, pronti per affrontare nuovamente la parte più "distruttiva": se già il titolo non avesse espresso con plastica potenza l’essenza di questa gita, avrei appioppato all’avventura di oggi l’appellativo di “cinghialata”. Sì, perché quella che dà il marchio di fabbrica a questa gita è la cinghialata nella parte bassa, in cui solette e lamine grugniscono come bei cinghialotti. Letto del fiume, lingue franose, pendii rovinati, massi da valicare, sentierini stretti, ma soprattutto bosco. Bosco folto e ostruzionistico. La citazione dantesca è d’obbligo:
Non fronda verde, ma di color fosco;
non rami schietti, ma nodosi e ‘nvolti;
non pomi v’eran, ma stecchi con tòsco.
Non han sì aspri sterpi né sì folti
quelle fiere selvagge che ‘n odio hanno
tra Cecina e Corneto i luoghi cólti.
Non so se Dante, per “fiere selvagge” intendesse specificamente i cinghiali, però mi piace pensarlo… Per il resto i versi del sommo poeta si adattano quanto mai perfettamente al giro odierno, anche se non siamo in Maremma e anche se “ul tòssic” probabilmente, tra noccioli ed ontani, è poco presente (salvo forse con il cesio dei cinghiali radioattivi di cui ultimamente tanto si parla, anche nel VCO).
Ringrazio Pia e Danilo, con loro è un piacere muoversi: simpatia, competenza fantasia e precisione in un bellissimo mix. La passione per la montagna non la nomino nemmeno… la passione tout court, invece sì: quella che porta a fare le cose senza riserve: con il cuore, con la mente e perché no?... anche con i piedi!
bigblue: oggi ho visto:
ho visto l' Ing nuovamente "in gamba", a dicembre aveva criccato il perone, ho visto una sana e costruttiva collaborazione, ho visto un Fabio entusiasta di un percorso "into the wild" l' ho visto lanciarsi (anche troppo) sfidando un bosco e che bosco, come un salmone risale la corrente, ho visto traversi come stelle cadenti, ho visto una Pia, si l' ho vista ma era cotta come un' agone, l' ho vista come non l' avevo mai vista: forma latitans!
Ho visto tre amici al bar, li ho visti simulare improbabili inversioni a secco (?): eravamo "andati tutti"!!!!!!!!!
Un grazie di cuore a u Tapio per le bellissime foto: maccome abbiamo fatto? nemmeno un auto-scatto? questa la dice lunga.....ravanata cinque stelle extra lusso....real men die hard!
Grazie Da! Grazie Fabio! Grazie Pia!
http://www.youtube.com/watch?v=LQZLPV6xcHI
Tour soundtrack: Scorpions – Yellow Raven
http://www.youtube.com/watch?v=u3idwNAHE5I
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