Pizzo Straciugo geschafft!
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Chi mi legge sa che sono un animale poco sociale sulle terre alte, eppure la gita di oggi, condivisa con ottimi compagni come
asus74 e
POLI89 ha rappresentato una bella eccezione alla regola.
Decidiamo per una partenza dalla Gomba che, rispetto a quella classica da Pizzanco, ci farà risparmiare un centinao di metri di didlivello in salita e, soprattutto, in discesa.
Inutile dilungarsi sul percorso che è perfettamente segnalato e bollato e non presenta possibilità di smarrimento, nemmeno alla nostra allegra combriccola che chiaccherando procede distrattamente in splendidi boschi prima e in ambiente più aperto poi sino a giungere allo strepitoso punto panoramico della Croce del Vallaro.
Dopo una pausa continuiamo su prati e in una mezzora siamo al rifugio Alpe Laghetto che bypassiamo puntando all'evidente passo di Campo dove le pendenze si fanno sostenute.
L'affaccio sulla bocchetta è mozzafiato, aperto su un'enorme vallone verde sovrastato da numerose cime tra cui troneggia il nostro Pizzo Straciugo.
Traversiamo il vallone rimanendo alti sulla destra e giungiamo ai lagheti di Campo, circondati da Eriofiori, Rododendri e bellezza varia.
Superato il primo e il secondo laghetto (un terzo, più piccolo e molto vicino non è toccato dal sentiero), un traverso ascendendente ci conduce al Passo di Straciugo, ove la cresta che va in cima è ben evidente sulla destra.
Partiamo su un sentierino stretto, ripido ma sempre evidente sino ad arrivare sotto l'edificio sommitale. Qui la traccia traversa a sinistra su terreno esposto e a volte franato. Non ci sono veri pericoli, occorre mantenere il piede fermo e un po' di concentrazione e si tocca la cresta finale.
Altre pendenze notevoli, qualche elementare pasaggio su roccette ed eccoci in vetta dopo quatto ore e mezza, dove il panorama è veramente sfacciato su Pizzo di Montalto, Seehorn, Andolla, Weissmies, Leone, Breithorn, Giezza, Cistella, vallli e laghi. In questo contesto da impazzire ci fermiamo a lungo per mangiare, chiaccherare, autoscattare, riposare e dichiarare felici: "Pizzo Staciugo geschafft!!!"
Discesa al solito problematica per il sottoscritto, almeno sino alla fine del traverso, poi è un camminare rilassante e svelto sino al rifugio dove
POLI89, giunto con largo anticipo, ha pensato al beverage, dopo il quale ricominciamo la discesa che, causa generale relax, si rileverà molto lunga, perpetuando così la tradizione di
rochi che vuole i tempi di discesa almeno pari a quelli di salita.
L'arrivo all'auto è una grazia per la fine delle fatiche ma anche una malinconia per il dover scindere questa bella, inedita, compagnia.
I tempi indicati comprendono più di un'ora di pause totali e la gradazione T3 è limitata agli ultimi duecento metri di dislivello.
Sviluppo: 18 km circa; SE: 33 km circa.


Decidiamo per una partenza dalla Gomba che, rispetto a quella classica da Pizzanco, ci farà risparmiare un centinao di metri di didlivello in salita e, soprattutto, in discesa.
Inutile dilungarsi sul percorso che è perfettamente segnalato e bollato e non presenta possibilità di smarrimento, nemmeno alla nostra allegra combriccola che chiaccherando procede distrattamente in splendidi boschi prima e in ambiente più aperto poi sino a giungere allo strepitoso punto panoramico della Croce del Vallaro.
Dopo una pausa continuiamo su prati e in una mezzora siamo al rifugio Alpe Laghetto che bypassiamo puntando all'evidente passo di Campo dove le pendenze si fanno sostenute.
L'affaccio sulla bocchetta è mozzafiato, aperto su un'enorme vallone verde sovrastato da numerose cime tra cui troneggia il nostro Pizzo Straciugo.
Traversiamo il vallone rimanendo alti sulla destra e giungiamo ai lagheti di Campo, circondati da Eriofiori, Rododendri e bellezza varia.
Superato il primo e il secondo laghetto (un terzo, più piccolo e molto vicino non è toccato dal sentiero), un traverso ascendendente ci conduce al Passo di Straciugo, ove la cresta che va in cima è ben evidente sulla destra.
Partiamo su un sentierino stretto, ripido ma sempre evidente sino ad arrivare sotto l'edificio sommitale. Qui la traccia traversa a sinistra su terreno esposto e a volte franato. Non ci sono veri pericoli, occorre mantenere il piede fermo e un po' di concentrazione e si tocca la cresta finale.
Altre pendenze notevoli, qualche elementare pasaggio su roccette ed eccoci in vetta dopo quatto ore e mezza, dove il panorama è veramente sfacciato su Pizzo di Montalto, Seehorn, Andolla, Weissmies, Leone, Breithorn, Giezza, Cistella, vallli e laghi. In questo contesto da impazzire ci fermiamo a lungo per mangiare, chiaccherare, autoscattare, riposare e dichiarare felici: "Pizzo Staciugo geschafft!!!"
Discesa al solito problematica per il sottoscritto, almeno sino alla fine del traverso, poi è un camminare rilassante e svelto sino al rifugio dove


L'arrivo all'auto è una grazia per la fine delle fatiche ma anche una malinconia per il dover scindere questa bella, inedita, compagnia.
I tempi indicati comprendono più di un'ora di pause totali e la gradazione T3 è limitata agli ultimi duecento metri di dislivello.
Sviluppo: 18 km circa; SE: 33 km circa.
Communities: Alpinismo Cabaret!, Hikr in italiano
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