Traversata della Cima Lariè SKT - Cima Lariè 2144 m, Loccia dei Balmetti 2133 m, Monte Rondo 2179 m
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tapio: Questa volta, con
tignoelino e Fabrizio, viene messo in atto un progetto raramente effettuabile in stagione, la Traversata della Cima Lariè con gli sci. Infatti sono poche le volte in cui si presentano le condizioni ideali (in particolare di innevamento, ma anche meteo) ed oggi tutto collima alla perfezione.
Un’auto viene portata a Canei (sopra Preglia di Crevoladossola), con l’altra saliamo a Monteossolano (780 m) in Val Bognanco e qui, preparàti ad un certo tratto con gli sci sulle spalle, ci incamminiamo sulla strada consortile che sale verso l’Alpe Patei (1140 m). Un po’ prima di arrivarci calziamo gli sci, quantificando così – per ora – la soma a un 300 m di dislivello. Procediamo sempre baciati dal sole, come per quasi tutta la giornata, e superata l’Alpe Reso (1226 m) dobbiamo togliere gli sci per un tratto di sentiero stretto e poco innevato, con parecchie sporgenze rocciose. Più in alto entriamo in un bel bosco di faggi e possiamo di nuovo inforcare i legni. Il sentiero sale con discreta e costante pendenza e così raggiungiamo l’Alpe Spino (1550 m), dove il buon caffè – molto corretto – di tignoelino contribuisce a riconsegnarci alla montagna in perfetta forma.
Continuiamo la salita, frattanto il faggio cede il passo al larice e con un bel traverso verso NE usciamo dal bosco e perveniamo all’Alpe Campo (1860 m), dove i panorami cominciano a farsi molto ampi. Da qui procediamo su terreno libero in direzione della cresta SW della Cima Lariè. Raggiuntala, la nostra escursione si trasforma in una lunga cavalcata di cresta che ci regala tre cime in successione e la magica sensazione di essere sospesi tra due mondi, da una parte la Val Bognanco e dall’altra la Val d’Ossola/Val Divedro. E noi procediamo sul filo…
In breve, superata una piccola croce votiva, siamo sulla vetta della Cima Lariè (2144 m), che viene celebrata con una prima birra. Ci attendono dei saliscendi, come ogni cresta che si rispetti, ma le pelli rimangono ben ancorate agli sci. Le condizioni della neve sono perfette, primaverile con un piccolo rigelo a sinistra (verso la Val Bognanco) e polverosa sul lato più in ombra, quello di Crevoladossola. Per i fantastici panorami che ci circondano, lasciamo parlare le foto.
Procediamo sempre in cresta e raggiungiamo così la cima intermedia, la Loccia dei Balmetti (2133 m), prima dell’ultima discesa e dell’ultima risalita verso il Monte Rondo (2179 m). Qui prepariamo l’assetto di discesa e, visto il clima eccezionale, ci concediamo una pausa più corposa, con del cibo ed una seconda birra.
Ci buttiamo verso il Passo delle Frove (2086 m) in un tripudio di polvere francamente un po’ inaspettato a queste quote (ma non troppo, dato l’orientamento…). Si scivola via come delle bisce, e non mancano i motti di lode per questa meravigliosa neve. Arrivati poco più in basso del citato passo, ci attende il canalino più entusiasmante di giornata, ripido e polveroso, bellissimo, che adduce ai bei pendii superiori dell’Alpe d’Andromia (1887 m). Da qua in giù seguiamo la strada forestale, ottimamente battuta dal gatto, che passa nelle vicinanze dell’Alpe Dentro (1702 m) e dell’Alpe Fuori (1531 m). I muscoli delle cosce sono particolarmente sollecitati, ma questo è normale in simili casi. Dall’Alpe Fuori all’Alpe Onzo (815 m) il bosco è in ombra, la neve diventa più difficile e le pause frequenti, ma comunque riusciamo a tenere gli sci fino a quella quota. L’asfalto comincia a palesarsi abbondantemente, quindi decidiamo di mettere gli sci in spalla e sobbarcarci gli ultimi 350 metri di dislivello, che sembrano infiniti, in questa guisa. Una piccola incomprensione mattutina – l’auto ci attende, sì, a Canei (455 m), ma le chiavi della medesima sono a Preglia (288 m) in un’altra vettura – non risparmia all’eroe di giornata (tignoelino) ulteriori 170 m/d in divisa skialper fino al fondovalle. L’ultima operazione di giornata sarà poi il recupero dell’ulteriore auto a Monteossolano.
Gita fantastica, sul filo dei due mondi, della quale non posso fare a meno di ringraziare i miei due compagni di avventura. Grazie Amici, alla prossima!
tignoelino: Anche oggi, buon exploit dello " Spaten Team " in condizioni climatiche e di innevamento
perfetti, in grande allegria ( sarà lo sponsor??) . Non abbiamo sbagliato quasi niente?!?. A parte le
chiavi della macchina di Fabio, nella concitazione all' arrivo, mi sono dimenticato di spegnere
il GPS e, con grande sorpresa a casa, ho scoperto che avevamo fatto 48 km di strada e
2200 mt di dislivello!!!!
Un ringraziamento all' Amico Adrimiglio che ha sistemato la traccia.
Ne vedremo delle belle, ciao a Tutti.
roby


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