Pizzo ROSSETTO 2099mt - il ritorno ...
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Ritorno al Pizzo ROSSETTO
Sottotitolo: “sempre pazzi … ma abbiamo sostituito la pioggia con la neve”
La voglia di ciaspolare è tanta, e per ora sono rimaste a casa o appese allo zaino.
Siamo in quattro oggi, io e Gimmy siamo già saliti al Rossetto, il ricordo di una gran bella ciaspolata.
Alle 08:10 siamo a Piera, solito parcheggio dove sostano le motoslitte e partiamo. Le previsioni non sono male, ma si riveleranno imprecise.
Poca neve in giro, siamo un poco delusi, la strada è pestata dalle motoslitte e ghiacciata, da percorrere con attenzione.
Fino ad Anveuda si transita sopra la strada asfaltata, passando da Marzanei, quindi Anveuda 1674mt, un gruppo di baite ai bordi di una bella piana (Piano di Leigra), le ciaspole non servono.
Attraversato il piano di Leigra inizia la salita per il passo di Cantonill, che collega con la vicina Valle di Blenio, e la capanna Bovarina.
La neve aumenta e si sprofonda, quindi dopo qualche decina di metri ci fermiamo e calziamo le ciaspole.
Si riparte per la ripida salita verso il passo di Cantonill, sono circa 250mt di dislivello ma belli ripidi, con vari zig-zag nel canalone tra la costa del Cadreigh a sinistra ed il Pizzo Rossetto a destra.
La costa del Cadreigh è soggetta a slavine, bisogna osservare bene la situazione, noi troviamo già slavinato dove c’e’ pendenza, e seguiamo la traccia di ciaspolatori e sci-alpinisti.
Poco prima del passo, si raggiunge Pian Curnicc, 1900mt 10:30, si abbandona il sentiero per la Valle di Blenio deviando a destra verso il Pizzo Rossetto.
Ed ecco che con molta sorpresa, scopriamo che la traccia portava solo verso il passo, nessuno è salito al Pizzo, quindi tutta neve da battere.
La neve è piuttosto alta 60-80cm, per nulla portante, si sprofonda per 50-60cm almeno, un lavoraccio …
Per fortuna Paolo, il nostro gatto delle nevi, è inesauribile … e batte la pista per tutti.
Visto cha la traccia non si vede, mi chiede se deve caricare la rotta sul tablet, ma gli indico dove andare, ricordo la volta scorsa, anche se allora avevamo trovato la pista battuta da seguire.
Quindi si sale affondando verso la prima valletta la più a sinistra (verso O), raggiunto questo pianoro a Q1965 arriva il tratto più impegnativo, c’e’ una salita molto ripida, una cinquantina di metri di dislivello, ma con neve alta fino ad un metro.
Paolo parte facendo dei traversi, si affonda moltissimo, il Barba sembra nuotare nella neve, a volte sparisce per riemergere con la neve sopra la cintura. Ma passo dopo passo raggiungiamo il balzo superiore, poco sopra ii 200mt, dove cessa tutta la vegetazione.
Lo sforzo obbliga il Barba ad uno “stop tecnico”, che io e Gimmy ci tocca “aggirare” molto alla larga.
L’ anticima è ben visibile, ma bisogna salire un ulteriore valletta per vedere la cima con l’ ometto di sassi, più spostata verso SE. Anzi il lato di salita più comodo con le ciaspole è proprio il costone a S, quindi arrivando si aggira quasi di 180° la cima, passandoci sotto.
Raggiungo la vetta del Pizzo Rossetto alle 11:35, circa 5min dopo gli amici.
Purtroppo il panorama che normalmente è spettacolare è nascosto dalle nuvole molto basse, un peccato, la visibilità è solo verso il basso, con la Valle di Blenio, il Luzzone, la Valle di S.Maria, ma le grandi vette sono ben nascoste.
Gimmy reclama un qualche raggio di sole, ma per ora solo un vento gelido. Decidiamo di mangiare più in basso, foto di vetta e … inizia a volare qualche fiocco.
“Ehi lassù ! avevamo chiesto un briciolo di sole!”
Ma inizia a fioccare in modo copioso, non disturba affatto anzi dopo esserci un po’ coperti la troviamo stupenda questa ciaspolata sotto la neve.
Raggiunto il tratto molto ripido, scatta il bambino che è dentro di noi.
Vista la pendenza seguiamo le tracce di salita, poi esco dalla pista e provo a scendere diritto, “sentendo” la tenuta delle ciaspole sotto la neve.
Si affonda di oltre 50cm, ma poi tengono, quindi giù diritti … una goduria.
Paolo capita subito la storia si lancia anche lui in libera, poi il Barba e Gimmy che fatica per un risentimento al ginocchio (dopo la ciaspolata al Cornizzolo ed essere sprofondato in una buca nella neve sotto il Rossetto).
Purtroppo il divertimento finisce presto, quindi scendiamo a Pian Curnicc e verso Anveuda.
Raggiunto Anveuda, cerchiamo “in prestito” una veranda dove poter pranzare al riparo dalla nevicata, ma non troviamo verande “libere”, quindi ci accomodiamo in un sottoscala (probabilmente una legnaia) dove possiamo stare solo seduti, ma almeno al riparo.
Pranzo al sacco, piuttosto veloce per il freddo, poi caffè grappa e Vov … squisito.
Il freddo da pranzo ci obbliga a rimetterci in moto presto, e sotto una copiosa nevicata prendiamo la via del ritorno.
Il paesaggio in poche ore è così cambiato, dove prima qualche tratto di prato era “spellacchiato” ora i pochi centimetri di neve già coprono tutto.
La strada che prima era ghiacciata e in alcuni tratti spelata, ora è ricoperta da neve, sotto il ghiacccio insidioso.
Mentre ci facciamo raccomandazioni reciproche sul ghiaccio che non si vede, Paolo parte in scivolata ma resta in piedi, il Barba, mentre ci spiega che lui sta sul bordo per evitare di scivolare, trova un lastrone si inginocchia elegantemente, e con altrettanta eleganza fa una piroetta e sparisce giù dalla scarpata.
Preoccupati andiamo a vedere, lo troviamo poco sotto sul fianco ripido della strada (comunque c’era il bosco più in basso) appeso con una mano ad una radice.
Dpo aver accertato che non si è fatto male e visto risalire sulla strada, non si può non prenderlo in giro:
“però Barba che artista, un vero ballerino del Bolshoi” e poi
“Ma Barba ma te non sai cadere normalmente?”
Risate e scherzi, una costante del nostro gruppo, anche se siamo in pochi l’ allegria è sempre al primo posto.
Scendiamo con più attenzione, il Barba farà un altro inchino, ma questa volta senza piroetta.
In breve siamo a Piera la parcheggio, dove continua la nevicata, beh è tutto così bello !
Che dire di più … eravamo delusi per la poca neve, ma dopo ne abbiamo pestata così tanta di fresca che ci siamo tolti la voglia, dal passo al Rossetto è stata una ciaspolata con i fiocchi, il posto è sempre una garanzia.
A tutti gli AUGURI per un 2013 pieno di soddisfazioni, di tante belle escursioni, e che ne ha bisogno di ritrovare la serenità che è mancata.
Alla prossima …
Giorgio
NOTA: il percorso è classificabile WT2 con le racchette, mi è sembrato doveroso indicarlo WT3 per la tanta fatica spesa da chi ha battuto la pista, e anche se con meno sforzo da chi è seguito, comunque affondando in molte decine di centimetri di neve
Vista da Paolo brown
Prima racchettata della nuova stagione invernale.Avevamo gia' provato a portare a spasso le ciaspole ma erano sempre rimaste a fare peso sullo zaino.
Non e' mancato niente per chiamare l'escursione una vera ciaspolata:
neve fresca da battere fino in vetta, per me una nuova vetta, e per ultimo una nevicata che ha reso l'atmosfera con il fascino invernale.
La compagnia come sempre allegra ha smorzato i momenti di fatica che si sono presentati soprattutto nel tratto sopra i 1900 metri dove la neve intonsa abbondante e molto soffice ha reso la salita molto ripida veramemente impegnativa.
La vetta molto panoramica compromessa pero' dal tempo nuvoloso e dal vento gelido ci ha costretti ad una rapida discesa per trovare un posto dove pranzare riparati.
Unico animale avvistato uno scoiattolo variante scura che correva nella neve e svariate orme di ungulati che attraversavano il sentiero.Un buon proseguo a tutti delle festivita' e sicuramente tanta montagna.
Paolo
Vista da Luciano barba43
Un grande rientro dopo un'assenza giustificata di 40 giorni, sono rimasto contento credevo di non riuscirci, per tale assenza invece!
Oggi Giorgio ci ha portato al Pizzo Rossetto, una bella ciaspolata con parecchia neve, appena sopra Anveuda fino alla cima addirittura cè n'era circa un metro sopra il passo Cantonill.
Paolo ha dovuto fare da apripista, non c'era la traccia e si affondava anche con le ciaspole, quel pezzo è stato proprio faticoso, arrivati in vetta foto di ricordo firma sul libro, per poi scendere subito, non si poteva stare per il vento gelido che ti tagliava la faccia.
Scendendo si è messo subito a nevicare, e abbiamo deciso di fermarsi a pranzare sotto le prime baite di Anveuda rintanati sotto una terrazza di fortuna, mentre la nevicata aumentava sempre più.
Dopo un'oretta coprendoci bene siamo scesi, io con qualche difficoltà dicono, alla macchina tutti bell' imbiancati che sembravamo dei Babbi Natale, ringrazio Giorgio per avermi portato in un bellissimo posto.
Alla prossima e Tanti Auguri a tutti per un felice Anno Nuovo
ciao
Vista da Gimmy gimmy
il ritorno al pizzo rossetto con ciaspole è stato sicuramente bello e faticoso. .
Molto faticosa personalmente è stata la discesa x un fastidio che ho da un pò al ginocchio. La ciaspolata è stata sicuramente impegnativa x la neve fresca e la mancanza di traccia dal passo alla cima. Paolo ha sicuramente faticato parecchio x segnare la traccia ,con molta neve non portante . Molto suggestivo il ritorno sotto una copiosa nevicata invernale , anche se stringevo i denti x il dolore al ginocchio, è stato sicuramente una bella prima ciaspolata
tanti auguri a tutti x un sereno e positivo anno nuovo
Il solito riassuntino:
Percorso: Parcheggio a Piera Q1307, Marzanei Q1619, Anveuda Q1674, Pian Leigra, Pian Curnicc Q1900 (prima del passo di Cantonill, Pizzo Rossetto Q2099, Anveuda Q1674 (pranzo), ritorno per la stessa via.
10,5 Km, 3:10 alla vetta lordi (20m di soste) -55m dalla vetta ad Anveuda per il pranzo - 50m da Anveuda a Piera
Dislivello: 800 mt
Partecipanti: Giorgio, Gimmy, Paolo, Luciano
Altre foto, diario, tracce sul nostro sito (a breve)
Girovagando




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