Rock Climbing Campo dei Fiori (pareva la Siberia...)
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Mi è concesso dire "le relazioni sono lo specchio dell'anima"?.. in questo caso direi di si, Giulio (gbal) si è rivelato essere come immaginavo: una persona a modo, precisa, aggiornata, colta, gentile e soprattutto esperta (dalla roccia alla tecnologia).
Diciamo che il tema di oggi poteva essere "scuola di alpinismo su roccia - Lesson 1".
E' stato fondamentale osservare tutta una serie di manovre, nodi e ragionamenti utilizzati su roccia (non attrezzata da spit ogni 2m come in falesia classica). Arrampicando sempre e solo in falesie stramegattrezzate e cercando il massimo grado allo stremo di tecnica e forza, non si impara MAI realmente a superare anche solo un III grado su roccia non attrezzata.
Il Campo dei Fiori è risultato l'ideale, con 2 chiodi in 30m di via, roba da pazzi ahahah...
E invece Giulio con leggiadria e tranquillità ha aperto alcune vie che, da primo, sarebbero per me impensabili. Distanze colossali tra un rinvio e l'altro per chi è abituato a trovarsi uno spit ogni 2-3m.
Eppure attrezzando qualche clessidra e piazzando qualche nut mi ha dimostrato come si fa il vero alpinismo!
Le vie, oggettivamente, sono divertenti, ben manigliate e non difficilissime. Oscillavano tra il III° e il IV° grado UIAA. Il freddo siberiano di oggi ha fatto da cecchino russo sulle nostre povere dita.
Altre cose imparate:
- Attrezzare una sosta in cima (su clessidre o su roccia)
- Gestire la salita del primo di cordata col mezzo barcaiolo (NB: da imparare a fare!)
- Bloccarmi con barcaiolo mentre assisto il primo da cordata (come da prassi su più tiri)
- Salire in AUTOASSICURAZIONE con nodo Prusik su corda doppia (funziona davvero!!)
- Rinfrescare le manovre di discesa in corda doppia con Prusik e piastrina.
Grazie Giulio e alla prossima!!!
Ed ora gbal (Giulio) dice la sua:
Dopo aver “arrossito” peggio di una giovane adolescente che riceve i complimenti dal suo boy friend per gli immeritati apprezzamenti di Simone86; dopo aver deciso che ho trascorso una bellissima mattinata in ottima compagnia di un ragazzo a posto, intelligente e desideroso di apprendere le quattro nozioni che io ho faticosamente messo assieme, dico che la simpatia di
Simone86, come avevo intuito dai pochi rapporti epistolari che avevamo intrattenuto, si è rivelata tale da riscaldare il gelo polare che ci ha accompagnato per tutto il tempo. Simone si è dimostrato, checchè ne dica lui, già preparato sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista della tecnica che ha messo in atto e spesso mi sono chiesto perché mai, a volte, in passato avesse ammesso timori in qualche situazione di esposizione o di vuoto. Credo che “si farà” come si suol dire, esattamente come molti di noi che sono passati gradualmente da una timorosa considerazione dei pericoli in montagna alla consapevolezza delle proprie capacità di reagire e di affrontarli come si deve. Certamente la sua pratica finora si è svolta soprattutto in falesia e in ambiente certe titubanze vanno superate; ad esempio, come lui dice, la rarefazione delle protezioni in rapporto, però, ad una minore difficoltà di salita.
Ecco, per quel che ho visto, quello che già sapeva fare mi è piaciuto parecchio e quello che forse non aveva ancora visto messo in pratica l’ha subito metabolizzato e credo che col tempo farà parte del suo paniere di esperienze e conoscenze.
Bravo Simone, mi hai fatto un’ottima compagnia, oggi. Continua così nelle prossime uscite che sicuramente faremo assieme!
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