Pizzo Quadro (2793 m)
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Potrei definirla la giornata degli animali: inizialmente, percorrendo la strada della Valle Maggia, in territorio di Someo, ho un incontro molto ravvicinato con una femmina di capriolo che mi attraversa improvvisamente la strada ed evito l’impatto per un soffio. Fortunatamente, l’auto dietro la mia evita a sua volta l’impatto con me. Sempre in auto, verso Niva/Piano di Campo incontro una simpatica volpe, che tranquilla se ne sta a guardare le macchine che passano (rarissime!) in uno spiazzo laterale. Poi durante l’escursione, pochi metri dopo la partenza, due cerve fanno tre o quattro cambi di direzione prima di sparire veloci come gazzelle. Infine, poco sopra Magnello un’altra cerva mi osserva lungamente prima di decidere di eclissarsi nella macchia alpina. Naturalmente nessuno di questi avvistamenti è documentato, tempo addietro sono riuscito a farmi scappare anche una salamandra, quindi è tutto perfettamente in linea con la mia velocità (forse riesco a tener testa ad una lumaca…)
Detto questo passiamo all’escursione odierna. Parto da Cavà (1499 m), sopra Cimalmotto, e mi dirigo verso Fontanella (1577 m). Qui mi immetto sul bellissimo sentiero che attraverso una grande abetaia porta all’Alpe di Magnello (1808 m).
Da qui salgo su terreno libero (ma con evidenti segni di passaggio umano ed animale) in direzione NW, cioè avendo alla mia sinistra la cresta che scende dal Pizzo Quadro. In salita riesco sempre ad evitare di finire nei rododendri, cosa che non mi riuscirà in discesa a causa della nebbia. Arrivato quasi in prossimità della cresta di collegamento tra Pizzo Quadro e Madone/Batnall, mi concedo una salita sulla Collina 2440, sulla cui cima si trova una specie di fortino quadrangolare (costruito nel 2003) con tanto di piccole panchine interne (sempre in pietra) e finestra con vista sul Canalone Gelato (tuttora di nome e di fatto) del Pizzo dell’Alpe Gelato.
Scendo brevemente dalla collina e raggiungo la cresta NE del Pizzo Quadro. Questo è il tratto di tutta la gita in cui bisogna fare più attenzione a causa dell’esposizione (T4+ / F, anche se la F del Brenna è quasi eccessiva; ad ogni buon conto, se il Brenna dice F, non posso fare altro che ribadirlo anch’io). Un motivo contingente in più per essere particolarmente cauti è il leggero nevischio (o meglio, pioggia ghiacciata) che appare proprio qui. Comunque niente di difficile. Arrivo su un colletto e da qui proseguo su pietraia sul versante Nord, in direzione della cresta WNW. La via è evidente e spesso si trovano delle pietre posizionate tatticamente. La cresta WNW è segnalata con due ometti che danno l’idea di una porta. Dalla porta alla vetta il passo è breve. Il nevischio cessa e torna il sole e io sono in vetta al Pizzo Quadro (2793 m).
Mi concedo una lunga pausa sotto il corposo uomo di vetta e dall’omonimo libro scopro che il suo contenitore (dai colori della bandiera elvetica) è stato recentemente installato (estate 2012). Scopro altresì che tra le 10 presenze del libro di vetta (due del 2011 e otto del 2012) c’è anche quella di ciolly e del suo gruppo (con una bella salita da Foppiano in Ossola).
Per il ritorno nessuna variazione di tragitto senonché sulla cresta NE vengo di nuovo raggiunto dalla pioggia, stavolta sotto forma di classiche gocce d’acqua. Per buona parte del ritorno ho per compagna questa pioggerella leggera che non compromette né la sicurezza né la buona riuscita della giornata.
Una meta interessante, il Pizzo Quadro, alla portata di molti, a cavallo tra Antigorio e Rovana, tra Piemonte e Ticino. La meteo avrebbe potuto essere migliore, ma in questo autunno lamentoso non ci possiamo proprio lamentare.
Tempi di percorrenza: 6 ore. Andata: 3 ore e 45’. Ritorno: 2 ore e 15’

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