" Un prezioso anello con 2 perle"Laghi della Crosa e Antabia" nel mio scrigno"
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Sappiamo che l'anello è lungo e faticoso, incoraggiati anche dalle previsioni che si sarebbero prospettate, saliamo decisi senza prender fiato la bellissima valle di Calnegia costeggiando l'omonimo fiume, giunti in localita Gradisc il sentiero scompare inghiottito dagli arbusti, dopo esserci soffermati a riflettere il da farsi , saliamo la direttissima bastionata su pendii erbosi e moreniche ed in ca. 1 h. ci conduce ai laghetti della Crosa, due perle in un'anfiteatro di guglie e verticalità.A qs. punto recuperiamo il sentiero sempre ben marcato e ripido , la fatica comincia a fare capolino, alcuni attacchi di crampite ci permettono di contemplere maggiormente gli spazi attraversati, giunti alla bocchetta della Crosa m. 2480, una catena attraversa la cengia ed in breve tempo agevolati dalla traccia attrezzata guadagniamo la meritata pausa pranzo "h.14:00"
al cospetto del lago Antabia e dal rifugio Pian delle Creste. sappiam bene che il percorso non è ancora terminato, ripartiamo dopo ca. 1\2h ,gustandoci un caffè c\o il rifugio e l'ospitalità di 2 gagliarde volontarie,indicando loro "abbiam lasciato una mapppa"il tratto di sentiero privo di assistenza.
Ripartiti , godiamo l'immensità dell'alpe Antabia e i profumi del brasato che hanno impregnato i ns. vestiti fino all'abitato di San Carlo. Purtroppo a qs. punto come da programma, siamo costretti a 5 k di asfalto,con calma percorriamo la lunga lingua nera, ammirando estasiati fino a Foroglio le belle baite come fossero dei dipinti.
Ringrazio Luca per la compagnia e la tenacia dimostrata lungo un percorso non facile, un vero guerriero che dalla sofferenza ha avuto motivo di vittoria !!

Ancora una volta, malgrado i gufi del meteo dessero per svantaggiata la giornata di sabato, l'audacia e la sfrontatezza di due piccoli uomini pieni di grinta prende il sopravvento sui cattivi auspici e la buona sorte, lo scopriremo strada facendo, regalerà loro un clima ottimo.
Subito hai da inebriarti lo sguardo al cospetto di una cascata davvero imponente...la partenza è, dapprima, abbastanza soft (e corre via veloce), poi, il sentiero diventa molto più impegnativo portandoti a quota 1.700 con una greve scalinata in salita. Si giunge in una radura nella quale le indicazioni si fanno più avare e la traccia meno battuta, perchè sicuramente meno praticata...
Ci aiuta la tecnologia del buon Francesco tenendoci sulla giusta via...la parte più difficile inizia ora!!!
Capisco subito di non essere in giornata ed il "vecchietto" a più riprese deve attendermi...provo addirittura l'ebrezza dei crampi, mai provati nemmeno in maratona...la testa è però più forte del dolore e la bellezza dei luoghi e la voglia di non arrendermi, mi trascinano fino alla mai tanto desiderata bocchetta della Crosa (per oggi quota massima)...qui, in preda a visioni celestiali, commetto la leggerezza di slacciare la cinta in vita dello zaino a cui avevo appesa (molto ingenuamente) la mia macchina fotografica ed insieme all'amico Francesco ci siamo guardati, nel suo incedere saltellante, una Fujifilm da 260euro rotolare allegramente giù nel precipizio...sparita dallo sguardo, non abbiamo potuto far altro che rimettere gli zaini in spalla e riprendere il cammino.
Sufficientemente tecnica e adrenalinica la ferrata a scendere in direzione Antabia e piacevole e conviviale (in perfetto stile svizzero) il caffè al Rifugio Creste...poi, sempre immersi dal fascino della natura, veloci a S.Carlo.
5km di nero asfalto e, ritrovato Foroglio, il "gioco" è fatto...
20 chilometrini di anello e 1.900 metri di dislivello malgrado non ci sia stato Pizzo...
I laghi, lassù, sono uno spettacolo vero...a tutti gli amici consiglio una puntatina...
Grazie Francesco...
Ciao
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