Pizzo Ciapè m. 2394 Valle Antrona
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Oggi bella ed impegnativa escusione, con Teresa & Co, nel selvaggio e bell' ambiente del Parco
dell' Alta Valle Antrona. Sono così affascinato da questi luoghi che, in pochi anni, è la quarta
volta che mi reco verso questa cima ( passando da strade diverse ).
Lasciata l' auto ci dirigiamo a est costeggiando due belle baite ristrutturate e , attraversato
un prato, arriviamo ad un' altro gruppo di baite con una fontana. Prendiamo un sentiero tra due
muretti ed arriviamo ad un segnavia che ci indica la meta odierna: Pizzo Ciapè. Il percorso è
indicato come C20. Attraversato il rio Cantonaccio su di una passerella di legno, poco dopo
cominciamo a risalire l' erto sentiero a scaloni ed a tratti opzionalmente attrezzato con catene.
Attraversato un bosco con enormi faggi e pini, giungiamo agli alpi di Cama, bella terrazza sulla
valle. Al segnavia di Cama di mezzo prendiamo la direzione per Ciapè ( da quì purtroppo la via
non ha più segni ) ed attaversato un rado bosco di larici giungiamo al segnavia di Cama sopra.
La nostra meta, a questo punto, non è più indicata e seguiamo la direzione del cartello C20.
In direzione est, superati i ruderi dell' alpe, puntiamo alla evidente sella, raggiunta la quale
in direzione nord su buone tracce supportate da rari ometti, percorriamo la bella cresta a tratti
esposta fino alle pendici della nostra meta. Su terreno un pò insidioso aggiriamo il versante
SW e risaliamo un canalino che porta ad una selletta sulla cresta ovest; con breve e
divertente arrampicata alla vetta. Purtroppo il panorama ( che è molto bello ) causa la nebbia
è molto scarso, peccato. Scendiamo per il canaletto e, seguendo esili tracce e qualche
ometto, scendiamo sui prati sottostanti per la pausa pranzo. Decidiamo di fare una puntata
fino a Cheggio facendo un bel traverso nel bell' anfiteatro sù e giù con qualche tratto un pò
esposto Arrivati all' alpe Pianozza noto sotto di noi degli evidenti segnavia bianco/rosso
fatti di recente: immediata la decisione di andare a curiosare. Scendiamo il ripido pendio e
dopo aver superato un ruscello il sentiero si fà pianeggiante in mezzo una splendida fioritura di
rododendri. Oltrepassato l' alpe Cumper mi sovviene che da queste parti ci sono delle incisioni
rupestri che non ho mai visto. Gara con Teresa per trovarle guardando ogni sasso con
attenzione. Vinto io. Tale Pietra del Merler non è assolutamente indicata da nessun cartello
ed è fuori dal sentiero segnato (pura fortuna trovarla). Raggiungiamo poi Cama di Mezzo a
ricongiungerci all' itinerario di salita. Malgrado il meteo non ottimale, gran bella giornata.
Buona Montagna. roby
dell' Alta Valle Antrona. Sono così affascinato da questi luoghi che, in pochi anni, è la quarta
volta che mi reco verso questa cima ( passando da strade diverse ).
Lasciata l' auto ci dirigiamo a est costeggiando due belle baite ristrutturate e , attraversato
un prato, arriviamo ad un' altro gruppo di baite con una fontana. Prendiamo un sentiero tra due
muretti ed arriviamo ad un segnavia che ci indica la meta odierna: Pizzo Ciapè. Il percorso è
indicato come C20. Attraversato il rio Cantonaccio su di una passerella di legno, poco dopo
cominciamo a risalire l' erto sentiero a scaloni ed a tratti opzionalmente attrezzato con catene.
Attraversato un bosco con enormi faggi e pini, giungiamo agli alpi di Cama, bella terrazza sulla
valle. Al segnavia di Cama di mezzo prendiamo la direzione per Ciapè ( da quì purtroppo la via
non ha più segni ) ed attaversato un rado bosco di larici giungiamo al segnavia di Cama sopra.
La nostra meta, a questo punto, non è più indicata e seguiamo la direzione del cartello C20.
In direzione est, superati i ruderi dell' alpe, puntiamo alla evidente sella, raggiunta la quale
in direzione nord su buone tracce supportate da rari ometti, percorriamo la bella cresta a tratti
esposta fino alle pendici della nostra meta. Su terreno un pò insidioso aggiriamo il versante
SW e risaliamo un canalino che porta ad una selletta sulla cresta ovest; con breve e
divertente arrampicata alla vetta. Purtroppo il panorama ( che è molto bello ) causa la nebbia
è molto scarso, peccato. Scendiamo per il canaletto e, seguendo esili tracce e qualche
ometto, scendiamo sui prati sottostanti per la pausa pranzo. Decidiamo di fare una puntata
fino a Cheggio facendo un bel traverso nel bell' anfiteatro sù e giù con qualche tratto un pò
esposto Arrivati all' alpe Pianozza noto sotto di noi degli evidenti segnavia bianco/rosso
fatti di recente: immediata la decisione di andare a curiosare. Scendiamo il ripido pendio e
dopo aver superato un ruscello il sentiero si fà pianeggiante in mezzo una splendida fioritura di
rododendri. Oltrepassato l' alpe Cumper mi sovviene che da queste parti ci sono delle incisioni
rupestri che non ho mai visto. Gara con Teresa per trovarle guardando ogni sasso con
attenzione. Vinto io. Tale Pietra del Merler non è assolutamente indicata da nessun cartello
ed è fuori dal sentiero segnato (pura fortuna trovarla). Raggiungiamo poi Cama di Mezzo a
ricongiungerci all' itinerario di salita. Malgrado il meteo non ottimale, gran bella giornata.
Buona Montagna. roby
Tourengänger:
tignoelino

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Kommentare (6)