Pizzo Marumo e Pizzo Coroi


Publiziert von paoloski , 19. Juni 2012 um 00:24.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:16 Juni 2012
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-GR   CH-TI   Gruppo Pizzo Corói   Gruppo Piz Medel   Gruppo Scopi 
Zeitbedarf: 2 Tage
Aufstieg: 1440 m
Abstieg: 1440 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2, uscita di Biasca, superato Olivone girare a destra per Campo Blenio, non entrare in paese ma seguire le indicazioni per Ghirone, il transito è consentito solo fino nei pressi dell'Alpe di Fontana San Martino, parcheggio prima della sbarra.
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Gita andata e ritorno.
Unterkunftmöglichkeiten:Capanna Scaletta, informazioni e prenotazioni: 0041 91 8722628
Kartennummer:CNS 1233 Greina

L'uscita di "Flora & Fauna" del corso introduzione 2012 quest'anno è programmata alla capanna Scaletta, purtroppo all'ultimo minuto Gianluca, il nostro naturalista di fiducia, ha un problema di lavoro e ci da "buca", però ci promette che sarà presente all'uscita finale in Val Formazza, comunque con il tempo finalmente bello previsto per questo weekend a casa non rimaniamo di certo!
Io, Monica e Roberto partiamo al pomeriggio del sabato, gli altri invece, fortunati, riescono a partire al mattino: così avranno tempo per fare l'esercitazione pratica di topografia e orientamento.
Noi tre ci troviamo alle 14 a Gaggiolo e alle 15,45 abbiamo gli scarponi ai piedi, il tempo è decisamente magnifico, non una nuvola, una leggera brezza mitiga il caldo a cui ancora non siamo abituati
Percorriamo un breve tratto di strada asfaltata e poi seguiamo i cartelli indicanti "sentiero Greina", camminiamo fra distese di fiori popolate da colonie di marmotte, a quota 1850 metri circa il Brenno forma una magnifica cascata completa di arcobaleno.
Giunti a Pian Geirett veniamo avvistati da  accompagnatori e allievi che sono sulla terrazza del rifugio a svolgere l'esercitazione.
Proseguiamo per il sentiero che sale con un ampio giro antiorario, finalmente siamo in vista della capanna, l'ultima volta che sono stato qui il rifugio era ancora una costruzione piuttosto spartana, ora è divenuto il rifugio invernale, la nuova costruzione è decisamente più moderna e funzionale ma conserva la forma triangolare della vecchia.
Superiamo il Brenno della Greina su un residuo nevaio e raggiungiamo gli altri sulla terrazza. L'esercitazione è terminata, alcuni si sono dati al gioco delle carte, altri stanno fotografando dei magnifici esemplari di stambecco che si lasciano avvicinare a pochi metri. Dopo esserci tolti gli scarponi ed aver depositato le piccozze saliamo in camerata per sistemarci, poi giù di corsa per una birra e per fotografare anche noi gli stambecchi che, nel frattempo, sono aumentati di numero.
La cena supera le mie aspettative: una magnifica minestra di verdure fresche, poi io, Monica, Daniela e Piera prendiamo il menù vegetariano: ottimo formaggio d'alpe, uovo sodo con salsina alle erbe, carote  ed insalata, per gli altri arrosto (a detta loro ottimo), per tutti purè di patate in gran quantità, per finire un budino al cioccolato. Unico neo le mosche piuttosto fastidiose, ma tant'è: gli stambecchi notoriamente le attirano,  dentro ci sono 20 gradi, fuori è rinfrescato, risultato le mosche ci fanno compagnia... fossero tutti questi i problemi del mondo...!
Dopo cena raccogliamo i soldi (63 FrS) e con Piera, Gianni e Roberto decidiamo il giro per l'indomani. Alle 22 tutti a nanna!
Alle 7,45 , dopo un'abbondante colazione ci avviamo, non seguiamo il sentiero diretto al Passo della Greina ma costeggiamo il Brenno fino a raggiungere l'arco: un'autentica meraviglia naturale, attraversiamo il fiume su un ponte di neve, passiamo sotto l'arco, dove ci sono traccie di passaggio, e saliamo in direzione Sud, intorno ai 2600 metri troviamo una sorta di depressione e proseguiamo l'esercitazione di cartografia: gli allievi prendono l'azimut del Piz Medel e del Piz Vial e determinano il punto in cui ci troviamo.
Ripartiamo e in breve raggiungiamo la cresta fra i punti  quotati 2720 e 2732, io e Monica ci abbassiamo subito alla sella quotata 2684 e risaliamo alternandoci, con un po' di fatica vista la neve molle che a tratti "sfonda", il versante Nord del Pizzo Marumo, il resto del gruppo invece prende confidenza con l'uso della piccozza effettuando le prove d'arresto su pendio nevoso, raggiungiamo la cresta Nord Est del Marumo e ci godiamo una prima eccezionale vista sulla sottostante Val Cavallasca e su un gran numero di cime a 360°, in un attimo siamo in vetta dove la vista si apre anche sulla sottostante valle e su Campo Blenio, in breve siamo raggiunti da tutti gli altri che hanno seguito la nostra traccia.
Osserviamo alcuni camosci muoversi con movenze prodigiose sui pendii sottostanti, scattiamo alcune foto e mangiamo qualcosa.
Ma non è ancora ora di fare la sosta pranzo, ridiscendiamo alla sella 2684 e saliamo alla cresta Ovest del Pizzo Coroi, l'ultimo tratto si fa un po' più affilato ma le difficoltà rimangono elementari: la presenza di neve poi è un vantaggio: in stagione più avanzata questi pendii sarebbero di pietrisco scistoso ed instabile.
 Il Pizzo Coroi è panoramico quanto il Marumo, se da qui non si vede la Valle di Blenio in compenso si ha una miglior vista della Greina e si può vedere la Capanna Motterascio.
Mentre dopo pranzo tutti si attardano decido di scendere un tratto della cresta Sud in direzione del Toroi, scendo un centinaio di metri per dare un'occhiata a quella che potrebbe essere una futura escursione, poi risalgo, poco dopo aver raggiunto gli altri ripartiamo.
Seguiamo la cresta Ovest del Coroi per un breve tratto e poi iniziamo la discesa puntando al laghetto quotato 2593 metri, da qui ci abbassiamo ancora scivolando (ormai gli allievi ci hanno preso gusto) fin verso quota 2450 metri, per poi raggiungere il Passo della Greina e quindi la Capanna Scaletta.
Per la discesa dalla capanna io e Monica decidiamo di provare il sentiero che scende direttamente a Pian Geirett, alla fine ci segue anche qualcun'altro, il percorso è piuttosto in piedi ed esposto, (difficoltà T4-), la roccia è quella che si trova qui: scisti del Lias, decisamente friabili e, con tempo umido, scivolosi, oggi però la giornata è splendida, la discesa da qui ci fa risparmiare un quarto d'ora rispetto al gruppo.
Ripercorriamo quindi il percorso fatto ieri, abbiamo modo di osservare l'auto del guardiano della Scaletta rinchiusa in una gabbia: pare che le marmotte si divertano a rodergli i copertoni; ripassiamo dalla cascata e ci fermiamo a fotografare una marmotta che lancia il suo fischio d'allarme dall'alto di un grande masso erratico.
Alle auto consueta merenda con torte, dolci vari e prosecco.

Gran gita: il panorama dal Coroi e dal Marumo è giustamente celebrato, l'arco della Greina è indubbiamente notevole, la prima esperienza in rifugio per molti degli allievi si è rivelata decisamente positiva, abbiamo avuto modo di ammirare stambecchi, camosci, marmotte e gracchi a profusione, i fiori erano numerosissimi, mancava Gianluca per illustrarceli nel dettaglio ma per questo ci sarà tempo fra 15 giorni in Val Formazza. 

Tourengänger: paoloski
Communities: Hikr in italiano


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