Monte Moregallo
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Dopo più di un anno torno al Moregallo, cima vicina ma su cui non salgo spesso, e su cui ci sono ancora sentieri che devo esplorare.
Arrivato a Valmadrera con il treno, mi avvio verso il Belvedere, e da qui prendo il sentiero per la Fonte di Sambrosera.
Rallento il passo; lo scorso anno ho preso questa salita troppo veloce, ed alla Bocchetta di Moregge ero già scoppiato.
Il tempo è finalmente bello, ma la giornata è molto calda e sudo parecchio; mi fermo frequentemente per bere, un sorso per volta per non provocare effetti "diuretici" che mi disidraterebbero ulteriormente (io sono "idrofobo", non trattengo l'acqua).
Arrivo alla fonte di Sambrosera, e qui mi concedo 10 minuti di sosta per rinfrescarmi e dissipare il calore accumulato.
Riprendo la salita; il sentiero è noioso ed interminabile, forse è per questo motivo che non vengo spesso da queste parti.
Il sentiero esce dal bosco mostrando le pareti del Corno di Canzo Orientale, poi rientra tra gli alberi.
Si sentono le voci di chi stà arrampicando, poi il rumore di sassi che cadono, sono abbastanza lontano dalla parete?
Proseguo lungo il sentiero trovandomi poco dopo a sguazzare nel fango, ma da dove arriva tutta quest'acqua?
Finalmente raggiungo la Bocchetta di Moregge; l'anno scorso a questo punto ero cotto per la stanchezza, oggi sono cotto per il caldo.
Faccio altri 10 minuti di sosta, un leggero vento rende la calura più sopportabile; quindi riparto percorrendo il tratto più interessante della salita.
Ora che ho scoperto il sentiero che segue il filo di cresta, seguirò sempre questo per raggiungere la cima, lasciando quello che la aggira sulla destra per eventuali salite invernali.
Supero l'ultimo tratto attrezzato; anche oggi non sono riuscito ad evitare l'ultima catena, ma a dire la verità non ci ho neanche provato.
Raggiunta la cima, dopo aver spiegato ad un altro escursionista il sentiero che ho fatto a salire, mi tuffo sotto la fresca ed ombrosa chioma di un faggio.
Oggi ho impiegato 3 ore a salire, escluse le due soste lunghe.
Mi riposo un po', anche se oggi di stanchezza non ne sento, mangio i miei pochi viveri e bevo in abbondanza; cerco di ammirare il panorama, ma riesco a vedere solo una densa foschia.
Inizio la discesa per la cresta Est, sempre con calma, ed osservando la vegetazione molto rigogliosa in questo periodo; purtroppo i nomi di tanti fiori non me li ricordo più.
Arrivato al Sasso di Preguda, uno dei tanti massi erratici di granito trasportati dai ghiacciai, faccio altri 10 minuti di sosta, poi riprendo la discesa nel caldo che diventa sempre più intenso.
Giunto alla stazione di Valmadrera, una bella rinfrescata alla fontana, e poi aspetto il primo treno.
A Valmadrera e Civate, per il ritorno, posso prendere il treno in entrambe le direzioni: verso Lecco con successivo cambio per Milano; oppure direttamente verso Milano, treno locale che fà tutte le fermate ma da quando hanno cambiato i vecchi treni diesel si viaggia comodi; la domenica però le corse sono dimezzate.
La giornata, nonostante il caldo, è stata MOLTO positiva, stanchezza e dolorini vari non si sono sentiti; e spero neanche domani.
Alla prossima ...
Ciao
Stefano
Arrivato a Valmadrera con il treno, mi avvio verso il Belvedere, e da qui prendo il sentiero per la Fonte di Sambrosera.
Rallento il passo; lo scorso anno ho preso questa salita troppo veloce, ed alla Bocchetta di Moregge ero già scoppiato.
Il tempo è finalmente bello, ma la giornata è molto calda e sudo parecchio; mi fermo frequentemente per bere, un sorso per volta per non provocare effetti "diuretici" che mi disidraterebbero ulteriormente (io sono "idrofobo", non trattengo l'acqua).
Arrivo alla fonte di Sambrosera, e qui mi concedo 10 minuti di sosta per rinfrescarmi e dissipare il calore accumulato.
Riprendo la salita; il sentiero è noioso ed interminabile, forse è per questo motivo che non vengo spesso da queste parti.
Il sentiero esce dal bosco mostrando le pareti del Corno di Canzo Orientale, poi rientra tra gli alberi.
Si sentono le voci di chi stà arrampicando, poi il rumore di sassi che cadono, sono abbastanza lontano dalla parete?
Proseguo lungo il sentiero trovandomi poco dopo a sguazzare nel fango, ma da dove arriva tutta quest'acqua?
Finalmente raggiungo la Bocchetta di Moregge; l'anno scorso a questo punto ero cotto per la stanchezza, oggi sono cotto per il caldo.
Faccio altri 10 minuti di sosta, un leggero vento rende la calura più sopportabile; quindi riparto percorrendo il tratto più interessante della salita.
Ora che ho scoperto il sentiero che segue il filo di cresta, seguirò sempre questo per raggiungere la cima, lasciando quello che la aggira sulla destra per eventuali salite invernali.
Supero l'ultimo tratto attrezzato; anche oggi non sono riuscito ad evitare l'ultima catena, ma a dire la verità non ci ho neanche provato.
Raggiunta la cima, dopo aver spiegato ad un altro escursionista il sentiero che ho fatto a salire, mi tuffo sotto la fresca ed ombrosa chioma di un faggio.
Oggi ho impiegato 3 ore a salire, escluse le due soste lunghe.
Mi riposo un po', anche se oggi di stanchezza non ne sento, mangio i miei pochi viveri e bevo in abbondanza; cerco di ammirare il panorama, ma riesco a vedere solo una densa foschia.
Inizio la discesa per la cresta Est, sempre con calma, ed osservando la vegetazione molto rigogliosa in questo periodo; purtroppo i nomi di tanti fiori non me li ricordo più.
Arrivato al Sasso di Preguda, uno dei tanti massi erratici di granito trasportati dai ghiacciai, faccio altri 10 minuti di sosta, poi riprendo la discesa nel caldo che diventa sempre più intenso.
Giunto alla stazione di Valmadrera, una bella rinfrescata alla fontana, e poi aspetto il primo treno.
A Valmadrera e Civate, per il ritorno, posso prendere il treno in entrambe le direzioni: verso Lecco con successivo cambio per Milano; oppure direttamente verso Milano, treno locale che fà tutte le fermate ma da quando hanno cambiato i vecchi treni diesel si viaggia comodi; la domenica però le corse sono dimezzate.
La giornata, nonostante il caldo, è stata MOLTO positiva, stanchezza e dolorini vari non si sono sentiti; e spero neanche domani.
Alla prossima ...
Ciao
Stefano
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stefano58

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