Moregallo e Corni di Canzo dal Lach

Questa settimana vado di domenica e così sono solo, anche se viste le mete scelte non mancheranno certo gli escursionisti incontrati lungo il cammino. Prendo spunto da un giro di un paio di anni fa degli amici al quale non avevo partecipato, e parto dal lago, a Parè di Valmadrera. Presso il circolo nautico vi è un ampio parcheggio,  quasi certamente gratuito, ma con le righe blu. Non c’è nessuno cui chiedere, e allora per maggiore sicurezza lascio l’auto in un parcheggio a righe bianche sulla via Promessi Sposi, giusto 100-150 metri prima del lago. L’attacco del Sentee del Lach, così come l’arrivo a Preguda, non è stranamente indicato, mentre tutto il resto del percorso è invece ottimamente segnato; sul lago forse è per evitare che i turisti domenicali lo imbocchino e si trovino poi in difficoltà, anche se il cammino è semplice. Comunque bisogna imboccare uno stretto vicolo con una decina di gradini di fianco al Bar Parè 67 (vedi prima foto sotto), dopo di che inizia subito la bollatura. Ci si alza con bei tornanti che man mano aprono la vista su Lecco (non proprio una meraviglia vista dall’alto) e i monti circostanti, con la parete del Coltignone proprio di fronte. Il versante è solatio, e così parto con il piumino leggero ma man mano mi spoglio e resto in tenuta da piena estate; in un’oretta sono a Preguda, breve sosta e poi riparto per il Moregallo, prima meta di giornata; salendo il panorama si apre, ma quando mi affaccio sul versante lago vengo accolto da un vento intenso e gelido, in Alto Lario ci sono dei nuvoloni che poi si dissolveranno, mentre il vento resterà, ed anzi andrà ad intensificarsi. In poco più di 2 ore sono in cima al Moregallo; breve sosta sul lato brianzolo riparato dal vento e poi scendo per la cresta Ovest, con il paio di catene che passo liscio. Dalla bocchetta di Moregge risalita diretta al Corno Orientale, dove curiosamente non ero mai stato; poi tramite il sentiero diretto EE salgo il Corno Centrale; questa è la parte più divertente del tragitto, anche perché mi è completamente nuova; ci sono anche qui in paio di catene ma soprattutto dei passaggi vicini alla strapiombante parete Fasana, oltre a scorsi suggestivi sul Lach. Discesa dal versante opposto e poi salita all’ultimo Corno, il più alto, dalla Forcella dei Corni attraverso il consueto canalino. In vetta c’è un vento gelido, oltre a delle capre che, attirate dal mio sudore, tentano di assalirmi, così scendo quasi subito; tornato alla Forcella decido di scendere verso la Colma, sul versante brianzolo riparato dal vento, dove si sta davvero bene, e qui mi fermo al sole per la pausa pranzo. Sceso poi alla Colma imbocco il sentiero 2 che mi porta a Sambrosera e poi il 7 che mi deposita a Valmadrera, già nella zona verso il Lach; così dopo un breve tratto su asfalto (giusto qualche centinaio di metri) arrivo all’auto e chiudo il bel tour autunnale. Di sentieri interessanti ancora da esplorare in zona ce ne sono parecchi, quindi non è escluso di tornarci anche abbastanza a breve.