Galehorn (2797)
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Quasi per caso mi ritrovo a partecipare ad una gita sociale del CAI Gallarate su questa cima nei pressi del passo Sempione a me sconosciuta (come gran parte della regione, del resto).
Lasciamo le auto a Engiloch, qualche centinaio di metri dopo il ristorante, sul lato opposto di questo dove vi è uno spiazzo destinato all'uopo. Il meteo è molto incerto, a volte pioviggina, altre sembra aprirsi uno squarcio d'azzurro subito celato da bassissime nebbie.
Dal citato piazzale scendiamo di qualche metro e ci inoltriamo su bei prati ora pianeggianti dove il sentiero è subito evidente grazie a numerosi segnavia. Appena si comincia a salire, tuttavia, l'abbondante neve nasconde per ampi tratti la via, quindi, grazie alla conoscenza del territorio degli amici del CAI ci inerpichiamo liberamente su nevai talvolta molto ripidi a giungere ad un primo pianoro dentro un vallone. Da questo punto si vede bene il secondo pendio nevoso che dovremmo percorrere e che si presenta arduo. Comunque, compiendo continui cambi di direzione su terreno ben gradinato, si riesce senza troppa fatica a superare anche questa asperità che conduce a quota 2200 dove alcuni magnifici laghetti stanno sgelando. Ora si procede a volte in salita, a volte in falsopiano e si giunge alla cresta finale che si percorre in tutta tranquillità a pervenire in vetta in parte innevata e in parte occupata da gigantesco ripetitore che si erige a ecomostro selvaggio e che avevamo già intravvisto in mattinata dopo rapida schiarita dal punto di partenza della gita.
Dopo rapidissima pausa pranzo in vetta a causa di vento gelido e assenza di punti riparati, scendiamo più o meno per la via del ritorno affrontando pendii che in qualche modo hanno preoccupato il sottoscritto rallentandone sensibilmente la progressione.
La montagna, a chi le vuole bene, è bella sempre ma oggi, le condizioni ambientali hanno nascosto qualsivoglia panorama (in alcuni momenti visibilità a 5 m, piogge intermittenti), pertanto vorrei ripetere questa interessante gita in una giornata serena: il panorama si dice sia strepitoso.
Nelle condizioni odierne l'ascensione è consigliata a soli conoscitori del territorio: la neve cela la traccia di sentiero, la nebbia nasconde ogni tipo di riferimento, sia dall'alto che dal basso. I pendii innevati vanno affrontati con una certa attenzione e muniti di picozza e ramponi, anche se oggi non sono serviti.
Sviluppo 14 km circa (A/R).
Lasciamo le auto a Engiloch, qualche centinaio di metri dopo il ristorante, sul lato opposto di questo dove vi è uno spiazzo destinato all'uopo. Il meteo è molto incerto, a volte pioviggina, altre sembra aprirsi uno squarcio d'azzurro subito celato da bassissime nebbie.
Dal citato piazzale scendiamo di qualche metro e ci inoltriamo su bei prati ora pianeggianti dove il sentiero è subito evidente grazie a numerosi segnavia. Appena si comincia a salire, tuttavia, l'abbondante neve nasconde per ampi tratti la via, quindi, grazie alla conoscenza del territorio degli amici del CAI ci inerpichiamo liberamente su nevai talvolta molto ripidi a giungere ad un primo pianoro dentro un vallone. Da questo punto si vede bene il secondo pendio nevoso che dovremmo percorrere e che si presenta arduo. Comunque, compiendo continui cambi di direzione su terreno ben gradinato, si riesce senza troppa fatica a superare anche questa asperità che conduce a quota 2200 dove alcuni magnifici laghetti stanno sgelando. Ora si procede a volte in salita, a volte in falsopiano e si giunge alla cresta finale che si percorre in tutta tranquillità a pervenire in vetta in parte innevata e in parte occupata da gigantesco ripetitore che si erige a ecomostro selvaggio e che avevamo già intravvisto in mattinata dopo rapida schiarita dal punto di partenza della gita.
Dopo rapidissima pausa pranzo in vetta a causa di vento gelido e assenza di punti riparati, scendiamo più o meno per la via del ritorno affrontando pendii che in qualche modo hanno preoccupato il sottoscritto rallentandone sensibilmente la progressione.
La montagna, a chi le vuole bene, è bella sempre ma oggi, le condizioni ambientali hanno nascosto qualsivoglia panorama (in alcuni momenti visibilità a 5 m, piogge intermittenti), pertanto vorrei ripetere questa interessante gita in una giornata serena: il panorama si dice sia strepitoso.
Nelle condizioni odierne l'ascensione è consigliata a soli conoscitori del territorio: la neve cela la traccia di sentiero, la nebbia nasconde ogni tipo di riferimento, sia dall'alto che dal basso. I pendii innevati vanno affrontati con una certa attenzione e muniti di picozza e ramponi, anche se oggi non sono serviti.
Sviluppo 14 km circa (A/R).
Tourengänger:
rochi

Communities: Hikr in italiano
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