Galehorn (2797 m) - Skitour
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Dopo due gite consecutive “zoccolate” il minimo che potessi fare era di procurarmi il miracoloso unguento. Però, come succede con le assicurazioni, se ce l’hai fila tutto liscio, se non ce l’hai ti piombano addosso tutti i guai del mondo. E lo stesso vale per la rimanenza dell’attrezzatura invernale: pala, cacciavite, pinza, ramponi (li porto sempre e non servono mai: la prima volta che restano a casa, non raggiungo la cima, perché mancano proprio i ramponi in un passaggio difficile...), frontale (non si sa mai…), coltellino, raspalunotto (per togliere il famigerato zoccolo…), nastro americano, filo di ferro etc etc.. Dunque, stavolta a questo inventario si è aggiunta anche la sciolina: ma orbene, sulla carta vetrata come potrebbe formarsi lo zoccolo?
Partendo presto, salendo su pendii lungamente orientati a N, con il gelo e rigelo che queste temperature provocano, e con il vento che notoriamente spazza le terre del Sempione, è naturale trovare il vetro: per fortuna, nella predetta attrezzatura i rampanti non mancano mai!
Invero, in zona sommitale (già ben lavorata dal sole) c’è pur stato un piccolo tentativo di formazione dello zoccolo: ma è stato prontamente rintuzzato a bastonate, così che il laido intruso ha pensato bene di non ripresentarsi!
Veniamo ai fatti. Parto, come detto, presto (ore 7.15) da Engiloch (1790 m), non lontano dal Passo del Sempione. Avendo parcheggiato accanto al bar ristorante, non noto il ponte che farò al ritorno e comincio subito con un’attraversata selvaggia del ruscello sulla sinistra (e successiva ripresa di quota sul ripido). Poco male, in un men che non si dica raggiungo ugualmente Chlusmatte (1810 m), da dove parte il sentiero (in estiva) e la traccia (in invernale) per la mia meta. Salgo su bei pendii e, dove questi si fanno più ripidi, monto i rampanti che non toglierò più fino in vetta. Come detto il fondo è durissimo, a tratti vetrato. Ben presto raggiungo la piana di Wysse Bode, dalla quale scorgo il passaggio a fianco della cascata (ghiacciata, di un bel colore azzurro-verdognolo). Si passa tranquillamente, facendo attenzione a non avvicinarsi troppo al sottostante salto. Mi ritrovo qui con i laghi di Sirwolte alla mia sinistra (poco visibili, perché ghiacciati ed in ombra). Continuo in direzione W e successivamente NW puntando all’evidente sella di Sirwolte (Sirwoltesattel, 2621 m). Qui sono costretto a togliere gli sci per un breve tratto, perché il passaggio è completamente privo di neve. Salendo dalla parte della Nanztal (il versante opposto a quello di salita), facilitato qui da neve molto più tenera causa forte irradiamento solare, mi dirigo verso la vetta in direzione N-NE. Senza troppo sforzo guadagno la cima, dove troneggia una cospicua infrastruttura trasmittente; l’annesso bugigattolo vietato ai non addetti mi permette, salendo sul tetto (facilitato dalla neve che quasi lo copre interamente), di superare quota 2800 m. Qui il vento si fa sentire, per cui torno giù e mi accovaccio sul fianco S della casupola per ritemprarmi brevemente (brevemente… si fa per dire… tra cibo, foto, relax e preparazione dell'assetto da discesa se ne va un’ora piena!).
In discesa, la prima parte è fantastica: neve perfettamente trasformata e conseguenti belle curve. Tra la vetta e la Sirwoltesattel incontro prima due scialpinisti verbanesi con cui scambio alcune chiacchiere e successivamente un gruppo di 6-7 confederati con i quali mi limito ai saluti e all'augurio di buona gita. Fino alla quota 2317 la neve, ancorché primaverile, è molto soddisfacente. Più in basso, invece, all’ombra dello Schilthorn, il vetro è rimasto tale e quale a prima, quindi, massima prudenza e curve per quanto possibile. Nella zona sottostante riappare il sole ma la neve resta parecchio dura (evidentemente è arrivato da poco), poi qualche residua curva in vista di Chlusmatte e da lì risalita senza sci fino alla strada del Sempione.
Gita da consigliare senza riserve: panorami fantastici, pendii ottimi e dislivello tutto sommato abbastanza contenuto. Chissà come sarebbe stato con la polvere…
Tempo totale: 4 ore e 45’; andata 3 ore e 30’ – ritorno 1 ora e 15’

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