Burrone Giovannelli - Monticello 1857 m e Roccapiana 1873
|
||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Uffa! Basta…non se ne può più di tutti questi fine settimana incerti o come dicono i meteorologi instabili, che menata! Sembriamo delle palline impazzite alla ricerca dello squarcio di sole più lungo!
Le previsioni fanno abbastanza schifo ovunque, domenica specialmente, per cui decidiamo che se dobbiamo fare un giro con l’ombrello lo faremo in Trentino, sono due mesi che non ci andiamo e il richiamo è troppo forte.
Le info dagli amici trentini non sono confortanti, versanti sud puliti fino ad una buona quota a nord non se ne parla ancora, lasciamo quindi perdere le Maddalene che potrebbero creare qualche problema e sabato ci dedichiamo alla Roccapiana ormai girata in lungo e in largo, però ci manca il canalino segnalatoci più volte.
Sabato mattina il tempo è splendido, oltre ogni previsione. Da Romeno scendiamo a Mezzacorona e posteggiamo in località Ischia dove parte la ferrata Burrone Giovannelli. Semplice e suggestiva ferrata oggi ricca d’acqua (chissà come mai!) Nella sua semplicità bisogna prestare però molta attenzione perché a causa appunto del lavorio dell’acqua ci sono punti molto scivolosi, meglio in ogni caso non darle troppa confidenza.
Alla fine della ferrata proseguiamo per il Bait dei Manzi e quindi in ripida salita fino al Bait Aiseli. Oggi sono io Uno e assumo il comando, saliamo con calma godendoci la pace di questi luoghi. Qui l’escursionismo vuol dire per lo più Brenta, le altre montagne sono poco frequentate e le cime sono raggiunte quasi unicamente dalla via più ovvia e battuta, che tra l’altro in questo caso è anche la più faticosa.
Raggiungiamo il traverso per Malga Bodrina, la prima volta che siamo passati di qui non pensavamo potesse esserci un sentiero così spettacolare su questa montagna! A circa metà, parte il canalino, non è segnato ma una traccia evidente lo risale. Non è lunghissimo ma molto ripido, al suo termine la traccia rimane evidente ancora per poco. Poi la perdiamo o meglio la perdo tra alberi e frasche e porto Marco in un bel ginepraio. Discussione di rito sul fatto che dovevo stare più bassa, beh poteva dirmelo! Io cercavo di uscire dagli alberi e salire in cresta per avere una visuale migliore su dove fossimo finiti! Va beh, breve battibecco e il comando passa di mano! Usciamo dai casini e ci troviamo al cospetto del Monticello. Non vediamo però la traccia a dx e prendiamo quella che poi diventerà una sterrata che scende a Malga Bodrina. Ci accorgiamo subito dell’errore ma non avendo visto la traccia continuiamo a scendere, vediamo dei bolli che prima non c’erano e a questo punto controlliamo la cartina (farlo prima no!?!?) La cartina riporta una traccia che sale al Monticello, naturalmente partiva più in alto, quindi risaliamo e finalmente la vediamo tra i mughi, poco dopo diventa bella evidente, tocca la cima dove una volta c’era una piccola cappella in legno ora distrutta, e prosegue fino ad incrociare il sentiero che da Malga Bodrina sale alla Roccapiana, nei pressi del cartello che la dà a 30 min. Arriviamo alla croce di vetta, scambio di foto e chiacchiere con dei locals e poi giù verso Malga Kraun, dove abbiamo la piacevole sorpresa di una nuova gestione interamente in mano a dei simpatici giovani pieni di grandi speranze! Dopo una bella e meritata sosta riprendiamo la lunga via del ritorno. Al paesino di Monte facciamo sosta per ascoltare le ultime note di un complessino di Jodler Tirolesi e poi giù per la lunga lunghissima strada delle Longhe!
I dati GPS non sono molto attendibili, nel burrone il segnale l'abbiamo perso. La traccia è corretta ma i dati sotto riportati comprendono anche lo svarione prima del Monticello.
Purtroppo le foto della ferrata non sono un granchè, ma rendono un poco l'idea del percorso.
DATI GPS
Dislivello 2025 m – 27,25 km
Le previsioni fanno abbastanza schifo ovunque, domenica specialmente, per cui decidiamo che se dobbiamo fare un giro con l’ombrello lo faremo in Trentino, sono due mesi che non ci andiamo e il richiamo è troppo forte.
Le info dagli amici trentini non sono confortanti, versanti sud puliti fino ad una buona quota a nord non se ne parla ancora, lasciamo quindi perdere le Maddalene che potrebbero creare qualche problema e sabato ci dedichiamo alla Roccapiana ormai girata in lungo e in largo, però ci manca il canalino segnalatoci più volte.
Sabato mattina il tempo è splendido, oltre ogni previsione. Da Romeno scendiamo a Mezzacorona e posteggiamo in località Ischia dove parte la ferrata Burrone Giovannelli. Semplice e suggestiva ferrata oggi ricca d’acqua (chissà come mai!) Nella sua semplicità bisogna prestare però molta attenzione perché a causa appunto del lavorio dell’acqua ci sono punti molto scivolosi, meglio in ogni caso non darle troppa confidenza.
Alla fine della ferrata proseguiamo per il Bait dei Manzi e quindi in ripida salita fino al Bait Aiseli. Oggi sono io Uno e assumo il comando, saliamo con calma godendoci la pace di questi luoghi. Qui l’escursionismo vuol dire per lo più Brenta, le altre montagne sono poco frequentate e le cime sono raggiunte quasi unicamente dalla via più ovvia e battuta, che tra l’altro in questo caso è anche la più faticosa.
Raggiungiamo il traverso per Malga Bodrina, la prima volta che siamo passati di qui non pensavamo potesse esserci un sentiero così spettacolare su questa montagna! A circa metà, parte il canalino, non è segnato ma una traccia evidente lo risale. Non è lunghissimo ma molto ripido, al suo termine la traccia rimane evidente ancora per poco. Poi la perdiamo o meglio la perdo tra alberi e frasche e porto Marco in un bel ginepraio. Discussione di rito sul fatto che dovevo stare più bassa, beh poteva dirmelo! Io cercavo di uscire dagli alberi e salire in cresta per avere una visuale migliore su dove fossimo finiti! Va beh, breve battibecco e il comando passa di mano! Usciamo dai casini e ci troviamo al cospetto del Monticello. Non vediamo però la traccia a dx e prendiamo quella che poi diventerà una sterrata che scende a Malga Bodrina. Ci accorgiamo subito dell’errore ma non avendo visto la traccia continuiamo a scendere, vediamo dei bolli che prima non c’erano e a questo punto controlliamo la cartina (farlo prima no!?!?) La cartina riporta una traccia che sale al Monticello, naturalmente partiva più in alto, quindi risaliamo e finalmente la vediamo tra i mughi, poco dopo diventa bella evidente, tocca la cima dove una volta c’era una piccola cappella in legno ora distrutta, e prosegue fino ad incrociare il sentiero che da Malga Bodrina sale alla Roccapiana, nei pressi del cartello che la dà a 30 min. Arriviamo alla croce di vetta, scambio di foto e chiacchiere con dei locals e poi giù verso Malga Kraun, dove abbiamo la piacevole sorpresa di una nuova gestione interamente in mano a dei simpatici giovani pieni di grandi speranze! Dopo una bella e meritata sosta riprendiamo la lunga via del ritorno. Al paesino di Monte facciamo sosta per ascoltare le ultime note di un complessino di Jodler Tirolesi e poi giù per la lunga lunghissima strada delle Longhe!
I dati GPS non sono molto attendibili, nel burrone il segnale l'abbiamo perso. La traccia è corretta ma i dati sotto riportati comprendono anche lo svarione prima del Monticello.
Purtroppo le foto della ferrata non sono un granchè, ma rendono un poco l'idea del percorso.
DATI GPS
Dislivello 2025 m – 27,25 km
Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (4)