Festa di compleanno al Rifugio Portri - Val Nédro
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Esplorazione in Val di Nedro
Alla scoperta del rifugio Portri: pioggia continua, un po’ di neve, compleanno, allegria.
Lo chef Barba, questa volta, propone risotto con salsiccia …
Una primizia per gli amici di HiKr.
Tempo infame per tutta la settimana, e prosegue … ma noi abbiamo un impegno importante … festeggiare il compleanno di Roberto (che in realtà è ad inzio mese), e come da “tradizione” si festeggia tutti assieme con una bella camminata e pranzo … nei rifugi nelle stagioni fredde.
Dove andare sapendo di prendere acqua tutto il giorno? Le idee sono sempre molte, ma alla fine prevale quella di una esplorazione in programma da tempo. Purtroppo nessuna escursione su HiKr per capire com’e’ il percorso, in considerazione di poter anche trovare della neve nella parte alta della vallata.
Ma il rifugio è solo a 1324mt, speriamo che le difficoltà siano limitate …
E’ deciso (è il festeggiato a scegliere), parcheggiamo all’ ultimo tornante prima della diga della Val d’ Ambra, e seguiamo lo sterrato. Il sito del Patriziato di Personico, che gestisce il rifugio, indica 2:45 di percorso, ne considero 3h, visto che comunque sono 850m di dislivello, non proprio una passeggiata.
Alle 8:00 siamo in cammino lungo lo sterrato che porta verso Faidal, la carrozzabile sale con vari tornanti, e si ferma in uno slargo dove parcheggiano i residenti. Inizia il sentiero che risale fino ai 912mt di Faildal.
Solo un paio di annotazioni: c’e’ una bella scalinata con gradini in pietra, abbastanza lunga e spacca-gambe, insidiosa se bagnato; una seconda nota è un bel ponte in sasso che passa sopra il Riale di Nèdro, che scende a valle con impetuose cascate, consiglio di fermarsi a vederlo (e fotografarlo).
Per quanto riguarda la cappelletta di S.Rocco a Faidal, wikipedia riporta:
L'oratorio di San Rocco, a Faidàl, è un edificio ascrivibile alla fine del XVI-inizio del XVII secolo. Subì un restauro nel biennio 1996-1997. All'interno sono dipinte figure cinquecentesche di Santi; gli altri affreschi sono forse di Giuseppe Maria Busca del XVIII secolo, ripresi da Ernesto Vicari nel 1899. La campana venne fusa da Bartolomeo Bozzo nel 1747.
Di solito all’ andata si ha “fretta” di salire, quindi pensate ad una breve pausa per la visita al ritorno.
Poco prima delle 9 raggiungiamo Faildal, un bel gruppo di baite tutte ben tenute, attraversiamo e seguiamo il sentiero che sale tra le case, alla palina non c’e’ indicazione per la Val Nedro, tenere sempre come riferimento il torrente Riale di Nedro (che abbiamo attraversato sul ponte in sasso), che si segue verso monte.
Il sentiero ci porta sopra un altro ponte in sasso, seguendo il sentiero si giunge alla baite alte di Sassan a 980mt.
Qui iniziamo a risalire nel bosco la selvaggia valle di Nedro, peccato per il meteo, ma il camminare nel bosco ci risparmia un po’ di pioggia.
La salita si fa più ripida, sul fianco sinistro (destro orografico) del torrente, raggiungiamo i resti di un alpeggio con i suoi prati, siamo a Dragoi a 1120mt.
Qui i resti di antiche baite adibite all’ alpeggio ed un enorme muro a a secco che sa monte scende verso il torrente, non ci è chiaro a cosa possa servire (slavine? Piene del torrente?)
Il torrente scende a valle con grosse cascate, la vallata è molto stretta.
Dai 1120mt (Dragoi) fino ai 1300mt il sentiero è notevolmente ripido, pendenze anche oltre il 40%, si attraversano ripidii pendii, tratti slavinati, pietre viscide ed instabili, ruscelli e neve residua dopo i 1200mt.
La valle resta chiusa, ma sopra una delle tante cascate vediamo la nostra mèta, il rifugio Portri, sul lato opposto della valle, su un pendio ripido. Dalla cartina so che si prosegue oltre, poi si scende e si ritorna verso valle per raggiungere la baita.
Raggiunta la quota massima a 1340mt (come altitudine poco oltre il rifugio), c’e’ un sentierino che scende verso il torrente senza indicazioni, però si nota un ponte fatto da due tronchi con corrimano con una fune d’ acciaio.
I più arditi passano sul ponticello (viscido), altri attraversano il torrente per riprendere il sentiero che alle 10:30 ci porta al rifugio. La porta è sul lato opposto del sentiero, quindi verso valle.
Nonostante la fatica dell’ ultima salita e le varie soste per foto e per una veloce merenda a Dragoi, in 2:30 siamo al bel rifugio ( stupisco me stesso ..., sarà stata la sgambettata con Paolo lo scorso lunedì? )
La posizione è molto bella ma le nuvole ci nascondono praticamente tutto.
Il rifugio, situato a 1324, è una stanza unica con angolo dormitorio con 6+4 posti, tavolo, un bel camino, stufa a legna, un fornello a gas (ma il gas era chiuso con un luchetto).
Tutto ben pulito ed in ordine, piatti, bicchieri, posate, padelle e pentole per ogni esigenza.
Ci mettiamo subito al lavoro per accensione stufa e camino, siamo bagnati per bene e oltre a cucinare è necessario scaldarsi e asciugarsi.
Lo chef barba43 ha già previsto di prepararci un bel risottino con salsiccia e cipolla, ed appena la stufa è calda si parte con la preparazione.
Ad orari di ospedale (…), cioè prima delle 12:00 il risotto è pronto ed iniziamo i bagordi …
Quasi 1Kg di riso per sei persone, quindi più mescoli per ciascuno, qualcosa di secondo, vino bianco e rosso, quindi il festeggiato taglia la colomba sapientemente scaldata vicino al camino, e si festeggia con spumante.
L’ allegria non manca e non è mai mancata, come la pioggia fuori …
Il tempo passa, ma senza fretta tra bevute, scherzi e lunghe chiacchierate su argomenti di ogni natura.
Alle 14:30, finite le pulizie necessarie, firma del libro in capanna.
Trovate i vaglia per il versamento al Patriziato di Personico vicino al libro, NON c’e’ cassa, come non c’e’ obbligo o tariffa, ma è giusto contribuire al mantenimento di questi posti straordinari.
Scendendo passiamo tutti sopra il ponticello di tronchi (sarà l’ alcool che ci rende più coraggiosi?) e poi via in discesa, facendo moltissima attenzione, alla neve, le pietre viscide ed il terreno che frana, e la notevole pendenza e spesso l’ assenza di protezione verso valle richiede tutta la concentrazione e attenzione necessaria.
Scendendo prendiamo una deviazione per non passare ancora da Sassan, un sentierino ci riporta verso il fiume, che attraversiamo per poi proseguire verso l’ ultima baita in alto di Faidal.
Discesa quindi tra le baite e fermata alla cappelletta / oratorio dedicato a S.Rocco, con affreschi antichi. Indipendentemente dalla fede religiosa, merita una visita.
Discesa finale facendo molta attenzione alle scale in pietra che con la pioggia sono … viscide.
Alle 16:00 siamo al parcheggio, considerate le soste varie e la ricerca del sentiero, mi sembrano un buon tempo.
Per tutta la giornata non ha smesso un attimo di piovere, ma non ha cessato neppure per un attimo l’ amicizia e l’ allegria. Siamo proprio un bel gruppo !
Auguri tardivi al festeggiato, agli altri … alla prossima !
Agli amici di Hikr, l’ invito di visitare queste chiuse e selvagge vallate, alla scoperta dei vari e numerosi rifugi, delle grandi cascate e dei ripidi e rocciosi pendii.
Troverete panorami nuovi, accoglienza, solitudine e tranquillità ….
Vista da roberto59
In primis un grazie a tutti gli amici per aver festeggiato insieme il mio compleanno, data corretta il 3 aprile, in una bella capanna tutti insieme, a Barba per avermi accontenato nel cucinare risotto con luganega, grazie.
All'amico Brown vorrei rispondere che la telecamera non mi inibisce, non mi blocca anzi, ma avevo deciso di spendere due parole serie, non da me, con riferimento ad un'amica che sta attraversando un momento difficile diciamo cosi' da un punto di vista della salute, riflettere sulla fortuna di poter essere li', ma la commozione ha avuto il sopravvento per cui il tutto si e' limtato a poche parole, va bene cosi' grazie Brown per avermi dato l'opportunita' di spiegare.
Bella giornata davvero, in allegria sereni e spensierati, unica nota devo dire che come sempre ragazzi mancavano le girls, ma non dovevate invitarle voi?
Mi sembra di tornare ai tempi del liceo in cui chi metteva a disposizione la casa per la festa era dispensato dall'invitare le ragazze, che era invitato doveva portarne almeno un paio, ecco perche' tutti volevamo mettere la propria casa a dispetto delle mamme che erano restie, raga parlo degli anni..............60.
Non ho detto l'eta', ma Roberto59 avra' pure un significato no?
Ho messo io il rifugio nel senso che questa volta ho scelto, ( ad onor del vero Giorgio e' l'artefice nel senso che lui conosce bene tutte le zone per cui ho solo dovuto decidere per una tra quelle che mi ha sottoposto).
La Portri perche' considerando il meteo dovevamo camminare per un paio di ore rimanendo quindi non troppo esposti ai rovesci, quote basse per evitare le ciaspole negli zaini gia' resi pesanti dalle bottiglie di vino equamente divise, una capanna con un bel camino per scaldarci e la cucina per il risotto.
Quindi per concludere il concetto, se ho messo il rifugio voi dovevate portare le ragazze.......giusto?
Ma ricordatevi che come sancisce il motto della GiRovagando "bisogna credercI", .......in tutte le cose della vita, onestamente, coerentemente, con risolutezza, ma dobbiamo credere in ogni obiettivo che ci prefiggiamo e perseguirlo fino in fondo.........
Ciao un abbraccio a tutti.
Vista da brown
Dovevamo per forza festeggiare il compleanno dell'amico Roberto.
Non e' stato prescritto dal medico, ma ormai noi abbiamo una malattia cronica senza speranza: Il mal di montagna.
Non sono la quota , i sentieri ripidi la pioggia o la neve , il mal di montagna inteso come un'astinenza da un bisogno, che solo chi lo ha provato puo' intendere queste parole.
Le mogli tutte coalizzate : ma e' proprio il caso ... con questo tempo.... tornate ammalati etc etc.
Il gruppo compatto parte sulla strada in fila come delle coccinelle di tutti i colori .
C'era poi Barba tutto giallo sembrava lo scuolabus che accompagnava i bambini a scuola.
E' stata una bella salita ,poco panorama vista la valle chiusa ,col meteo piovoso necessita di un po' di attenzione.
Corsi d'acqua molto frequenti e boschi molto vecchi con alberi secolari quasi da fiaba.
La festa in capanna come sempre in allegria, lo chef perfetto mentre il festeggiato questa volta ha deluso un po' sul discorso finale.
Un po' freddo e di poche parole , nessun balletto sul tavolo e nessuna barzelletta preparata.
E' stata la telecamera che lo ha messo a disagio????
La capanna è molto accogliente e funzionale un po' buia e purtoppo la lampada a gas era rotta e inutilizzabile.
Dopo le consuete pulizie il ritorno e' stato veloce, ma con la dovuta attenzione nei punti scivolosi.
Da consigliare ,una valle chiusa e selvaggia, ma con strapiombi e pareti rocciose molto singolari.
A presto, Paolo
Vista da Gimmy
Nonostante la pioggia ,e il tempo uggioso abbiamo visitato questa bella e selvaggia valle ricca di rocce a strapiombo e corsi d' acqua, con molte piante veramente datate.
Come di consueto abbiamo passato una bella domenica in allegria, festeggiando Roberto al rifugio Portri pasteggiando con un ottimo risotto fatto dal Barba ed innaffiato con un mix di rossi.
x finire una nota sul rifugio veramente carino, unico neo forse un pò buio, ma certo il meteo (inteso come luce solare) non era dei migliori.
ciao a tutti gli amici di hikr
Vista da Barba43
Giornata piovosa dalla partenza all'arrivo, ma con la solita compagnia ti fà dimenticare che.........stà piovendo
C'era da festeggiare il compleanno di Roberto e non si poteva stare a casa, partenza sempre in allegria, poi pian piano si saliva guadagnando quota si passava, da bellissimi e grandi alpeggi, poi cascate, fiumi da attraversare e dopo 2 ore e più siamo arrivati alla baita.
Entrati abbiamo acceso la stufa ed il camino per fare asciugare gli indumenti inzuppati di condensa, poi a turno mostravamo il lato B inzuppato fino a tal punto.
Dopo abbiamo fatto asciugare anche il risotto con luganega e zafferano leprotto, le dosi per sei :
1Kg di riso, 650 gr.di luganega, abbiamo fatto i bis e tris, eravamo molto affamati, poi abbiamo brindato al festeggiato con dolce e spumante Muller Thurgau.
Siamo rimasti per quasi 4 ore, si stava benone al caldo, dato che il locale era piccolo, è andato subito in temperatura, ed anche noi non siamo rimasti...........indietro.
Sistemato tutto siamo ripartiti terminando una seppur piovosa giornata in allegria.
Ciao a tutti i nostri Hkriani
P.S. stà arrivando il MARINOOOOOOOOOO
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Il solito riassuntino:
Percorso: Ultimo tornante prima del parcheggio diga Val d’Ambra, Faildal, Sassan, Val di Nedro, Dragoi, bivio a destra per rifugio Portri. Ritorno per la stessa via a parte non essere passati da Sassan.
9.8 Km, 5:45 nette – 7:50 di orologio
Dislivello: 900 mt assoluto, 1000 mt relativo
Difficoltà: T2 per tutto il percorso, T3 nel tratto Dragoi Q1100 - bivio per rif. Portri Q1340
Partecipanti: Giorgio, Paolo, Roberto, Gimmy, Luciano, Angelo
Altre foto, diario, tracce sul nostro sito (a breve)
Girovagando
www.girovagando.net escursione # 126
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