P.ta d'Elgio o Helgenhorn (2837 m) da Riale
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Finalmente è giunta l'ora dello scialpinismo vero; dopo aver testato la gamba domenica al Sempione con la salita allo Spitzhorli mi sento pronto per la prima vera salita, la scelta cade sulla P.ta d'Elgio che oltretutto non ho mai salito in inverno.
Alle ore 7:30 sono a Riale in compagnia di Fulvio, la temperatura è di +2° il rigelo notturno è comunque buono, purtroppo la salita iniziale fino allo scollinamento che conduce al rif. Maria Luisa non è entusiasmante, anzi...è una vera lotta, prima con gli ontanelli che sembrano animarsi con i loro tentacoli al nostro avvicinamento, poi con le voragini create dai ciaspolatori selvaggi e infine con la neve triturata dal gatto delle nevi, in tanti anni che saliamo in questa zona non l'abbiamo mai vista così massacrata.
Fortunatamente nel piano si apre un altro mondo, con scorci mozzafiato, il meglio che può pretendere un escursionista esigente, l'entrata in Valrossa toglie il fiato tanto è bella fa persino dimenticare la fatica, e l'innevamento è ancora abbondante malgrado le alte temperature dei giorni scorsi.
Raggiunta la spalla che scende dall' Helgenhorn le tracce si dividono, alcuni hanno scelto l'aggiramento a sx dell'altura quotata 2628 m salendo su forti pendenze, altri invece hanno perso quota a dx e si sono uniti alla traccia che sale dalla casa dei guardiani della diga (itinerario classico), decidiamo per la seconda soluzione che ci costerà un drastico allungamento dell'itinerario, infatti il diagonale infinito ci ha immesso sulla via di salita svizzera che sale dal P.so San Giacomo, poco male per lo meno affrontiamo dei pendi molto dolci.
Saliamo a piedi gli ultimi metri della cima dove notiamo che l’ometto di vetta è coperto dall’ultima nevicata, quindi diamo inizio alle danze. Nel tratto iniziale di discesa la neve non ha subito trasformazioni a causa del freddo vento, e questo ci ha obbligati ad una sciata in trattenuta, successivamente firn a pelo corto libidinoso fino al Lago Toggia su pendii vergini, dove abbiamo rimesso le pelli, poi seguendo una bella traccia ski/ciaspe che taglia il lago in maniera longitudinale fino alla diga, saliamo alla casa dei guardiani.
Dopo la tappa obbligata al rifugio caliamo a Riale nel primo pomeriggio su neve primaverile in fusione senza percorrere la strada, disegnando ancora un’infinità di curve, splendida giornata sotto ogni aspetto, sicuramente la più bella gita invernale di quest’anno.
Dati GPS: Sviluppo planimetrico 16,6 Km
Dislivello effettivo 1140 m
Tempo di salita 3h 20’ (pause incluse)
Oggi ho deciso di arricchire il mio materiale tecno-escursionistico, quindi oltre a fotocamera e GPS mi sono portato anche la videocamerina, la scelta è andata sulla Go Pro1, che ho montato sul caschetto per filmare la discesa.
Questo modello da me utilizzato è quello base con una qualità video HD, si capisce subito che è un prodotto di qualità oltre che per il suo costo per la bontà dei materiali utilizzati, e per l'infinità di accessori disponibili, l'apparecchio è custodito in uno scafandro che la rende impermeabile fino a 60 m, molto facile il montaggio un po' meno il settaggio corretto.
Impostando la max resa video, automaticamente diventa super-grandangolare, questo è un vantaggio dal lato visivo in quanto riprende dagli sci alle montagne circostanti, purtroppo deforma molto gli oggetti, da la sensazione di una velocità ridotta di quella reale e tende ad appiattire molto non rendendo giustizia alla vera inclinazione del pendio, d'altra parte non si può avere tutto...
Analizzando il video posso dire che la qualità è decisamente buona, purtroppo l'esposizione non è delle migliori infatti contro sole la neve è sovraesposta ma dobbiamo considerare che si tratta di una situazione limite, è comunque relativamente correggibile in fase di montaggio video, probabilmente il modello recente Go Pro2 l'inconveniente è stato risolto, spero di poterla testare prossimamente.
Buona visione e buon ascolto!


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