Helgenhorn (Punta d’Elgio, 2837 m) con salita dalla Valrossa - Skitour


Publiziert von tapio , 4. April 2011 um 09:06.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum: 2 April 2011
Ski Schwierigkeit: WS+
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   I   Gruppo Grieshorn   Gruppo Pizzo San Giacomo   Gruppo Basodino 
Zeitbedarf: 4:30
Aufstieg: 1106 m
Abstieg: 1106 m
Strecke:Riale - Rif. Maria Luisa - Diga del Toggia - Valrossa - q.2480 - q.2628 - Helgenhorn vetta (2837 m) - discesa a nord-est fino alla q. 2509, poi verso sud fino alla q.2245 - traccia sul Lago Toggia - Diga del Toggia - Rif. Maria Luisa - Riale
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Si arriva a Riale percorrendo tutta l'Ossola, la Valle Antigorio e la Val Formazza.

Dopo i ripetuti consigli degli amici skialper di HIKR, mi sono deciso a fare un passo avanti nel campo dell’attrezzatura scialpinistica e, nonostante il clima quasi estivo, non ho saputo resistere alla tentazione di provarla immediatamente. Scarponi nuovi, pelli nuove, sci ed attacchi usati (grazie paoloski) ma nuovi per me, insomma, tutto avanti anni-luce rispetto al materiale usato finora, particolarmente in tema di leggerezza, manovrabilità e, alla fine, godibilità e facilità d’uso.

Ritorno a Riale, come la settimana prima, con in mente l’Helgenhorn, anche se all’inizio ho qualche problema con gli attacchi (sempre la solita inesperienza…). Ma un buon samaritano-skialper, che nota le mie difficoltà, si palesa e mi dà il consiglio risolutivo per procedere eliminando quell’inconveniente (anche lui, come me – mi racconta – ha imparato “da autodidatta”, per cui è ben conscio che non si può conoscere tutti i trucchi del mestiere senza che qualcuno te li abbia insegnati). Grazie all’ignoto aiutante, che qui ringrazio, la salita procede ottimamente senza più problemi di distacco dello sci, ed in breve eccomi sul piano che adduce alla diga del Toggia. Evito la deviazione a destra verso il lago Castel e mi presento così davanti al Rifugio Maria Luisa (2160 m). Salgo fino alla diga del Toggia e qui mi inerpico dietro la casa del custode, senza seguire la traccia che comodamente porta verso il Passo San Giacomo. Sul motto soprastante decido di non infilarmi, unico pioniere, verso nord, ma perdendo leggermente quota raggiungo delle precedenti tracce in prossimità del ruscello occasionalmente visibile che scende dalla Valrossa e la percorro tutta in falsopiano fin sotto le prime pendici rocciose del Corno Mutt. Qui devio a destra verso nord in direzione dell’altopiano posto alla base dell’Helgenhorn e continuando a salire mi preparo all’attacco del punto critico di giornata, un pendio discretamente ripido che qualcuno prima di me ha superato con gli sci in spalla (l'ho notato durante la mia salita; altri però l'hanno passato sugli sci) su ripidi affioramenti erbosi. Alla base di questa gobba considero l’eventualità di togliere anch’io gli sci, ma poi, grazie all’effetto del sole che lavora la neve, riesco a lasciarmi alle spalle questo tratto senza nemmeno dover estrarre i rampanti dallo zaino. Da qui in poi il pendio si addolcisce un po’, e puntando ora in direzione della cima verso nord-ovest, rimangono ancora alcuni piccoli tratti moderatamente ripidi fino alla sella che precede la cima. Gli ultimi metri con la vetta visibile sono un sollievo per gli occhi e a circa 10 metri dalla cima deposito gli sci, tolgo le pelli e salgo a salutare la vetta sotto la quale sono rimasti solo due skialper con cui successivamente mi intrattengo un po’. Riconosco in uno dei due un noto giornalista della TSI e già che ci sono chiedo se posso fare il primo pezzo di discesa assieme a loro, che sono diretti al Passo San Giacomo e poi in Val Bedretto (All’Acqua). Io invece mi ripropongo, anche grazie alle loro puntuali indicazioni, supportate da una carta sci-escursionistica molto precisa, di scendere dal lato opposto a quello di salita (quindi in direzione nord-est) e poi di piegare verso sud puntando alla fine del Lago Toggia, indi, declinando il pendio verso sud, costeggiare il lago per riguadagnare la diga del Toggia e da lì seguire in discesa il facile itinerario di salita. Quindi, solo il tempo di sorseggiare dell’acqua, preparare gli sci per la discesa e poi giù per dei bellissimi pendii con neve ancora quasi invernale fino al momento di salutare i due gentili skialper provenienti dal Luganese nei pressi della sella posta a quota 2500 m circa. Da qui fino a circa 2245 m stupenda discesa su neve immacolata senza segno di passaggio umano fino a raggiungere la traccia proveniente dal Passo San Giacomo. La pendenza fino alla diga del Toggia è qui ormai minima e la neve in questo punto ha subito l’attacco del sole dell’ultimo periodo (isoterma di 0° a 3200 m). Gli affondamenti sono cospicui e frequenti, il caldo è martellante, spingere, bisogna spingere, comunque, in un modo o nell’altro raggiungo finalmente la diga e da lì il Rif. Maria Luisa. Mi rinfresco un attimo e poi altra zona in cui si deve un po’ spingere prima di arrivare in prossimità della stradina che scende a Riale. Non sono eccessivamente stanco, per cui opto spesso per tagliare i tornanti e solo nell’ultimo tratto (pur dovendo superare delle grosse lingue di detriti di valanghe) seguo la strada che in breve mi riporta al punto di partenza di Riale.

Devo assolutamente ammettere che il cambio di materiale ha rappresentato un grosso miglioramento in termini di fatica e facilità di movimento in salita e di manovrabilità in discesa. Avrei potuto farlo anche un po’ prima, ma, se questa è stata la mia prima stagione scialpinistica, non sarà di certo l’ultima, spero… e tutte le gite precedenti a questa mi hanno permesso di apprezzare ancora di più il fatto di viaggiare leggeri!

Dettaglio tempi: 4 ore e 30 per la salita; 1 ora per la discesa (compreso il lungo tratto semi-pianeggiante sopra il Lago Toggia)


Tourengänger: tapio


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Kommentare (8)


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lebowski hat gesagt: ski alper!
Gesendet am 4. April 2011 um 11:06
Si riescono a cogliere contagiose ondate di soddisfazione ed entusiasmo tra le righe...complimenti per i progressi!

tapio hat gesagt: RE:ski alper!
Gesendet am 4. April 2011 um 12:59
Grazie Luca per i complimenti,
il "contagio" è un effetto secondario non voluto, ma se è apparso me ne rallegro ampiamente.
Saper leggere tra le righe è una bella qualità, e per questo sono io a farti i complimenti!
Ciao, Fabio

paoloski hat gesagt:
Gesendet am 4. April 2011 um 20:08
Ciao Fabio,
finalmente i miei vecchi sci tornano nel loro ambiente naturale! Sono contento che ti abbiano soddisfatto.
Buone gite per il futuro.Paolo

tapio hat gesagt: RE:
Gesendet am 4. April 2011 um 22:22
Ciao Paolo!
Sì, è proprio vero, il loro posto è sulla neve, non a prendere polvere in compagnia di altri attrezzi di uso limitato...
Grazie ancora e buone gite anche a te,
Fabio

Nevi Kibo hat gesagt: Vai libero!
Gesendet am 4. April 2011 um 22:28
Tra le righe, leggo una passione che non ti molla più.
Bravo!
Ciao
Paolo

tapio hat gesagt: RE:Vai libero!
Gesendet am 4. April 2011 um 22:52
Leggi bene, Paolo, e poi, quando le cose cominciano a funzionare, l'auto-incoraggiamento si auto-alimenta!
Grazie per il supporto e speriamo che il caldo non impedisca il proseguimento della stagione delle pelli. Chissà...
Ciao
Fabio

gbal hat gesagt: Avevo visto giusto!
Gesendet am 5. April 2011 um 15:47
Quando le potenzialità ci sono basta un aiuto dai materiali e queste esplodono e ti fanno fare cose che prima non avresti ardito fare.
Bravo Fabio

tapio hat gesagt: RE:Avevo visto giusto!
Gesendet am 5. April 2011 um 18:00
Grazie Giulio,
la tua frase dal sapore dantesco mi ricorda che talvolta non basta la sola volontà (anche se mi piacerebbe molto), ma che qualche elemento tecnico esterno è necessario per una buona riuscita.
Ciao
Fabio


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