QUOTA 2000 tris Orobico: Sodadura, Araralta e Baciamorti
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Grazie al cugino Max per aver sopperito, con descrizioni ricche e suggestive, alla totale mancanza di panorami e vedute... e grazie a Mauro, per la compagnia e la promessa di dare fuoco al suo cappello...

Ritrovo al Bione per le 7.00 con Cristina e Mauro destinazione Val Taleggio con obbiettivo dichiarato le tre cime principi della vallata: Venturosa, Baciamorti e Araralta.
Alle 8.20, dopo aver parcheggiato l’auto presso le baite di Quindicina, scarponi ai piedi partiamo imboccando il sentiero nr.153 che ci dovrebbe condurre al Passo Baciamorti tralasciando il nr.120 che faremo al ritorno scendendo dal rifugio Gherardi.; dopo neanche 15’ di marcia ritorniamo sulla strada carrabile che sale a Capo Foppa la seguiamo senza ritrovare il sentiero che dovrebbe portarci tutto a destra. Nel frattempo la nebbia si impadronisce delle cime e intuisco che il giro programmato è già andato a ramengo, saliamo dalla carrabile fino a sbucare al rifugio Cesare Battisti, breve consulto e prendiamo la direzione dei Piani di Artavaggio speranzosi in qualche schiarita. In prossimità del rifugio Nicola un pallidissimo sole illumina i Piani e cosi si decide per la cima del Sodadura, saliamo la cresta dal versante nord-ovest e scendiamo da quello sud-est senza incontrare alcuna difficoltà causate da neve o ghiaccio; scesi al Passo di Sodadura proseguiamo sul sentiero delle Orobie Occidentali nr.101 fino alla Bocchetta di Regadur dove si decide di fare Araralta e Baciamorti.
Il tracciato è in buone condizioni e quella poca neve rimasta non crea alcun problema, la visibilità varia in continuazione e nei pressi delle due cime siamo avvolti nella nebbia con la presenza di un forte e gelido vento laterale, al ritorno addirittura scende qualche pallino di neve ghiacciata.
Toccata e fuga sulle cime e ritorno prima alla bocchetta di Regadur e successivamente al rifugio Battisti, attraversiamo i Piani d’Alben fino a raggiungere il Rifugio Gherardi dove ci concediamo una meritata pausa pranzo dopo 5 ore e mezzo di marcia.
Peccato per la discesa troppo breve che non ci ha dato nemmeno l’opportunità di smaltire le libagioni assimilate, per le 16.00 siamo in partenza con direzione Lecco.
Peccato per la giornata novembrina che non ci ha concesso di godere degli stupendi panorami che si possono ammirare dalle vette toccate…….., motivo per ritornarci in una giornata con cielo terso e poter portare a termine il giro programmato magari aggiungendo anche la cima del Cancervo.
Grazie a Cristina e Mauro per la bella compagnia.
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