Baciamorti, Aralalta e Sodadura


Publiziert von cai56 , 18. Juni 2022 um 21:49. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:15 Juni 2022
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 5:15
Aufstieg: 958 m
Abstieg: 958 m
Strecke:Circolare 16,64 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Bergamo si segue la strada della Valbrembana fino a San Giovanni Bianco, dove si devia a sinistra in Val Taleggio. A Sottochiesa di svolta a destra verso Pizzino; all'inizio della Via Arighiglio si paga un pedaggio di 2 euro e si sale fino a Capo Foppa. Parcheggi a bordo strada.

Classica traversata delle tre cime principali della Val Taleggio: una bella camminata lungo creste erbose percorse da facili sentieri, ben indicati e ben segnalati, che si conclude sulla vetta-simbolo dei Piani di Artavaggio. Quest'oggi se il clima arieggiato ma nebbioso ci ha dato tregua con piacevoli temperature fresche, la visione dei panorami in lontananza ne ha veramente sofferto: solo qualche rara apertura temporanea ci ha consentito di osservare la Val Taleggio, la Valtorta ed i Piani di Artavaggio. Tutt'altra considerazione va fatta per le fioriture: boschi di maggiociondoli, praterie di anemoni e ranuncoli, intervallati da zone di mughi avvolti da nuvole di polline. Veramente uno spettacolo.

Da Capo Foppa si prosegue brevemente in salita sulla pista cementata fino a trovare sulla sinistra, nei pressi di una cascina, le indicazioni per il Rifugio Gherardi ed il Passo Baciamorti; una mulattiera selciata scorre a margine del bosco fino a reincontrare la strada dove, attualmente, sono in corso ampi lavori forestali. Da qui il sentiero si addentra in un lungo traverso, pianeggiante o in moderata pendenza, in una faggeta che raramente viene interrotta da canaloni erbosi o ricolmati da colate di sfasciumi; oltrepassata la Baita Baciamorti, si prosegue in un meraviglioso bosco di maggiociondoli (alcuni notevolmente annosi) che in questa stagione fa sì che si proceda in una galleria di grappoli di fiori gialli. All'aperto nel prato si raggiunge quindi l'apertura del Passo Baciamorti, compreso fra la lunghissima cresta del Pizzo Baciamorti e la parete a pinnacoli rocciosi del Monte Venturosa. Volgendo a sinistra si intraprende il percorso della suddetta cresta: un bellissimo sentiero scorre sul filo del crinale - mai stretto - quasi sempre al confine fra un versante a sud prativo ed un versante settentrionale ripidissimo e coperto di faggi cespugliosi; si lascia a sinistra, nei pressi della Baita Rudera, la deviazione a sinistra del sentiero 101 che, provenendo da Cassiglio e terminando al Passo Tartano, si avvia a percorrere le Orobie Occidentali e che più avanti reincontreremo. La cresta alterna tratti pianeggianti a più numerose sezioni ripide fino a raggiungere la sommità del Pizzo Baciamorti; da qui, in saliscendi, ci si porta alla vicina cima del Monte Aralalta, che tende a manifestare una sua certa apparenza solo con la discesa ad una successiva bocchetta senza nome; una breve risalita conduce fino ad una sorta di altopiano dove, nei pressi della Baita Cabretondo, ci si reimmette sul sentiero 101 e si prosegue su terreno un poco più roccioso fino all'apertura della Bocchetta di Regadur, che ospita la piccola ed insolita Baita Regina. Proseguendo a fianco di affioramenti rocciosi si arriva all'erboso Passo Sodadura: qui si abbandona di nuovo il 101 per seguire verso sinistra la ripidissima e sassosa traccia (qualche ometto sparso) che percorre la cresta orientale del Monte Sodadura; quando il sentiero spiana in un pascolo con mughi, la cima ormai è vicina. Si scende poi per la rocciosa cresta nordovest che domina  i Piani di Artavaggio poco lontano dai Rifugi Nicola e Cazzaniga-Merlini, fino a ritrovare il sentiero 101: lo si segue a destra in saliscendi attraverso le pendici del Monte Sodadura fino a tornare al Passo Sodadura. A questo punto, unico momento della gita, si abbandonano i sentieri e si scende a vista attraverso il pascolo puntando alla visibile Casera Aralalta, dove ci si immette nella larga traccia del "Sentiero degli antichi cippi confinari"; la traccia traversa in quota fra i mughi fino a portarsi ai Piani d'Alben nei pressi della bella costruzione dell'ex-Rifugio C.Battisti. Da qui, in lieve discesa, si attraversano i vastissimi pascoli punteggiati da numerose pozze d'abbeverata fino a raggiungere il Rifugio Gherardi, dove, tralasciando la monotona pista cementata di accesso, si imbocca il sentiero erboso (numero 120) che scende fin nei pressi della Baita Foppa Lunga; la direzione devia a sinistra bruscamente e, con graduale discesa, scorrendo alti paralleli alla strada di Capo Foppa, si scende gradualmente fino alla zona disboscata incontrata all'inizio dell'escursione. Seguendo il sentiero di salita si scende in pochi minuti al parcheggio.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (4)


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sciurapina hat gesagt:
Gesendet am 19. Juni 2022 um 06:39
Bella traversata!!

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. Juni 2022 um 14:07
In condizioni più decenti il panorama sul non lontano confine valtellinese (Valgerola, Passo S.Marco, ...) dovrebbe essere significativo
assai. E poi, in inverno, con una bella neve...

sciurapina hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. Juni 2022 um 14:28
Devo dedurre che pensi di riprovarci per vedere il panorama con la neve ?

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. Juni 2022 um 19:20
Quando ti viene da dedurre in questo modo è difficile che ti sbagli ;-))


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