Lunga camminata ad Artavaggio e dintorni
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Lunga camminata nella zona dei Piani di Artavaggio senza alcuna difficoltà tecnica con un dislivello abbastanza limitato ma con sviluppo davvero notevole, almeno una ventina di Km.
Mi ritrovo con Mauro alle 7.15 a Lecco al Bione, saliamo in auto sulla strada che conduce al Culmine di San Pietro fino ad incrociare la sterrata che porta ad Artavaggio dove parcheggiamo e iniziamo la nostra lunga camminata.
Dopo aver ammirato uno scenario di breve durata,ma assai spettacolare sulle Grigne dove il sole ha fatto capolino solo per qualche minuto mostrandocele con dei colori da cartolina; partiamo ed iniziano subito i problemi ………. il ghiaccio ricopre quasi interamente la sede della strada; roba da mettere i ramponi ma sfruttando i bordi riusciamo a cavarcela, per 3 /4 Km il fondo non cambia fino quando raggiungiamo quota 1400-1500m. dove un leggero strato di neve fresca caduta venerdi rende più agevole il percorso. Il tratto sino ad Artavaggio è lungo e un pochetto monotono ma rilassante ed è di questo che abbiamo bisogno in questo delicato periodo io e il mio socio.
Giunti ad Artavaggio dopo quasi 2 ore di marcia saliamo al Rifugio Nicola e poi proseguiamo fin sotto l’ultimo tratto di cresta che porta in vetta al Sodadura, qui vista la presenza di ghiaccio e considerando il fatto che non abbiamo intenzione di tribolare evitando di metterci i ramponi decidiamo di aggirare il Sodadura dal versante nord proseguendo la nostra marcia sul sentiero delle Orobie occidentali nr.101 dove per tutto il tratto sotto la vetta fino al Passo di Sodadura battiamo senza ciaspole dai 10 ai 30 cm. di neve; dal passo in avanti il sentiero è ben battuto e molto più agevole; raggiunta la Bocchetta di Regadur con bella vista sull’Araralta e il Baciamorti, lasciamo la via delle Orobie per scendere ai piani dell’Alben al termine dei quali è sito il rifugio Gherardi dove oggi ci concediamo una sosta culinarea, ottima la cucina e complimenti ai gestori che fanno parte dell' associazione Alpi Ande Due, Operazione Mato Grosso. Dopo un’ora abbondante di sosta ritorniamo sui nostri passi fino al rifugio privato Battisti dove imbocchiamo il sentiero che tagliando a sud il Sodadura ci ricondurrà ad Artavaggio presso lo scempio dell’ex albergo sciatori.
Qui assistiamo ad un magnifico tramonto caratteristico x la stagione in cui siamo, e ripercorrendo a ritroso il percorso d’andata prestando parecchia attenzione torniamo alle auto con la notte che è già calata, sono infatti le 18.00 e nell’ultimo tratto si è reso indispensabile l’utilizzo della frontale.
Alla fine ci sentiamo abbastanza stanchi ma possiamo averne anche tutte le ragioni visto che abbiamo camminato per quasi 8 ore con passo abbastanza spedito, facendo un calcolo spannometrico avremo percorso dai 20 ai 25 Km………… considerando che avevo proposto a Mauro un giretto tranquillo!!!!!
Mi ritrovo con Mauro alle 7.15 a Lecco al Bione, saliamo in auto sulla strada che conduce al Culmine di San Pietro fino ad incrociare la sterrata che porta ad Artavaggio dove parcheggiamo e iniziamo la nostra lunga camminata.
Dopo aver ammirato uno scenario di breve durata,ma assai spettacolare sulle Grigne dove il sole ha fatto capolino solo per qualche minuto mostrandocele con dei colori da cartolina; partiamo ed iniziano subito i problemi ………. il ghiaccio ricopre quasi interamente la sede della strada; roba da mettere i ramponi ma sfruttando i bordi riusciamo a cavarcela, per 3 /4 Km il fondo non cambia fino quando raggiungiamo quota 1400-1500m. dove un leggero strato di neve fresca caduta venerdi rende più agevole il percorso. Il tratto sino ad Artavaggio è lungo e un pochetto monotono ma rilassante ed è di questo che abbiamo bisogno in questo delicato periodo io e il mio socio.
Giunti ad Artavaggio dopo quasi 2 ore di marcia saliamo al Rifugio Nicola e poi proseguiamo fin sotto l’ultimo tratto di cresta che porta in vetta al Sodadura, qui vista la presenza di ghiaccio e considerando il fatto che non abbiamo intenzione di tribolare evitando di metterci i ramponi decidiamo di aggirare il Sodadura dal versante nord proseguendo la nostra marcia sul sentiero delle Orobie occidentali nr.101 dove per tutto il tratto sotto la vetta fino al Passo di Sodadura battiamo senza ciaspole dai 10 ai 30 cm. di neve; dal passo in avanti il sentiero è ben battuto e molto più agevole; raggiunta la Bocchetta di Regadur con bella vista sull’Araralta e il Baciamorti, lasciamo la via delle Orobie per scendere ai piani dell’Alben al termine dei quali è sito il rifugio Gherardi dove oggi ci concediamo una sosta culinarea, ottima la cucina e complimenti ai gestori che fanno parte dell' associazione Alpi Ande Due, Operazione Mato Grosso. Dopo un’ora abbondante di sosta ritorniamo sui nostri passi fino al rifugio privato Battisti dove imbocchiamo il sentiero che tagliando a sud il Sodadura ci ricondurrà ad Artavaggio presso lo scempio dell’ex albergo sciatori.
Qui assistiamo ad un magnifico tramonto caratteristico x la stagione in cui siamo, e ripercorrendo a ritroso il percorso d’andata prestando parecchia attenzione torniamo alle auto con la notte che è già calata, sono infatti le 18.00 e nell’ultimo tratto si è reso indispensabile l’utilizzo della frontale.
Alla fine ci sentiamo abbastanza stanchi ma possiamo averne anche tutte le ragioni visto che abbiamo camminato per quasi 8 ore con passo abbastanza spedito, facendo un calcolo spannometrico avremo percorso dai 20 ai 25 Km………… considerando che avevo proposto a Mauro un giretto tranquillo!!!!!
Tourengänger:
Massimo

Communities: Hikr in italiano
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