Monte Pidaggia
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In estate, passando in bicicletta, avevo notato una montagna tra monte Grona e Valsolda, all'imbocco della val Cavargna. Non avendo mai esplorato la zona mi sono riproposto di farlo in Autunno, incuriosito dal panorama che avremmo potuto ammirate dalla cima.
Eccoci quindi a Gottro da dove imbocchiamo la via che dal lavatoio, ben evidente all'ingresso del paese, sale verso il centro. Arriviamo ad un arco sotto il quale si nota il cartello con la scritta "ai monti".
Da qui parte una mulattiera selciata che mantendosi nel bosco sale, prevalentemente in direzione est, fino ai monti. I monti non sono i 'classici' monti con antiche case in pietra, gran parte degli edifici sono moderni, alcuni anche di un certo pregio.
Dai monti parte un sentiero verso ovest, per trovarne l'inizio dovremmo seguire una stradina che volge a sinistra poco prima che la principale inizia a scendere. Sulla carta è così, sul terreno invece le stradine a sinistra sono parecchie, per non provarle tutte dobbiamo chiedere aiuto ad un cacciatore.
Seguite le indicazioni, imbocchiamo la penultima laterale e dopo un paio di km, lungo i quali troviamo ancora parecchie baite, finalmente la strada si restringe in un sentiero che sale gradualmente lungo le pendici del Pidaggia verso ovest.
Il sentiero fortunatamente è stato sfalciato, almeno fino ad una piccola baita ristrutturata dai cacciatori.
Dalla baita si inizia a salire verso nord con più decisione, il sentiero sparisce nel paglione, parecchio scivoloso come al solito. Inoltre dobbiamo fare attenzione a ricordare qualche riferimento per ritrovarlo al ritorno. Per fortuna ci sono alcuni alberi isolati e qualche affioramento roccioso caratteristico che, memorizzati, ci aiuteranno a ritrovare la via di discesa corretta senza problemi.
In realtà ci fermiamo prima di raggiungere la vera cima del Pidaggia, ci sarebbe un tratto di facile cresta da percorrere, ma purtroppo non abbiamo molto tempo a disposizione. Preferiamo spenderlo per goderci il panorama che ci ha sorpreso in positivo, ampia la vista su ramo lecchese del Lario, Ceresio e lago di Piano, cime della val Cavargna e Val Solda.
Escursione di poco impegno, gradevole per chi ama il sole ed ampi panorami. Non ci sono assolutamente indicazioni lungo il percorso che è comunque semplice da trovare a parte le incertezze ai monti di Gottro.
Eccoci quindi a Gottro da dove imbocchiamo la via che dal lavatoio, ben evidente all'ingresso del paese, sale verso il centro. Arriviamo ad un arco sotto il quale si nota il cartello con la scritta "ai monti".
Da qui parte una mulattiera selciata che mantendosi nel bosco sale, prevalentemente in direzione est, fino ai monti. I monti non sono i 'classici' monti con antiche case in pietra, gran parte degli edifici sono moderni, alcuni anche di un certo pregio.
Dai monti parte un sentiero verso ovest, per trovarne l'inizio dovremmo seguire una stradina che volge a sinistra poco prima che la principale inizia a scendere. Sulla carta è così, sul terreno invece le stradine a sinistra sono parecchie, per non provarle tutte dobbiamo chiedere aiuto ad un cacciatore.
Seguite le indicazioni, imbocchiamo la penultima laterale e dopo un paio di km, lungo i quali troviamo ancora parecchie baite, finalmente la strada si restringe in un sentiero che sale gradualmente lungo le pendici del Pidaggia verso ovest.
Il sentiero fortunatamente è stato sfalciato, almeno fino ad una piccola baita ristrutturata dai cacciatori.
Dalla baita si inizia a salire verso nord con più decisione, il sentiero sparisce nel paglione, parecchio scivoloso come al solito. Inoltre dobbiamo fare attenzione a ricordare qualche riferimento per ritrovarlo al ritorno. Per fortuna ci sono alcuni alberi isolati e qualche affioramento roccioso caratteristico che, memorizzati, ci aiuteranno a ritrovare la via di discesa corretta senza problemi.
In realtà ci fermiamo prima di raggiungere la vera cima del Pidaggia, ci sarebbe un tratto di facile cresta da percorrere, ma purtroppo non abbiamo molto tempo a disposizione. Preferiamo spenderlo per goderci il panorama che ci ha sorpreso in positivo, ampia la vista su ramo lecchese del Lario, Ceresio e lago di Piano, cime della val Cavargna e Val Solda.
Escursione di poco impegno, gradevole per chi ama il sole ed ampi panorami. Non ci sono assolutamente indicazioni lungo il percorso che è comunque semplice da trovare a parte le incertezze ai monti di Gottro.
Tourengänger:
rambaldi

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