Monte Pidaggia
|
||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Ritorno sulla sponda occidentale del Lago di Como per salire l'isolato Monte Pidaggia, "giustamente" messo in ombra dai suoi vicini ben più famosi ... in primis il Monte Grona. L'incredibile meteo della giornata farebbe propendere per mete ben più di rilievo ma oggi va così, meglio accontentarsi.
Da Gottro non trovo indicazioni per la mia meta ma non trovo in generale nessun segnavia. Seguo una via del paese nominata "ai monti" che si imbocca sotto un portico. Questa diventa ben presto una comoda mulattiera che sale costante nel bosco e conduce appunto ai Monti di Gottro, località raggiungibile anche in macchina. Transito davanti al ristorante "Il gusto" per poi. dopo una sorta di tornante, proseguire ancora lungo una strada sterrata pianeggiante che diventa finalmente sentiero. Il sentiero prosegue in direzione nord-ovest, salendo senza strappi fino a quota 1150 circa, dove la musica cambia e la traccia si impenna fino a giungere alla croce che in realtà non è la vera e propria cima geografica. Per raggiungere il punto esatto della cima bisogna proseguire per un tratto lungo la dorsale in direzione ovest.
Nel frattempo incontro un altro Andrea abitante in zona con cui scambiamo molte chiacchere e informazioni sulle cime circostanti: da qui la visuale sulla catena che va dal Grona al Gazzirola è fantastica. Mi informo sulla possibilità di un percorso alternativo per la discesa e lui mi suggerisce di seguire la cresta est per poi "individuare" il sentiero ... o meglio una traccia di sentiero che scende ai Monti di Gottro. Mi convinco del tutto solo quando anche lui decide di "accompagnarmi" lungo la discesa ... sapete bene cosa ne penso dei suggerimenti dei local.
Il primo tratto di cresta è bello ed è presente una traccia di passaggio, la difficoltà sta nell'individuare il punto in cui è necessario lasciare la cresta per iniziare a dirigersi verso destra (direzione di discesa). Io ho ovviamente seguito Andrea-il-local che, dopo un tratto di discesa senza traccia nei ripidi pratoni e un paio di traversi pianeggianti (sempre verso destra), mi ha guidato fino a ritrovare, ormai in mezzo al bosco, una sorta di sentiero che abbiamo seguito fino a rientrare nuovamente a Monti di Gottro. Non ci sono segnavia o altri segnali ad indicare il sentiero giusto, è proprio un passaggio per cacciatori della zona che si muovono senza la necessità di avere punti di riferimento. In ogni caso il terreno non è particolarmente estremo e quindi anche senza una "guida" si potrebbero trovare soluzioni alternative di discesa valide anche se magari un po' più ravanose.
Ai Monti di Gottro ci salutiamo ed io riprendo la comoda e veloce mulattiera che mi riporta a Gottro, contento di questo Pidaggia un pochino wild e dell'incontro con Andrea.
Da Gottro non trovo indicazioni per la mia meta ma non trovo in generale nessun segnavia. Seguo una via del paese nominata "ai monti" che si imbocca sotto un portico. Questa diventa ben presto una comoda mulattiera che sale costante nel bosco e conduce appunto ai Monti di Gottro, località raggiungibile anche in macchina. Transito davanti al ristorante "Il gusto" per poi. dopo una sorta di tornante, proseguire ancora lungo una strada sterrata pianeggiante che diventa finalmente sentiero. Il sentiero prosegue in direzione nord-ovest, salendo senza strappi fino a quota 1150 circa, dove la musica cambia e la traccia si impenna fino a giungere alla croce che in realtà non è la vera e propria cima geografica. Per raggiungere il punto esatto della cima bisogna proseguire per un tratto lungo la dorsale in direzione ovest.
Nel frattempo incontro un altro Andrea abitante in zona con cui scambiamo molte chiacchere e informazioni sulle cime circostanti: da qui la visuale sulla catena che va dal Grona al Gazzirola è fantastica. Mi informo sulla possibilità di un percorso alternativo per la discesa e lui mi suggerisce di seguire la cresta est per poi "individuare" il sentiero ... o meglio una traccia di sentiero che scende ai Monti di Gottro. Mi convinco del tutto solo quando anche lui decide di "accompagnarmi" lungo la discesa ... sapete bene cosa ne penso dei suggerimenti dei local.
Il primo tratto di cresta è bello ed è presente una traccia di passaggio, la difficoltà sta nell'individuare il punto in cui è necessario lasciare la cresta per iniziare a dirigersi verso destra (direzione di discesa). Io ho ovviamente seguito Andrea-il-local che, dopo un tratto di discesa senza traccia nei ripidi pratoni e un paio di traversi pianeggianti (sempre verso destra), mi ha guidato fino a ritrovare, ormai in mezzo al bosco, una sorta di sentiero che abbiamo seguito fino a rientrare nuovamente a Monti di Gottro. Non ci sono segnavia o altri segnali ad indicare il sentiero giusto, è proprio un passaggio per cacciatori della zona che si muovono senza la necessità di avere punti di riferimento. In ogni caso il terreno non è particolarmente estremo e quindi anche senza una "guida" si potrebbero trovare soluzioni alternative di discesa valide anche se magari un po' più ravanose.
Ai Monti di Gottro ci salutiamo ed io riprendo la comoda e veloce mulattiera che mi riporta a Gottro, contento di questo Pidaggia un pochino wild e dell'incontro con Andrea.
Tourengänger:
Andrea!

Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (6)