Monte Pidaggia
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Monte Pidaggia – Versante Est e Cresta SE
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Da tanto tempo, nelle mie escursioni in Val Cavargna e dintorni avevo osservato la piramide del Monte Pidaggia e mi era parsa molto attraente. Avrei desiderato salirla lungo il canalone NW, di fronte a Cusino, lungo il suo contrafforte detto, appunto, Sasso di Cusino.
L'impresa pareva abbastanza ardua; una ispezione via Google Earth e altri mezzi mostrava solo una piccola traccia di sentiero che si spegneva nel nulla e poi una pendenza del 55%. Mi preparavo a soffrire e ad arrampicare a quattro zampe! Per prudenza mi ero preparato itinerari alternativi, meno autolesionisti.
Così giunse il momento propizio e arrivato alla traccia di sentiero (46°04'20.11"N, 9°09'11.14"E) chiesi informazioni ad un locale che mi sconsigliò con enfasi di tentare questa via, veramente impraticabile, suggerendomi una di quelle mie alternative, in partenza da località Salter (46°04'20.31"N, 9°09'51.55"E). Un po' a malincuore riprendevo l'auto e percorrevo i ca. 2 km di una stradina asfaltata ma stretta e ripida giungendo in una bella conca e parcheggiando a fianco di un fontanile. Poco più su individuavo, sulla dx, una mulattiera senza indicazioni che si portava sul fianco Est del Monte Pidaggia. Di lì a poco un bivio ed io, erroneamente tenevo la dx giungendo ad una valletta dove scompariva ogni traccia. Allora decisi di salire nel bosco per la max pendenza e "godermi" i ca. 350 m che mi separavano dalla vetta su tappeti di "scivolose" foglie di castagno. Nessun segnale mi dava conforto, anzi, a volte mi lasciavo illudere da segni rossi sbiaditi che in realtà segnalavano alberi ai boscaioli. Comunque in poco più di un'ora giungevo in cresta e poi in vetta passando dal versante E boscoso a quello W che privo di alberi mostrava aperti e affascinanti panorami sul Lago di Piano con Porlezza, sul Lago di Como, i Monti di Tremezzo, le Grigne, ecc.
Per mia curiosità mi portavo verso NW fino a raggiungere il punto d'arrivo del primo itinerario progettato e costatavo che se la via che avevo seguita era ripida, questo lo era davvero di più, oltre a svolgersi tra pinnacoli e rocce. Volte le spalle al canalone ho percorso tutta la cresta verso SE salendo almeno un paio di vette del Pidaggia dirigendomi a incrociare un sentiero molto più comodo e "segnato" a bolli rossi (finalmente) che con ampio giro sulla sx riportava in breve all'inizio del mio percorso. Lì ho capito il mio errore: al bivio suddetto bisognava tenere la mulattiera di sx, quella che costeggia un muretto di pietre confinale e poco più su si trovano i segnali a bolli rossi.
Ma va bene così: ho fatto un bel percorso ad anello non particolarmente impegnativo che volendo si esaurisce in un paio d'ore. E così anche il Monte Pidaggia è nello zaino (perché qualcosa mi dice che sarà così solo quando avrò percorso il canalone NW? Mah! Forse un giorno…. chissà…)
Tempo di salita: 1h10'
Tempo di cresta: 30'
Tempo di discesa: 1h
Q.ta iniziale: 1121 m
Q.ta max: 1536 m
Dislivello: 415 m
Pendenza media: 20%
Pendenza max: 40% (per 240m dislivello)
Distanza totale: 4,9 km
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