Monte Pidaggia
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Il baitello dei cacciatori é in una posizione invidiabile, con un bellissimo panorama sui laghi. Bello, peró gode di pochi confort: caffettiera, fornello da campeggio, 300 g di spaghetti, acqua piovana, tre sedie, un bel camino e un tetto solido. Ma direi che non serve altro per la salita in vetta...
Sono arrivato qui dai monti di Gottro e intendo salire sul Pidaggia.
É da tempo che ho in mente questo monte. A dire il vero avrei voluto dargli un po' piú di importanza arrivando magari dal lago ma oggi, un poco febbricitante, scelgo la via piú breve. Non pensavo nemmeno di fare una relazione, ma rientro invece dall'escursione veramente soddisfatto... e quindi eccomi qua.
Fino al baitello nessun problema di orientamento e il sentiero é largo e facile. É peró sempre presente una costante che mi accompagnerá fino in cima, cioé una leggera esposizione al vuoto, forse proprio dovuta all'estrema panoramicitá del luogo... o magari dovuta anche alla febbre!
Il sentiero rimane in ogni modo sempre in zone sicure anche quando alcuni pendii si fanno preoccupanti.
Purtroppo non ci sono bolli e in un paio di punti é necessario non perdere la flebile traccia che oggi é un po' nascosta da abbondante e scivoloso paglione.
Non ho avuto problemi perché aiutato dal gps ma, circa 100 metri a est del baitello, in prossimitá di uno sperone roccioso, il sentiero ripiega in maniera piú severa nel ripido vallone e si dirige altrove. Qui lo abbandono e salgo per la costola, ripida, ma decisamente meno impervia. Mi volto indietro e la montagna sembra uno scivolo per un tuffo diretto al lago del piano! Dopo pochi metri ritrovo nuova traccia nell'erba che mi guida fino ad alcune betulle. Poi sembra perdersi di nuovo, ma poco sopra a destra, si apre un grande falso pianoro e la traccia riprende in direzione di un'altra panoramica costruzione. Memorizzo le ultime due piante, una betulla ed un faggio, che mi indicheranno il punto di rientro. Piú a monte é visibile da lontano il solco nell'erba che porta alla croce. Arrivo sull'anticima. Il vento, che nel frattempo ha preso forza, si scontra con la struttura di metallo e intona la sinfonia n.9 di Ludwig van Beethoven.
Un dovuto applauso, poi ancora un centinaio di metri di divertente cresta e raggiungo il vero Pidaggia.
Tourengänger:
paolo aaeabe

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