Cima di Camadra (3172.4 m) e Piz Medel (3210 m)
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Vista da Sky
Dopo la nostra ultima uscita di settimana scorsa al Piz Terri, eravamo rimasti d’accordo di risentirci anche per questo weekend. Chiamo Luca per sapere se è libero, e mi risponde che per lui domenica è ok. Gli propongo due alternative – una cima in val Scaradra (il Cassinello o uno dei due Cassimoi) e la cima di Camadra. – Visto che la seconda l’avevo tentata senza successo qualche settimana fa, mi suggerisce di optare per quella. Sono d’accordo !
Visto che settimana scorsa siamo arrivati alla partenza con il sole già sorto, propongo a Luca di vederci a casa sua una mezz’ora prima, alle 4.30. Mi dispiace averlo buttato giù dal letto così presto.. ma alla fine la scelta si è rivelata giusta e utile !
Arrivati a Daigra, la strada, che la volta scorsa mi aveva creato seri problemi, è pulita da neve. Procedo in macchina con la massima cautela e arriviamo fino a Pian Geirett. Lì incontriamo la neve, ma ormai siamo arrivati e parcheggiamo. Possiamo così partire da quota 2012, che è un bel vantaggio !
C’è molta meno neve rispetto all’altra volta.. portiamo le ciaspole pur sapendo che saranno inutili.. Partiamo subito per la direttissima, puntando verso la cresta della cima di Camadra più che verso il Pass Uffiern. Dopo un primo tratto senza ramponi, propongo di metterceli, e procediamo così, alternandoci a battere la traccia (secondo me, più il mio socio, sempre più in forma di me, anche se oggi la temperatura è ideale e anch’io tengo botta bene !). Senza problemi siamo in cresta. Chiamarla cresta è un po’ dura.. in realtà è una dorsale, che divide la ticinese Val Camadra dalla grigionese Val Uffiern, ed infatti si procede verso la vetta senza una vera linea di riferimento.. Per divertirci, seguiamo una specie di canale che ci porta quasi in vetta. In 4h30 siamo alla cima di Camadra.. il Brenna da 5h30 da Daigra, 600 m più in basso di Pian Geirett.. il nostro è un ottimo tempo ! Abbraccio Luca, questa volta è fatta ! È presto, facciamo un po’ di foto, poi propongo di scendere, invece che per la via di salita, dal Vadrecc di Camadra, che sembra più facile. Di lì dovrebbe transitare la via normale ticinese per il Medel, quindi non ci dovrebbero essere problemi per scendere a valle.. A metà del traverso sul Vadrecc di Camadra, Luca mi dice.. “e se facessimo anche il Medel ?!”. Io ci sono già stato, ma con la visibilità nulla.. lui no.. e poi sembra lì.. come dirgli di no ?! Mangiamo e partiamo. Ci dirigiamo senza problemi verso la cresta S del Piz Medel. Sbucati sulla cresta, la incominciamo a percorrere.. La croce è a un tiro di schioppo.. Ad un certo punto, Luca risale un gendarme, ma non è la via buona.. bisogna passare alla sua destra.. È esposto, e la neve è così così.. Meglio che al Piz Terri, ma comunque molto delicato.. Faccio tutto il traverso un passo alla volta, fronte alla parete, tenendomi dove possibile alle roccette e altrimenti facendo sicurezza sulla piccozza. Dopo questo interminabile passaggio, fatto con tutta la concentrazione possibile, tranquillo, ma coi nervi sempre tesi, riprendo la cresta e, facilmente ma sempre con concentrazione, raggiungo Luca che mi aspetta in vetta. Bacio la croce e stringo la mano a Luca ! Giusto il tempo di una foto e di firmare il libro di vetta, e si riparte. Ora Luca è vicino a me.. Il tratto difficile sembra non arrivare mai.. Su quei due traversi, Luca mi segue passo passo, spronandomi a calciare e conficcare le punte dei ramponi ad ogni passo.. Mi dice di fidarmi dei ramponi.. in effetti, sembrano tenere.. Con il mio compagno vicino, il passaggio, lungi dall’essere facile, passa più velocemente, e siamo alla fine della cresta ! È ora di rilassarsi, tornando alla selletta dove avevamo lasciato gli zaini. Un’altra stretta di mano liberatoria con Luca, che ringrazio.
A questo punto possiamo incominciare la discesa. Dopo un tratto su ghiacciaio, mi metto le ciaspole : errore madornale, che pagherò con gli interessi. La condizione della neve non è da ciaspole ed inoltre più avanti il terreno si fa più tecnico. Le Centovalli nascondono ancora parecchie insidie, con tutti i riali che scendono dalla montagna. Mi rampono nuovamente, ma non riesco più a stringere i cinghietti che, stando tutto il giorno nella neve, si erano ghiacciati e un paio di volte perdo un rampone.. Rimango così indietro e seguo le tracce di Luca. Ad un certo punto le perdo e le vedo ricomparire al dilà di uno strapiombo. Io non me la sento di calarmi come immagino abbia fatto Luca e risalgo in direzione opposta a quella di discesa, alla ricerca di un punto più agevole di passaggio. Fortunatamente lo trovo e riesco a riportarmi sulle sue tracce. Questa deviazione mi fa perdere altro tempo.. Cala il buio.. Le difficoltà non sono finite, anche se ora la concentrazione non è per superare passaggi tecnici, ma per non perdere le tracce del mio amico : lui ha avuto la difficoltà di trovare la strada migliore, io di seguire le sue tracce con poca luce. Ci sentiamo al telefono.. gli dico che va bene e sto seguendo le sue tracce.. Accendo la frontale.. Alla fine, lo raggiungo.. stanco più mentalmente che fisicamente !
Una giornata stupenda.. due tremila in invernale, di cui uno – la cima di Camadra – una “prima invernale” di HIKR.. una grande soddisfazione.. una bella “rivincita” dopo il forfait del Terri.. Per quest’anno direi che ho chiuso il mio conto con le invernali..
Grazie davvero a Luca, che mi ha supportato nel punto più difficile e mi ha fatto compagnia in questa bella avventura.. intensa fino all'ultimo secondo.. e, come dice sempre lui, grazie Montagna che ci unisce in momenti che rimangono dentro per sempre !
Vista da Luca_P
Anche per questa Domenica accetto di buon grado la proposta di Sky ed eccoci di nuovo in Ticino per la Cima di Camadra ed una seconda, il Piz Medel, deciso al momento: in effetti da dove siamo scesi era troppo bello ed invitante per rinunciarvi...
Devo ammettere che il Medel ci ha impegnato psicologicamente non poco, per via di un paio di traversi sotto la cresta con grande esposizione.
La tensione, quasi palpabile sulla cima del Medel, con il ritorno ancora da fare sul medesimo tracciato ci ha fatto scordare addirittura l'autoscatto di vetta!
A completamento di quanto meticolosamente scritto dal mio socio in merito all'andamento della lunga escursione non ho molto da aggiungere, se non che anche oggi la Montagna, se mai ce ne fosse stato bisogno, ci ha insegnato qualcosa ovvero quando non si è soli mai perdersi di vista nè fare scelte autonome o di itinerari diversi soprattutto nel nostro caso di oscurità imminente.
Per il resto è stata davvero una giornata spettacolare e due Tremila così belli in questa stagione sono stati veramente di grande soddisfazione.
Essi si andranno ad aggiungere nel quaderno dei ricordi più belli e "for ever".
E se abbiamo esagerato per oggi... è solo per la quantità di fotografie!! che spero possano comunque essere apprezzate!
Grazie Sky grazie Montagna.
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