Pizzo Ruscada


Publiziert von paoloski , 10. Oktober 2011 um 23:07.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum: 9 Oktober 2011
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Pizzo Ruscada 
Zeitbedarf: 8:15
Aufstieg: 1650 m
Abstieg: 1650 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada N2, uscita di Bellinzona Sud, seguire le indicazioni per Locarno, dopo l'aeroporto di Magadino seguire la superstrada fino all'uscita per Vallemaggia e Centovalli, seguire quindi le indicazioni per Intragna, poi quelle per Camedo. Un paio di Km dopo Carcopolo, sulla destra si trovano le indicazioni per Verdasio, passare la partenza della funivia e proseguire fino al parcheggio all'ingresso del paese.
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Giro ad anello.
Unterkunftmöglichkeiten:Al Monte di Comino si trova il ristorante con alloggio "Al riposo romantico", nella zona diversi alberghetti e pensioni.
Kartennummer:CNS 1312 Locarno e 1311 Comologno

La meteo da tempo pessimo a Nord delle Alpi ma anche sul la zona settentrionale del Ticino. Alla ricerca di una meta possibile cerco su Hikr e mi imbatto nel Pizzo Ruscada, nelle Centovalli, è una zona che conosco pochissimo, le relazioni e le foto mi sembrano più che attraenti: è deciso si va al Ruscada.
Siamo in tre oggi, io, Roberta ed Alberto. Decidiamo di non servirci della funivia che sale al Monte di Comino ma di percorrere la mulattiera che parte da Verdasio. Ne vale la pena: è veramente un magnifico manufatto, perfettamente lastricata con una pendenza ideale per iniziare l'escursione senza affaticarsi. Al Monte usciamo dal bosco e proseguiamo in direzione Nord fino alla bella chiesetta della Madonna della Segna, è aperta e facciamo una breve visita al suo interno. Poi prendiamo il ripido sentiero che parte proprio dietro l'edificio e sale nel bosco in direzione Ovest, avendo deciso di percorrere integralmente la cresta saliamo anche alla cima 1309 nonostante il sentiero la aggiri sulla sinistra, incontriamo un paio di persone, che si riveleranno essere gli unici svizzero italiani incontrati, quindi una leggera discesa e poi si riprende a salire ancora più ripidamente fino ai 1510 metri del Pizzin, qui si è fuori dal bosco e ci fermiamo per una pausa al sole ammirando il panorama: le vette verso Nord sono tutte imbiancate, Roby tira fuori dallo zaino i suoi famosi fichi e della focaccia, una decina di minuti e, un po' a malincuore, ripartiamo alla volta del Pianascio sulla cui vetta si trova un ripetitore pitturato di verde oliva, quantomeno si mimetizza un po'. Sotto la vetta troviamo un paio di coppie svizzero tedesche intente ad ammirare il panorama. Dietro il ripetitore ecco la prima neve: una leggera spruzzata portata dal vento che persiste solo nelle zone in ombra. Scendiamo dal Pianascio godendoci gli eccezionali scorci sulle sottostanti Centovalli ed arriviamo a Pescia Lunga, una solitaria baita con una panchina sul lato Sud, altra breve sosta ed una breve consultazione della mappa: è da qui che parte il sentiero che abbiamo deciso di percorrere in discesa. Un'altra breve salita ci porta a Corte Nuovo, un alpeggio in magnifica posizione proprio sul crinale, c'è anche una fontana funzionante ma la più piccola delle due baite ha il tetto sfondato. Su una panca sul lato Sud troviamo due svizzero tedesche intente ad uno spuntino. Proseguiamo, sul filo di cresta c'è una traccia mentre i segnavia portanosul lato Nord del crinale. Si superano un paio di modesti ma panoramici monterozzi per poi reincontrare il sentiero. All'incrocio i segnavia ed il sentiero si abbassano in direzione di Cappellone e dell'Alpe Ruscada, una labile traccia segue però il filo di cresta e proseguiamo su questa, si alternano tratti ben marcati ad altri in cui i rododendri stanno prendendo il sopravvento, tratti quasi in piano con altri in cui si superano delle facili rocciette, a volte la traccia lascia il filo di cresta per passare sul versante Sud o su quello Nord dove vi sono alcuni centimetri di neve polverosa. Poco prima della vetta, sul versante Sud, si apre una sorta di impressionante circo contornato da pinnacoli.  Roby ed Alberto hanno rallentato un po' il passo ed arrivo in vetta da solo. Trovo un bernese con cui scambio qualche parola: visto il tempo pessimo a Nord è venuto a godersi il caldo del Ticino, è in giro da un paio di giorni ed è diretto a Spruga, in Onsernone. Mi offre del the, ricambio con una pesca. Poco dopo arrivano anche i miei amici e quindi un nutrito gruppo di svizzero tedeschi, solo le due ragazze incontrate a Corte Nuovo hanno seguito la cresta Est, gli altri hanno preso il ben più comodo sentiero che sale da Nord. Ci fermiamo un'ora buona: il panorama è decisamente magnifico: le uniche nuvole coprono, ma solo a tratti, i 4000 vallesani, da qui il Leone ha un aspetto veramente imponente, completamente innevatoa la sua piramide sorge alle spalle della Pioda di Crana interamente grigia.
Scendiamo, un po' di saliscendi ed in breve siamo tornati a Pescia Lunga, ci abbassiamo sul sentiero ripido nel bosco sottostante, alcuni tratti della discesa sono piuttosto scoscesi e la presenza di uno spesso manto di foglie secche non aiuta l'aderenza, dopo Faedo la pendenza diminuisce e presto siamo in vista di Saorée, da qui, o meglio dalla porzione superiore del pascolo alle spalle degli edifici, dovrebbe partire il sentiero per Verdasio...se c'è è però ben nascosto e comunque non segnalato. Scendiamo alle baite di Saorée e nei pressi di una magnifica fontana in pietra scorgiamo un cartello con le indicazioni "Lionza - Verdasio", a questo punto decidiamo di seguire il sentiero indicato. Attraversiamo un paio di ponti in metallo di costruzione recente ed in breve siamo a Lionza, qui di indicazioni neppure l'ombra ci aggiriamo fra gli edifici, chiediamo informazioni ad un paio di persone, svizzero tedesche manco a dirlo, e finalmente apprendiamo che il sentiero parte dai pressi della chiesa, da questa scendiamoal margine inferiore del paese, il sentiero passa attraverso un pascolo caricato con diverse vacche scozzesi, non hanno un aspetto molto rassicurante con quelle enormi corna, hanno anche i vitelli vicini...attraversiamo cautamente il prato tenendo d'occhio le bestie pronti ad uno scatto degno di Usain Bolt, le vacche però ci degnano appena di uno sguardo. Arriviamo ad una bella cappella, di fianco a questa ecco un trivio: il sentiero per Verdasio va in direzione Nord e, dopo un breve illusorio tratto in piano, scende immancabilmente fino ai 560 metri del ponte sul Ri Verdasio! Ora non ci resta che risalire gli ultimi 150 metri fino al paese, la ciliegina sulla torta di questa gita.

Gran gita: il panorama dal Pizzo Ruscada è decisamente superbo, pur non presentando difficoltà il percorso integrale della cresta Est, così come presentato dal Brenna nella Guida delle alpi Ticinesi, è veramente un itinerario di gran classe, con eccezionali viste sulle Alpi e sulle sottostanti valli Onsernone e Centovalli. Forse è un caso che noi si sia incontrate solo due persone di lingua italiana, ma la zona è decisamente più frequentata da confederati che da italiani e ticinesi. Anche i paesi, a giudicare dalle targhe delle auto, sembrano delle colonie svizzero tedesche. 
Abbiamo scelto di scendere da PesciaLunga per evitare di risalire al Pianascio, col senno di poi ci saremmo risparmiati un bel po' di dislivello in salita: i 1650 metri sono forse sottostimati tenendo conto di tutti i su e giù. Comunque la gita è stata stupenda e ne è valsa la pena.        

Tourengänger: paoloski
Communities: Hikr in italiano


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