Pizzo Nero Q2904
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Quando il piano di riserva “funziona” …
Causa impegni nel weekend, sfruttiamo l’ ultimo giorno di ferie di tutti noi per una uscita.
Le previsioni sono pessime, almeno non farà caldo ….
Partiamo con 3 idee in tre luoghi diversi (S.Bernardino, Luccomagno, Novena), lasciando la decisione in base alle nuvole che possiamo scorgere salendo in autostrada verso il Gottardo.
Non piove, quindi siamo diretti al percorso preferito da tutti, un bel tremila (di quelli a noi fattibili) nella bella Val Bedretto.
Arriviamo fino a All’Acqua per vedere i bei tremila ben nascosti da una grande coltre nuvolosa e carica d’ acqua … che si fa?
Ho una sorta di filosofia per le mie camminate, la passeggiata va goduta in tutto il suo percorso, da quando metto a quando tolgo gli scarponi, all’ andata come al ritorno, non mi bastano le decine di minuti in vetta, quindi cercare di salire una vetta sapendo già di trovarla avvolta nelle nuvole e non vedere un bel niente … la trovo una fatica quasi inutile, non mi accontenta …
Espongo questo ai miei amici, che sanno bene come la penso, insieme ad un “piano di riserva”, decidiamo a maggioranza per una diversa e ben più breve destinazione in z0na, anche se qualcuno era comunque deciso a fare il tremila.
Proseguiamo con l’auto quasi fino al passo, il tempo è pessimo, nuvoloni neri e minacciosi con un gran vento non promettono nulla di buono, ma la nuova meta è sgombra, il percorso è breve (500mt di dislivello) possiamo arrivare in vetta prima di prendere un acquazzone (o peggio un temporale) e siamo abbastanza vicini al parcheggio per un rientro di corsa se la situazione dovesse peggiorare troppo.
Ma dove andiamo? Al Pizzo Nero 2904mt
E’ una vetta poco frequentata a ridosso del Passo della Novena, ad Ovest del ben più blasonato Pizzo Gallina 3061mt, se non ci fosse il passo Gonerlilucke sarebbe una parte della sua bella cresta.
C’e’ un secondo motivo per cui probabilmente ci sono poche relazioni ed informazione anche in rete, se il percorso è decisamente tranquillo fino al passo, la cresta e gli ultimi 20mt della affilata vetta sono classificati PD+ con un passaggio di II grado (libro Montegne della Svizzera Italiana – Itinerari Alpini).
C’e’ una precedente relazione del povero Floriano con Ewuska a questa cima, ad ottobre con già del ghiaccio presente, allora rinunciarono proprio al maledetto passaggio di II grado ( e con Flo ci scambiammo alcune mail su questo passaggio).
Ma come sarà questo maledetto passaggino? Comunque vada, anche arrivare poco sotto i 2900mt non è poco, vediamo sul posto …
Alle 8:10 usciamo dalla vettura, altro che pantaloni corti e maniche corte !
8° ed un vento freschino ci inviatano a sbrigarci e metterci subito in cammino, sono le 8:15.
Il percorso è breve, poco meno di 2Km e 500mt di dislvello, la palina segnaletica non c’e’ ma sulla destra sono evidenti le tracce di sentiero, segnalato bianco-rosso, che salgono alle morene sotto il magnifico Pizzo Gallina.
Seguiamo il comodo sentiero fino ad in primo laghetto a 2520mt, poi molti omini di sasso puntano decisi al passo Gonerlilucke a 2741mt, tra il Pizzo Gallina ed il Pizzo Nero.
Al passo inizia la cresta NE del Pizzo Nero, sul lato opposto è decisamente alpinistica (Valle della Prosa).
La nostra vetta resta sgombra da nubi, anche se arrivano ventate fredde ed acqua (o ghiaccioli?) trasportati dal vento.
Salendo l’ ultima pietraia, lo sguardo di tutti è teso a “capire” la cresta ed il passaggio di II grado.
Alle 9:20 siamo a 2750mt, ci dovrebbero essere i resti della distrutta capanna Gonerli, ma proprio non la vediamo …
Sguardo curioso verso il lato nord, nessun ghiacciaio, solo una enorme vallata di pietra con due laghetti.
Iniziamo la cresta, il primo tratto è tranquillo su pietraia, poi c’e’ una paretina rocciosa che superiamo aggirandola da sotto, il terreno è molto instabile, bisogna fare attenzione, risalito anche questo tratto e dopo una seconda pietraia siamo a Q2880, davanti al “famoso” canalino con passaggio di II grado.
Cercherò con varie fotografie di mostrarvelo, chiaramente non è come essere sul posto, e la prospettiva delle foto falsa le pendenze, ma almeno saprete dov’e’ e come è fatto.
Il passaggio è un canaletto di rocce che sporgono, non esposto sui due lati, ma la base di partenza è sulla ripida cresta. E’ alto poco più di due metri, e dopo aver trovato gli appoggi giusti per i piedi ci si deve issare a forza.
In alto c’e’ un buona presa per le mani … basta non essere troppo bassi, nel caso fatevi aiutare.
In breve siamo tutti e quattro sulla vetta, sono le 9:55.
Vetta per modo di dire !
La vetta è fatta da due sassoni con un taglio in mezzo dove ci sta una persona.
Dal canaletto in sù ci può stare uno solo, siamo in quattro in fila seduti su delle rocce, come quattro pappagalli su di un trespolo.
Paolo saluta la vetta (ripeto non c’e’ croce e neppure un omino) per tutti noi, che restiamo sotto di pochi metri.
Impensabile la foto di vetta, qualche foto sui vari lati, purtroppo i bei tremila dellla Val Bedretto sono e restano tra le nuvole.
Vediamo invece sotto di noi la Valle della Prosa, meta di una recente “esplorazione”.
Freddo e pioggia ci sollecitano a scendere, ripercorriamo il canaletto, a scendere lo trovo meno difficile che a salire, di nuovo il tratto con terreno instabile, e poi il passo, scendiamo non dalla stessa via dell’ andata, puntiamo verso il ghiacciato SE del Pizzo Gallina, due parole per questa montagna vanno certamente spese, è veramente una montagna stupenda.
Le sue creste affilate, le guglie e canaloni, è uno spettacolo notevole, peccato che il tempo meteorologico non lo valorizzi a dovere.
Quel che resta del ghiacciao è poco più di una grossa lingua di ghiacci che finisce in un laghetto di scioglimento.
Giro largo per far ritorno alla vettura, ma pur prendendocela comoda alle 11:40 siamo al parcheggio.
E’ una escursione bella, adrenalinica, corta (molto corta), con bei panorami, consigliabile come “soluzione alternativa” se vi va storto qualcosa in zona.
Da non sottovalutare il passaggio di II grado ed il tratto precedente in cresta per il terreno poco portante, quindi non adatto a …. Famiglie.
Breve riassunto (mai così breve …):
Percorso completo: 4,14Km
Tempo: 3:25 lorde (15 min in vetta più 10m di pause varie)
Dislivello: 500mt
Vista da ( Roberto59 )
Io sarei stato per la meta programmata, a differenza di Giorgio per me raggiungere una cima che mi sono prefissato come escursione rimane la cosa primaria, certo se il meteo e' terribilmente negativo ok, altrimenti resto dell'idea originale, ecco perche' avrei voluto salire il tremila nonostante la scarsa visibilita' in vetta.
Si le nuvole coprivano la cima, ma io ero per tentare ugualmente, ci fossero state particolari difficolta' legate alla visibilita' e quindi dei rischi avrei desistito ma inizialmente no.
Comunque democraticamente come e' corretto che sia, decidiamo per la meta alternativa nata durante il percorso, avevamo gia' in mente il pizzo Nero ma un errore dal sentiero di partenza la domenica precedente, giorno 21 agosto, ci aveva fatto salire la val di Prosa, ecco perche' alla fine in ogni caso la decisione presa accontenta tutti molto serenamente.
Bella anche se molto corta e poco impegnativa aldila' del traverso finale su pietraia e degli ultimi 20 metri da salire con attenzione poco sotto la cima, purtroppo l'arrivo di un temporale ci ha tolto il tempo materiale per arrivare una alla volta proprio fra i due grossi massi che indicano la sommita' tranne Paolo noi ci fermiamo 5 metri piu' sotto e velocemente torniamo sui nostri passi, scelta azzeccata in quanto da li' a poco acqua e vento freddo faranno da cornice alla nostra discesa.
Grazie ragazzi anche per questa uscita, alla fine la scelta e' stata quella giusta bravi, poche ore ma il meteo non poteva regalarci niente di piu'
Ciao bravi alla prossima
Roberto
Partecipanti: Giorgio (giorgio59m), Gimmy (
Gimmy), Roberto (
roberto59), Paolo (
brown).
A breve anche sul sito
Girovagando
www.girovagando.net escursione # 105




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