Pizzo Cramalina (2322 m)
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Arrivo a Gresso, in Valle Vergeletto, prestissimo, e alla partenza, alle 06.20, vengo salutato da una signora che si occupa dell’approvvigionamento di generi alimentari per il paese con un bel “Che bóna vöja“. Eh, sì: è presto, ma è questa l’ora migliore per partire. Il sentiero comincia dalla chiesa e sale ripido in direzione di Pian della Crosa (1370 m), con varie tracce, che però poi si ricongiungono tutte presso un macigno recante una coccarda bianco-rossa. Da Pian della Crosa si sale con pendenza costante in un bel bosco di faggi su sentiero (qui) ben segnalato. I faggi lasciano il posto ai larici, e continuando a salire raggiungo l’Alpe Bassa (1744 m), posizionata su di un bel motto. Appena sopra le cascine il sentiero si dirama in due direzioni: a destra verso il Pizzo Peloso, a sinistra verso l’Alpe di Bietri e la Bocchetta di Doia. Prendo a sinistra, supero un bel lariceto ancora immerso nell’ombra e in prossimità di un doppio cartello recante un’indicazione di sentiero escursionistico di montagna (giallo con la punta bianco-rossa, e con l’omino con lo zaino in spalla), abbandono la traccia principale che perdendo quota si dirige verso l’Alpe di Bietri ed intraprendo la deviazione verso destra, che segue il pendio senza abbassarsi. In un punto (canalino in discesa con neve ghiacciata) devo usare le mani per superare uno sperone di roccia che mi fa evitare la parte più insidiosa del canalino, poi procedo superando altre lingue di neve, che però, non avendo una pendenza altrettanto ripida, si lasciano facilmente oltrepassare. Arrivo così in breve all’Alpe del Lago (1904 m), dove i raggi del sole riescono a passare, godibilmente. Mi dirigo verso sinistra, per poter poi salire dalla facile cresta sud ovest (la sud è troppo frastagliata e rocciosa, si potrebbe eventualmente fare rimanendo alla base della cresta e ricongiungendosi poi più in alto con l’altra traccia). In cima alla cresta, devio verso sinistra e mi dirigo, ora con scarsa pendenza, verso la cima. Devo evitare alcune altre chiazze di neve, che però non creano alcun problema, ed eccomi così in cima al Pizzo Cramalina (2322 m). Anzi, più in alto della cima, visto che una gobba nevosa sovrasta di un bel pezzo l’omino di vetta! Il panorama è stupendo, l’unico rammarico è che la cresta Ovest del P.Cramalina mi impedisce di vedere il lago d’Alzasca. Però sotto di me noto comunque un piccolo laghetto, quello che dà il nome all’Alpe del Lago. Oltre naturalmente alla Nord del Gridone, del P.Ruscada, del P.Peloso e innumerevoli altre vette che, per non essere tedioso, evito di nominare. Tira una brezza fredda, quindi decido che lo spuntino lo farò all’Alpe di Lago. Scendo fino alla confluenza delle due creste (sud e sud-ovest) e qui, per variare rispetto all’andata, mi lascio a destra la cresta appena percorsa e scendo per direttissima verso il lago. Dentro questo fornale incontro un simpatico escursionista d’oltralpe che era salito da Lodano (per la verità avevo avuto anch’io questa idea, poi abbandonata per timore di incontrare più neve nella zona critica) e che sta per giungere in vetta. Scambiate due parole, scendo, e nei pressi del lago mi rifocillo brevemente; da qui, sullo stesso sentiero dell’andata (il canalino con neve gelata è rimasto tale, ma in salita non crea alcun problema) raggiungo Gresso. Il P.Cramalina è una bella montagna, un po’ trascurata dai giri classici: secondo me è degna di una visita!
Dettaglio tempi: andata 3 ore e 10’
ritorno 2 ore e 15’
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