Chli Griessenhorn


Publiziert von paoloski , 18. April 2011 um 23:52.

Region: Welt » Schweiz » Uri
Tour Datum:17 April 2011
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Hochtouren Schwierigkeit: ZS
Ski Schwierigkeit: S
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-UR 
Zeitbedarf: 4:00
Aufstieg: 1200 m
Abstieg: 1200 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Tunnel del Gottardo, uscita di Wassen, seguire le indicazioni per il Sustenpass, superare la Q 1613 m (parcheggio della Sewenhuette) e prendere la stradina a sinistra (prima della galleria) che porta sul fondovalle, superare il ponticello sulla Meienreuss e parcheggiare nei pressi del cartello indicante la Kaeserei Hinterfeld.
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Gita andata - ritorno.
Unterkunftmöglichkeiten:Alberghi a Wassen e Bed & Breakfast in Meiental. Vedere www.meiental.ch
Kartennummer:CNS 255S Sustenpass

La Meiental è una vera miniera di gite scialpinistiche, tutte magnifiche per ambiente e difficoltà ma, chiaramente, fra queste ve ne sono alcune più fantastiche di altre.
Venerdì sera ci troviamo al CAI per una riunione e pianifichiamo anche la domenica, realizziamo ben presto che non saremo molti, le previsioni nivo-meteo sono ottime...è il caso di programmare un "gitone"!
Decido per il Chli Griessenhorn: fra le cime del lato sinistro della valle è considerata la più facile, ma questo solo perchè ha un dislivello accettabile, pendenza e finale alpinistico la rendono comunque una gita di alto livello.
Alle otto siamo a quota 1613 metri davanti alla sbarra che chiude la strada per il Sustenpass e guardiamo sconsolati la poca neve che ricopre i pendii: sul fondovalle è tutto verde, guardiamo la nostra cima au cui piedi si stende una fascia di verde sconsolante... ma Giorgio scorge una possibilità di salita, vabbè siamo qui, tentiamo...al limite torneremo  indietro. 
Scendiamo con le auto per una stradina asfaltata che ci porta al di là della Meienreuss, parcheggiamo e ci prepariamo. Cominciamo a risalire il pendio con gli sci in spalla, la pendenza è decisamente sostenuta ed il fondo di erba secca frammista a chiazze di neve e roccie bagnate non offre una grande aderenza.
Finalmente siamo sopra la bastionata, possiamo calzare gli sci, siamo su una sorta di pianoro inclinato, puntiamo ad un ripido e lungo canale su cui tracciamo decine di zig-zag, l'uscita è veramente in piedi: l'aderenza delle pelli comincia a scarseggiare, Gianni e Fabio che hanno, saggiamente, messo i rampanti più sotto, proseguono per il canale, noi preferiamo uscire sulla dorsale a sinistra e risalire il pendio senza sci, saliamo per la massima pendenza fino ad un altro "pianoro" (si fa per dire: parliamo di 30 - 35°) dove rimettiamo gli sci, la salita prosegue con altre decine di inversioni fino al ghiacciaio, ci spostiamo verso destra puntando ad uno sperone roccioso. Ora non ci resta che l'ultimo strappo sci ai piedi, siamo sui 45°, qualche decina di inversioni con un sacco di aria sotto i piedi e finalmente eccoci al deposito sci, risaliamo verso la cresta caratterizzata da enormi cornici, la pendenza aumenta ancora, troviamo un passaggio sulla sinistra: un canalino con un'uscita quasi verticale fra neve e roccia, la neve però tiene ed in breve siamo sulla cresta, la vista spettacolare del Sustenhorn ci ripaga della fatica, alle nostre spalle uno scenario altrettanto esaltante: il Titlis, il Wenderhorn, il Fuenfingerstock, l'Uratstock, il Gross ed il Chli Spannort, gli Zwaechten, il Bachenstock, il Sewenhorn...
Le foto si sprecano (io, purtroppo ho dimenticato a casa la mia macchina fotografica), ma ora ci tocca scendere, decidiamo di mettere i ramponi: il tratto finale del canalino visto da qui è decisamente in piedi, picca in mano ci abbassiamo uno alla volta finchè, finalmente, siamo al deposito sci. Ora inizia il divertimento!
La qualità della neve supera ogni nostra aspettativa: semplicemente eccezionale: nei giorni scorsi ha nevicato, durante la notte ha ghiacciato ed ora è rammollita al punto giusto sopra un fondo portante!
Le curve sono innumerevoli (almeno tante quanto le inversioni in salita), troviamo un breve tratto leggermente crostoso poco prima del canale, ma è talmente breve che non inficia certo la qualità delle nostre traccie, il canale è anch'esso favoloso.
Come tutte le belle cose però anche la neve finisce: togliamo gli sci e scendiamo lo sperone roccioso fra mirtilli, rododendri e erba secca e scivolosa. Finalmente raggiungiamo una lingua di neve che ci permette di ricalzare gli sci, si fa sempre più stretta man mano che ci abbassiamo ma, in qualche modo, arriviamo nei pressi delle auto. 

Partecipanti: io, Gianni, Giorgio, Fabio, Fabiano, Francesco e PG

Gita fantastica: il pendio non molla veramente mai, il tratto finale è veramente ripido e richiede una neve perfettamente assestata.
Non essendo segnata sulla carta nè riportata su alcuna guida è decisamente poco frequentata.
Si trova una descrizione con tracciato su www.paolo-sonja.net  

Tourengänger: paoloski, fabiano


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