Chli Griessenhorn (2851 m)
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Alle 6.30 siamo in viaggio per una di quelle mete che non convincono del tutto...in più le previsioni meteo in quella zona non sono entusiasmanti...che fare? Di colpo mi si accende una lampadina e faccio la proposta: che ne dici se chiudiamo il conto con il Griessenhorn...così intanto vediamo la Meiental in versione estiva?
Immediatamente Domenico s'illumina e, in men che non si dica, siamo in una Farningen un pò diversa da come l'abbiamo vista l'ultima volta...ma non abbiamo comunque difficoltà a trovare il punto dove con gli sci avevamo iniziato la salita, scoprendo anche con piacere, che il sentiero per il Chli Griessenhorn è indicato.
Tra felci, fiori e cascatelle velocemente arriviamo a quel che resta del ghiacciaio e costeggiandolo sulla destra, sul nevaio ancora presente, arriviamo alla base delle roccette che portano alla cresta e che decidiamo di salire per evitare un tratto di neve che sembra poco sicura, la scelta si rivela pessima, la roccia è marcia e sfasciumata, ma con molta attenzione riusciamo a salire. La cresta che percorriamo è incredibile...dopo il gneis ci troviamo a camminare sull'ardesia che sia per aspetto che per consistenza sembra una torta millefoglie... e in un ambiente surreale e facendo ben attenzione a dove mettiamo i piedi, arriviamo all'omino di vetta.
Panino, foto di rito, uno sguardo alle belle cime che ci circondano eppoi, visti i nuvoloni che si stanno avvicinando, cominciamo a scendere. Ovviamente per la discesa evitiamo la disarampicata sulle rocce marce e individuato un canalino ancora ben innevato, pendenza attorno ai 45°, con l'ausilio di picca e ramponi, lo scendiamo (grazie Domenico per aver scalinato). Alla fine del canalino, troviamo un breve tratto attrezzato e con grande gioia utilizziamo il cavo metallico per scendere un infido camino, poi una volta raggiunto il nevaio ripercorriamo la strada dell'andata e in meno di due ore siamo a festeggiare la vetta nell'unico bar del paese!!!

Si parcheggia a fianco del fiume che scende dal Sustenpass, proprio dove ci sono le indicazioni per le cime e la traversata alla Voralphutte; in mezzo al pratone fiorito si notano i bolli bianco e blu. ma nessuna traccia di sentiero...ci fidiamo, saliamo e tra bolli, palline mettiamo piede sul nevaio. Dopo un'infelice scelta, verso la fine della salita, comunque approdiamo in vetta. Per quasi tutta la salita siamo accompagnati da un bel venticello (molto piacevole di questi tempi) che tiene a bada i nuvoloni minacciosi che provengono dalla valle di Goschenen. Firmato il libro di vetta e scattate alcune foto, ci siamo attrezziamo per la discesa tutti contenti ...il fondo è in perfette condizioni e quando è cosi in discesa, ramponati, si vola!! All'auto, con un po' di rammarico, alziamo lo sguardo verso il Gross Griessenhorn: era li ad un paio d'ore dalla sella, ma abbiamo deciso di non sfidare troppo la meteo anche perché li nei paraggi c'è pure il Stucklistock e, conoscendo la mia socia, avremmo vagato fino a notte fonda tra cime e cimette alla ricerca dell'arca perduta!!
Ottima scelta Laura: grazie!!
Tourengänger:
Laura.

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