Monte Bardan (2812 m)
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vista da Sky
Mi metto d’accordo all’ultimo momento con heliS. È la seconda volta che vado in giro con lei, la scorsa a metà gennaio, al Resegone.
Luca_P purtroppo non può essere dei nostri.. Peccato ! È tanto che lo vorrei conoscere, ma tutte le volte o ho un impegno io, o ce ne ha uno lui ! D’altronde lo capisco benissimo.. ultimamente la mia vita è un incastrare di impegni, e se ci metti anche il tempo, che è meglio che sia bello per andare in montagna.. incontrarsi non è mica facile !
heliS propone la meta : visto che in giro c’è marcato 3, suggerisce il Bardan, da Isola di Madesimo. Non lo conosco.. è una valle in cui non sono mai andato a camminare (ci andavo in vacanza tanti anni fa, quand’ero un bambino..).. il dislivello è interessante (1550 m!) : OK, si può fare !
Mi dà appuntamento alle 6 al parcheggio di Bione. Guardo sul TOMTOM, ma non trovo niente.. Allora guardo su internet e scopro che è un punto di ritrovo classico per gli alpinisti in zona Lecco. Segno l’indirizzo sul TOMTOM e via. Alla mattina alla mia stampante continua ad incepparsi la carta.. non avevo potuto stampare la cartina come al solito in ufficio perché venerdì pomeriggio non conoscevo ancora la meta ! Pazienza, andrò a memoria !
Sabato sera, temporale “estivo” a Milano. La meteo però dà stabilmente bello per l’indomani, quindi non mi preoccupo : le previsioni a 12 ore non possono sbagliare !!
Parto di buon’ora per Lecco.. incontro pioggia qua e là, ma alla fine da Lecco in poi è bello come previsto ! heliS salta in macchina e si parte alla volta di Isola. Discutiamo un po’ sul punto di partenza.. Inizialmente avevo pensato che si partisse da Isola, poi avevo visto che si poteva anche andare da Starleggia, 200 m circa più in alto.. la questione era se Starleggia era raggiungibile in macchina.. Secondo
heliS la strada non è pulita.. Vabbè, andiamo a vedere.. Prima ci fermiamo a prendere un caffè.. Lì incontriamo due signori con cui scambiamo quattro chiacchiere.. Anche loro vanno al Bardan.. Ci vediamo dopo, allora ! Noi proseguiamo alla volta di Starleggia.. ma arrivati all’attacco della strada che sale, scopriamo che è completamente piena di neve, quindi facciamo dietrofront e ci dirigiamo a Isola.
Parcheggiamo e si parte! Prendiamo come riferimento il vecchio skilift e i miei ricordi della cartina nazionale svizzera 1:25000 (la Kompass per i miei gusti non è molto utile..!). Nel primo tratto ci arrampichiamo un po’ sui pendii erbosi senza neve, tanto per incominciare a salire, poi troviamo le tracce che salgono. Io calzo subito le ciaspole, heliS resiste finché può con gli scarponi.. sarà un simpatico bisticcio fino alla fine della giornata ! Arriviamo alla strada che, per come mi ricordo, risale sul versante a sinistra della valle e poi, arrivata a quota 2000, spiana in direzione della cima. Io suggerisco di seguirla, anche se la scialpinistica sulla Kompass punterebbe diretta lungo la valle.. Guadagniamo quota lentamente, ovviamente, ma va bene così.. bisogna conservare energie.. 1550 m non sono bruscolini.. Anzi, io forse sbaglio a fare un po’ “tagli” dove la strada ha i tornanti.. ma la neve compatta (primaverile, ma gelata) mi piace un sacco, in salita.. i ramponi delle mie ciaspole “prendono” molto bene, e la neve tiene !
Arriviamo al punto in cui la strada scende verso Starleggia, noi invece puntiamo verso il Pian dei Cavalli e di lì il monte Bardan. Il Pian dei Cavalli è un’immensa distesa bianca, con un po’ di ondulazioni. La neve è praticamente intonsa, diversamente dal solito, quando le tracce degli sci “segnano” i pendii. La salita è un po’ noiosa e interminabile.. un susseguirsi di saliscendi, sostanzialmente pianeggiante.. la nostra meta sempre lì davanti a noi..
Ad un certo punto arriviamo ad un traverso, e da lì in poi le tracce inspiegabilmente spariscono. In quel momento sono davanti io (prima ero rimasto un po’ indietro per fare qualche foto..), è l’ora di puntare alla cresta e di lì alla vetta. Creo la traccia nella neve fresca, lavorata dal vento. Prendo la linea di massima pendenza.. non mi piacciono i traversi, quindi niente zigzag ! heliS mi chiede dove avessi imparato a salire con i piedi a papera.. Boh, forse l’ho letto sul manuale delle ciaspole.. o forse me lo sono inventato io.. però in fondo è efficace dove il pendio si fa molto ripido, e soprattutto se – come nel nostro caso – la neve è farinosa e i ramponi della ciaspola non tengono se usati parallelamente al pendio. E in fondo, se non sbaglio, è anche la tecnica francese per la salita su ghiaccio, a “pied a canard” !
heliS mi segue ad una decina di metri.. Mi sembra che venga su bene.. Arrivato alla cresta, il grosso è fatto. Beh, cresta è un po’ esagerato.. è così larga da non riuscire a vedere dall’altra parte (la val Mesolcina) e di lì alla cima è praticamente piana.. Arrivati alla cima, abbracci e ringraziamenti ! Beh, 1550 m di dislivello netti (io, per abitudine, non conto le risalite.. se ci si mette anche quelle il dislivello sale !) con le ciaspole sono una bella soddisfazione !! Foto di rito.. 360° statico.. La Cima del Barna, di qualche decina di metri più alta, impalla una parte del panorama, peraltro molto esteso. Io ovviamente riconosco subito, lontanissimi, i Mischabel, a me cari, con l’Alphubel dall’inconfondibile forma trapezioidale.. sotto uno scorcio della Val Mesolcina.. dall’altra parte i monti sopra a Madesimo.. riconosciamo il Pizzo Groppera, con la funivia poco sotto la cima, il Pizzo Stella e l’elegante Tambo. Il vento soffia forte, in una giornata Stupenda.. Decidiamo di scendere una decina di metri e mangiare lì. Nel frattempo, mentre siamo lì, arrivano 4 scialpinisti, tra cui i due con cui avevamo chiacchierato la mattina : ci rendiamo conto che noi, con le ciaspole, eravamo stati i primi ad arrivare in vetta, in questa giornata !! e, scendendo, vediamo che le nostre tracce erano state seguite dagli scialpinisti, invece che, come al solito, il contrario :)
Incominciamo la discesa.. ne approfittiamo per chiacchierare.. in salita non è facile ! E la discesa è lunga.. interminabile.. heliS mi chiede spesso che dislivello manca.. Per lei, è un continuo mettere e togliere le ciaspole.. Alla fine, siamo ad Isola. Ripensiamo al dislivello fatto. Secondo me su HIKR di salite in un giorno con le ciaspole oltre i 1500 metri di dislivello non ce ne sono molte. Siamo orgogliosi della nostra impresa. Io in realtà non sono neanche stanco..

Vista da

Una splendida escursione che adocchiavo già da qualche tempo. Quando ho visto il messaggio di Sky per far qualcosa domenica mi son detta: perchè no? Lui ce la farà di certo … è giovane!
Mi sono messa alla prova e ce l'ho fatta pure io. Ne sono proprio soddisfatta.
Cosi come sono stata molto contenta della compagnia di Sky che, come dice il suo omonimo, non poteva tradire il nome che porta :) Se non fosse stato per il mio socio non so mica se ci arrivavo in vetta … quando ho visto che gli ultimi 300 m di dislivello non erano neanche lontanamente tracciati mi sono un po' scoraggiata, ma
Sky, tranquillo e sicuro, è passato in pool position e, nonostante lo tenessi sott'occhio con Gipsy, mi ha portato tranquillo in cima :)
Grazie Sky, davvero una bellissima salita insieme!
Solo un particolare: ho tolto le ciaspole, scendendo, al Pian dei Cavalli quando ho visto delle tracce di scarponi. Troppo male ai piedi, quest'anno appena posso le levo. Le ho dovute rimettere gli ultimi 100 m di dislivello perché li si sprofondava troppo :(
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