Monte Bardan 2812 m
|
||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Indecisi tra Portofino e Campodolcino e pensando di avere troppo caldo a Portofino scegliamo Campodolcino ma, appena scendiamo dall’auto a Isola ci mangiamo le mani per la scelta. Non che faccia particolarmente freddo, insomma rispetto ai giorni scorsi…ma, c’è vento e che vento e sì che ieri sembravano darlo inferiore a quello trovato al Nivolet ieri. Va beh ormai Portofino è lontano per cui facciamo buon viso a cattivo gioco, attacchiamo le ciaspole allo zaino e imbocchiamo il percorso per ciaspole che parte alle spalle della chiesa.
Giunti alla strada per la Piana dei Cavalli incontriamo un local che ci informa che da lì è neve continua per cui giù le ciaspole dallo zaino, anche se la neve tiene discretamente. Seguiamo la strada fino a poco dopo Frondaglio, dove alle ultime baite penso anche che termini. La salita si fa più ripida e alternando qualche breve tratto più pianeggiante raggiungiamo la Piana del Cavalli, inutile dire che il vento ci accoglie a braccia aperte.
Il Bardan è già ben visibile ma vista la situazione sembra anche irraggiungibile. Al vento si aggiunge la rottura di un bastoncino che, essendo uno di quelli di nuova concezione è impossibile riparare. Proseguiamo rimanendo a turno senza un bastoncino. Raggiungiamo l’imbocco del canalone che porta al P.so di Barna, unico punto delicato dell’escursione. A parte qualche cornice sembra tutto a posto. Raggiungiamo il P.so. Mancano circa 350 m alla cima, oggi 350 m infernali. Saliamo imbacuccati come fossimo su un 8000, ma la neve riesce a infilarsi lo stesso nei cappucci. Marco qualche metro più avanti a volte sparisce tra le nuvole di neve e qualche nebbia vagante. Quando stiamo per rinunciare ci accorgiamo di essere a pochi metri dalla cima. Raggiungiamo l’ometto, stretta di mano e giù velocemente. Il primo momento di sollievo lo troviamo al termine del canalone dove facciamo una breve sosta per bere e mangiare qualcosa, l’ovetto che avremmo dovuto mangiare in cima!
Il riattraversamento della Piana dei Cavalli è un continuo sbatacchiamento ma almeno qui la neve è così cementata che non ci arriva in faccia. Raggiungiamo la prima baita, al sole, al riparo dal vento e con un bellissimo tavolo in pietra! Quale ristorante migliore…sosta panino. Mentre ci godiamo questo momento di quiete la Svizzera continua a mandarci fiocchi di neve, sopra di noi sereno, sole e intanto nevica…
Riprendiamo la strada e velocemente rientriamo a Isola.
Beh oggi non mi sarei giocata un centesimo sull’arrivo in cima. Tra vento, freddo e pure la rottura di un bastoncino…quando c’è la volontà di voler fare qualcosa, qualsiasi cosa è difficile che non si riesca a portarla a termine!
Kommentare (4)