Piz Guw
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Dopo la gita del 27 alla Zaloener Grat arriviamo alla Berggasthaus Turrahus, dall'ultima volta, 5-6 anni fa, sembra che nulla sia cambiato: accoglienza calorosa, un bel caldino, doccia e, soprattutto, cucina ottima e abbondante: una favolosa fondue e, al mattino, una colazione sovrabbondante!
In effetti con la colazione ho forse esagerato un attimo: il fettone di formaggio, complice la temperatura non proprio tropicale, lo digerisco in cima al Piz Guw! Per fortuna che ieri le previsioni meteo non erano eccezionali e davano peggioramento al pomeriggio, così abbiamo scelto una gita breve.
Alle 8 ci raggiunge Enzo che ha dormito a San Bernardino, alle 9 partiamo, il cielo è velato ma sopra di noi è azzurro, speriamo che il sole possa splendere quando sarà un po' più alto, ma la velatura si estende sempre più, solo a Nord la Calanda è illuminata dal sole; comunque la visibilità è buona.
Raggiungiamo le baite di Guwhütta e decido di passare nelle retrovie insieme a Daniela che sembra anche lei non essere in forma smagliante. Sarà stata la colazione sovrabbondante o il prosecco di ieri sera? Pian piano saliamo in direzione Nord Ovest, quando siamo intorno ai 2300 metri appare la nostra cima, troviamo diversi punti spazzati dal vento, qui alla testata della valle sembra abbia nevicato meno che più a Nord, c'è anche qualche tratto duro che ci costringe a lavorare di lamine ma, finalmente, eccoci alla cresta finale quasi piana che porta alla cima. Fa un gran freddo, giusto il tempo di un paio di foto, un po' di the, poi via le pelli, laccetti, una stretta agli scarponi e giù. La neve non è quella di ieri: è un po' ventata ma...avercene! La pendenza è moderata e possiamo quindi andare a cercarci le vallette dove c'è la polvere accumulata dal vento, anche oggi curve a non finire! Più in basso la neve è proprio poca e si tocca il fondo ma, fortunatamente, sono pascoli quindi erba e qualche, malcapitato, rododendro: le solette non soffrono molto.
Siamo alle auto e, comme d'habitude, dai bauli esce ogni bendidio: pandoro, datteri, dolcetti, vino... non è il periodo natalizio: è così ogni volta, lo scialpinismo, si sa, è uno sport che fa ingrassare.
Così è finita anche questa due giorni, due gran sciate, un'ottima compagnia, un buon albergo...cosa volere di più?
In effetti con la colazione ho forse esagerato un attimo: il fettone di formaggio, complice la temperatura non proprio tropicale, lo digerisco in cima al Piz Guw! Per fortuna che ieri le previsioni meteo non erano eccezionali e davano peggioramento al pomeriggio, così abbiamo scelto una gita breve.
Alle 8 ci raggiunge Enzo che ha dormito a San Bernardino, alle 9 partiamo, il cielo è velato ma sopra di noi è azzurro, speriamo che il sole possa splendere quando sarà un po' più alto, ma la velatura si estende sempre più, solo a Nord la Calanda è illuminata dal sole; comunque la visibilità è buona.
Raggiungiamo le baite di Guwhütta e decido di passare nelle retrovie insieme a Daniela che sembra anche lei non essere in forma smagliante. Sarà stata la colazione sovrabbondante o il prosecco di ieri sera? Pian piano saliamo in direzione Nord Ovest, quando siamo intorno ai 2300 metri appare la nostra cima, troviamo diversi punti spazzati dal vento, qui alla testata della valle sembra abbia nevicato meno che più a Nord, c'è anche qualche tratto duro che ci costringe a lavorare di lamine ma, finalmente, eccoci alla cresta finale quasi piana che porta alla cima. Fa un gran freddo, giusto il tempo di un paio di foto, un po' di the, poi via le pelli, laccetti, una stretta agli scarponi e giù. La neve non è quella di ieri: è un po' ventata ma...avercene! La pendenza è moderata e possiamo quindi andare a cercarci le vallette dove c'è la polvere accumulata dal vento, anche oggi curve a non finire! Più in basso la neve è proprio poca e si tocca il fondo ma, fortunatamente, sono pascoli quindi erba e qualche, malcapitato, rododendro: le solette non soffrono molto.
Siamo alle auto e, comme d'habitude, dai bauli esce ogni bendidio: pandoro, datteri, dolcetti, vino... non è il periodo natalizio: è così ogni volta, lo scialpinismo, si sa, è uno sport che fa ingrassare.
Così è finita anche questa due giorni, due gran sciate, un'ottima compagnia, un buon albergo...cosa volere di più?
Tourengänger:
paoloski,
Mauronster


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