Ferrata Diavolo
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Sempre alla ricerca di ferrate da far fare agli allievi del corso di introduzione alla montagna decidiamo di andare a provare la famosa Ferrata Diavolo di Andermatt, così potremmo abbinarvi anche il tradizionale picnic in montagna di Ferragosto.
La meteo è splendida e così siamo in nove a trovarci a Gaggiolo, alle 8,45 siamo ad Andermatt, Anna, che è venuta solo per il picnic e per fare schizzi che gli serviranno, forse, per fare dei quadri, decide di fare un giro per Andermatt e dintorni, Francesco decide di farle compagnia e così in sette ci dirigiamo al monumento dedicato al generale Suworow, nei pressi del Teufelbruecke, da cui parte la ferrata.
L'attacco è subito verticale ma gli aiuti sono molto numerosi ed il cavo metallico è continuo, restiamo un po' perplessi per il tipo di attrezzatura: invece dei soliti gradini a C ci sono un'infinità di fittoni metallici lunghi una trentina di centimetri...la funzionalità è la stessa ma in caso di volo...non dev'essere simpatico ritrovarsi con una sbarra metallica nella pancia! Io gli allievi qui non ce li porto!
Peccato perchè, per difficoltè, sarebbe una ferrata molto adatta a dei principianti! Vabbè oggi di allievi non ce n'è, anche mia moglie Anna, probabilmente la meno esperta, se la cava egregiamente e pare anche che si diverta.
Dopo il risalto verticale c'è una cengia più orizzontale e poco oltre, dopo qualche altro risalto, una breve scala, proseguendo incontriamo una panchina ed un attaccapanni (!) in magnifica posizione panoramica. Ne approfittiamo per una sosta e per bere qualcosa. Ripartiamo, ancora qualche risalto, una cengia inclinata e poi un sentierino che porta nei pressi di una scaletta finale, libro di via e...un rubinetto con la réclame della birra Eichof...proviamo a rutare la manopola ma non esce nulla: peccato non ci sarebbe dispiaciuta una bella birra! Saliamo la breve scala, quattro passi fra l'erba ed eccoci alla fine della ferrata: la bandiera urana sventola e ci stravacchiamo brevemente sotto di essa.
Per scendere seguiamo le indicazioni bianco - blu che portano ai ripari antivalangali sovrastanti Andermatt, ad un bivio tralasciamo il sentiero che, a sinistra, ci condurrebbe a Natschen ed in breve siamo ad Andermatt, contattiamo Anna e Francesco, recuperiamo le cibarie dalle auto ed andiamo alla ricercadi un luogo adatto al nostro tradizionale e luculliano picnic ferragostano.
Troviamo un angolino tranquillo ed ombreggiato fra la stazione e la chiesa, sulle rive di un torrente dentro a cui mettiamo bibite e birre a rinfrescarsi e possiamo finalmente dare fondo alle cibarie.
La ferrata è decisamente poco difficile, in un magnifico ambiente, la roccia è un magnifico e solido granito, unico neo gli spuntoni che in caso di volo possono essere pericolosi, tolto questo però e considerata la facilità la si può ritenere adatta anche a dei principianti "cum grano salis".
Partecipanti: io, Anna, Daniela, Monica, Camilla, Andrea, Enzo + Anna S. e Francesco
La meteo è splendida e così siamo in nove a trovarci a Gaggiolo, alle 8,45 siamo ad Andermatt, Anna, che è venuta solo per il picnic e per fare schizzi che gli serviranno, forse, per fare dei quadri, decide di fare un giro per Andermatt e dintorni, Francesco decide di farle compagnia e così in sette ci dirigiamo al monumento dedicato al generale Suworow, nei pressi del Teufelbruecke, da cui parte la ferrata.
L'attacco è subito verticale ma gli aiuti sono molto numerosi ed il cavo metallico è continuo, restiamo un po' perplessi per il tipo di attrezzatura: invece dei soliti gradini a C ci sono un'infinità di fittoni metallici lunghi una trentina di centimetri...la funzionalità è la stessa ma in caso di volo...non dev'essere simpatico ritrovarsi con una sbarra metallica nella pancia! Io gli allievi qui non ce li porto!
Peccato perchè, per difficoltè, sarebbe una ferrata molto adatta a dei principianti! Vabbè oggi di allievi non ce n'è, anche mia moglie Anna, probabilmente la meno esperta, se la cava egregiamente e pare anche che si diverta.
Dopo il risalto verticale c'è una cengia più orizzontale e poco oltre, dopo qualche altro risalto, una breve scala, proseguendo incontriamo una panchina ed un attaccapanni (!) in magnifica posizione panoramica. Ne approfittiamo per una sosta e per bere qualcosa. Ripartiamo, ancora qualche risalto, una cengia inclinata e poi un sentierino che porta nei pressi di una scaletta finale, libro di via e...un rubinetto con la réclame della birra Eichof...proviamo a rutare la manopola ma non esce nulla: peccato non ci sarebbe dispiaciuta una bella birra! Saliamo la breve scala, quattro passi fra l'erba ed eccoci alla fine della ferrata: la bandiera urana sventola e ci stravacchiamo brevemente sotto di essa.
Per scendere seguiamo le indicazioni bianco - blu che portano ai ripari antivalangali sovrastanti Andermatt, ad un bivio tralasciamo il sentiero che, a sinistra, ci condurrebbe a Natschen ed in breve siamo ad Andermatt, contattiamo Anna e Francesco, recuperiamo le cibarie dalle auto ed andiamo alla ricercadi un luogo adatto al nostro tradizionale e luculliano picnic ferragostano.
Troviamo un angolino tranquillo ed ombreggiato fra la stazione e la chiesa, sulle rive di un torrente dentro a cui mettiamo bibite e birre a rinfrescarsi e possiamo finalmente dare fondo alle cibarie.
La ferrata è decisamente poco difficile, in un magnifico ambiente, la roccia è un magnifico e solido granito, unico neo gli spuntoni che in caso di volo possono essere pericolosi, tolto questo però e considerata la facilità la si può ritenere adatta anche a dei principianti "cum grano salis".
Partecipanti: io, Anna, Daniela, Monica, Camilla, Andrea, Enzo + Anna S. e Francesco
Communities: Hikr in italiano
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