Monte Lema Croce da Breno
|
||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Di solito si sale al Lema da Miglieglia in Malcantone o dal Pradecolo, sul versante Italiano. Oggi ho scelto la via da Breno, sempre in Malcantone.
Si lascia l'auto nel centro del paese, proprio dove c'è il cartello che indica il sentiero (2 h, 10 min). A piedi,su carrareccia molto comoda ci si porta sotto il versante boschivo che ben presto si impenna e, senza respiro, in circa 40 minuti porta all'Alpe di Fontania dove si può fare rifornimento d'acqua. La via è sempre ben segnalata (come tutte le altre in questa regione, del resto) e tramite un traverso in falsopiano a sinistra si raggiunge in circa 10 minuti un secondo alpeggio dal quale la salita si fa di nuovo ripidissima, costeggiando il canalone che scende dalla Forcola d'Arasio. In alcuni tratti si deve salire per scalini difficoltosi ma mai pericolosi e neppure esposti.
Usciti dal bosco rimane da superare il versante erboso sempre in costante salita facilitato talvolta da tornanti. In occasione della mia uscita odierna questo tratto si è presentato innevato con quantità di neve crescenti mano a mano che si saliva. In queste condizioni è stato necessario prestare un po' di attenzione perché il sentiero è stretto e a tratti esposto. Prima della Forcola un camoscio mi ha deliziato della sua presenza; solo un veloce saluto, però, perché subito dopo si è buttato giù, incurante della neve.
Con la neve oramai a polpacci sono giunto alla Forcola d'Arasio e ho proseguito a sinistra sull'ampio tratturo verso il Ristorante del Lema che ho ignorato proseguendo per altri 10 minuti di salita sino alla croce di vetta, stranamente priva di neve. Se la salita è stata caratterizzata da ampie e umidicce nebbie, la vetta si presentava al contrario limpidissima con fantastica vista sui monti vicini (Zottone, Gradiccioli, Tamaro) e più lontani (Monte Rosa e relativa catena) straordinariamente emergenti da un mare di nuvole che coprivano i laghi.
Dopo una minestra al Ristorante dove si sta sempre una bellezza, sono sceso per la via della salita, prestando molta attenzione ai tratti innevati e dicendomi che sarebbe stato meglio avere una racchetta per appoggio, non avendo trovato bastoni accettabili sulla via.
In questa stagione attenzione anche ai tratti di sentiero in discesa coperti di foglie: sono forse più pericolose della neve!
Per il resto questo Malcantone è davvero un posto speciale: sentieri impegnativi ma mai pericolosi, possibilità di innumerevoli escursioni anche personalizzabili con circuiti ad anello (..e la fantastica Tanmaro Lema è solo un esempio), remunerazione paesaggistica di prima scelta. D'autunno, poi, i colori e i profumi dei boschi sempre curati come giardini...beh, provare per credere.
Si lascia l'auto nel centro del paese, proprio dove c'è il cartello che indica il sentiero (2 h, 10 min). A piedi,su carrareccia molto comoda ci si porta sotto il versante boschivo che ben presto si impenna e, senza respiro, in circa 40 minuti porta all'Alpe di Fontania dove si può fare rifornimento d'acqua. La via è sempre ben segnalata (come tutte le altre in questa regione, del resto) e tramite un traverso in falsopiano a sinistra si raggiunge in circa 10 minuti un secondo alpeggio dal quale la salita si fa di nuovo ripidissima, costeggiando il canalone che scende dalla Forcola d'Arasio. In alcuni tratti si deve salire per scalini difficoltosi ma mai pericolosi e neppure esposti.
Usciti dal bosco rimane da superare il versante erboso sempre in costante salita facilitato talvolta da tornanti. In occasione della mia uscita odierna questo tratto si è presentato innevato con quantità di neve crescenti mano a mano che si saliva. In queste condizioni è stato necessario prestare un po' di attenzione perché il sentiero è stretto e a tratti esposto. Prima della Forcola un camoscio mi ha deliziato della sua presenza; solo un veloce saluto, però, perché subito dopo si è buttato giù, incurante della neve.
Con la neve oramai a polpacci sono giunto alla Forcola d'Arasio e ho proseguito a sinistra sull'ampio tratturo verso il Ristorante del Lema che ho ignorato proseguendo per altri 10 minuti di salita sino alla croce di vetta, stranamente priva di neve. Se la salita è stata caratterizzata da ampie e umidicce nebbie, la vetta si presentava al contrario limpidissima con fantastica vista sui monti vicini (Zottone, Gradiccioli, Tamaro) e più lontani (Monte Rosa e relativa catena) straordinariamente emergenti da un mare di nuvole che coprivano i laghi.
Dopo una minestra al Ristorante dove si sta sempre una bellezza, sono sceso per la via della salita, prestando molta attenzione ai tratti innevati e dicendomi che sarebbe stato meglio avere una racchetta per appoggio, non avendo trovato bastoni accettabili sulla via.
In questa stagione attenzione anche ai tratti di sentiero in discesa coperti di foglie: sono forse più pericolose della neve!
Per il resto questo Malcantone è davvero un posto speciale: sentieri impegnativi ma mai pericolosi, possibilità di innumerevoli escursioni anche personalizzabili con circuiti ad anello (..e la fantastica Tanmaro Lema è solo un esempio), remunerazione paesaggistica di prima scelta. D'autunno, poi, i colori e i profumi dei boschi sempre curati come giardini...beh, provare per credere.
Tourengänger:
rochi

Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare