Capanna Efra e Lago d' Efra
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Doveva essere una relazione scritta a 4 mani, e la prima escursione con l’ amico Nino ad una gran vetta, ma il meteo e la neve ci ha messo lo zampino … e alla fine noi e Up, separati, ognuno con il suo laghetto.
Il gruppo è ridotto al minimo, decimato dall’ influenza e raffreddori vari, partiamo in tre, cercando una meta sotto i duemila, per evitare di pestare neve, decidiamo di salire al lago d’ Efra, nella bella Val Verzasca.
Parcheggiato alla chiesa di Frasco, iniziano subito le indicazioni per la Capanna Efra, il lago d’ Efra e l’ alta Via Verzaschese.
Spendo subito due parole sul sentiero, tenuto, marcato e preparato in maniera ineccepibile, numerosissimi i gradini di pietra e legno, molti bloccati da tondini in ferro, segno un grande lavoro, complimenti alla SEV.
Dalla chiesa si attraversa la strada e si iniza a salire, subito la prima indicazione: Alpe d’ Efra 2h:35, Lago d’ Efra 3h:10, Capanna Efra 3h:40. Anche se il percorso non presenta alcuna particolare difficoltà, si capisce subito che non è una passeggiata, ma una escursione impegnativa, si parte da 880mt, circa 1000mt di dislivello al lago e poco meno di 1200mt alla capanna.
Si percorre per qualche centinaio di metri la strada asfaltata che confina con le case alte del paese, poi inizia il percorso nel bosco, che sale con poca pendenza e fatica, a fianco del torrente Riale d’ Efra che scorre con cascate e vasche d’ acqua cristallina nella stretta vallata. In alto splende il sole e rende ancora più brillanti le varie vette bianche della prima neve d’ autunno.
Quasi a quota 1200mt, il torrente si divide in due grandi cascate (o meglio una lunga serie di cascate che meritano una pausa), il sentiero attraversa la prima e sale con una lunghissima serie di tornanti, in boschi di betulle, poi faggio ed infine di larice.
A quota 1690mt il bosco si dirada, al’ Alpe d’ Efra, si apre la vista verso il fondo valle, la vallata opposta. C’e’ anche un’ artistica fontana d’ acqua, ottima per un attimo di ristoro.
Il lago è indicato a 35m, la conca che lo ospita è già ben visibile, basta seguire la cascata formata dal torrente che esce dal lago. In perfetta tabella di marcia siamo al lago alle 11:10, dopo 3h di cammino.
Il lago è splendido, adagiato in una conca bloccata a monte da pareti rocciose e a valle dal bosco di larici che poi a sua volta “strapiomba”. Ha colori verde smeraldo, la superficie, leggermente increspata dal vento, brilla dei riflessi del sole. E’ un paesaggio magico … da cartolina.
Ci fermiamo una quindicina di minuti, ma è presto per fermarsi a pranzo. Arriva la proposta indecente …. Andiamo alla Capanna, “Giorgio te la senti?”.
La voglia di vedere la capanna ed il paesaggio che ho visto nelle tante foto, vince ogni forma di fatica, e nonostante i mille-metri che sono nella mia “fascia alta”, sono ben felice di percorrere altri 200mt, 35m secondo la palina.
Altra lunga gradinata, i rivoli d’ acqua sono gelati, bisogna fare attenzione sulle pietre. I miei due compagni di viaggio hanno buon fiato e sono poco più avanti, ma con le mie pause-fiato raggiungo anche io la meta. Vedo sopra la mia testa una bandiera rosso-crociata che sventola … qualcosa mi dice che sono arrivato.
Alle 11:50 sono alla meravigliosa Capanna Efra, Q2039, il luogo è stupendo, il panorama da lasciare senza parole. Sono felice di esserci arrivato, e forse il risultato di un’ annata di grandi escursioni, non sono così affaticato.
La capanna è splendida, fortunatamente niente neve intorno (la neve la si vede circa 200mt più in alto, sulle tutte le cime, soprattutto la Cima del Cagnone e la Cima d’ Efra sopra le nostre teste), ma nella fontana all’ esterno del rifugio è tutto ghiacciato, c’e’ una ciotola blu per cani, è completamente ricoperta e saldata al suolo dal ghiaccio.
Giro all’ interno della capanna, la cucina e sala da pranzo, pulita ed ordinata, separata la camerata che ospita 25 persone, i bagni anche questi in un altro locale.
Tira un venticello gelido, decidiamo di mangiare all’ interno, la stufa ancora calda, una compagnia ha dormito qui questa notte, ci permette di asciugare un poco il sudore dai vestiti.
Puliamo e lasciamo la capanna per qualche foto all’ esterno, è tutto così bello, poi scendiamo al lago, abbiamo deciso di fermarci una mezz’oretta a goderci questa meraviglia della natura.
Scendere costa poca fatica, ci fermiamo comunque prima ad una baita in legno poco sopra il lago, da qui si riesce a fotografarlo interamente. Sulle rive di questo splendido specchio alpino, c’e’ anche una panchina in legno, sembra fatta apposta per “gustarsi il panorama” in tutto relax.
Ripartiamo, vedendo che il tempo che è stato terso tutta la mattinata sembra volgere al peggio, con molti nuvoloni. In breve siamo all’ Alpe, sosta per l’ acqua, poi decidiamo di fare una “tirata” unica fino a valle, con passo molto sostenuto.
Nonostante i tanti gradini (in alcuni tratti sembra proprio di fare le scale …), scendiamo come dei missili, pochissime le foto in discesa, ci fermiamo, quasi in paese, per fotografare le due fornaci per la calce, e leggere la descrizione di come un tempo veniva ricavata la calce in questa vallata.
Dopo 2h e 43m, 2h 13m nette, siamo al parcheggio, felici di una giornata splendida, peccato non averla condivisa anche con i due “mancanti”.
Riassuntino:
Andata : Parcheggio Chiesa di Frasco Q880 – Alpe d’ Efra Q1690 – Lago d’ Efra Q1847 – Capanna Efra Q2039
Ritorno dalla stessa via
Difficoltà : T3 / EE solo per l’ impegno a superare 1000/1200mt di dislivello, nessun particolare pericolo o difficoltà
Partecipanti : Giorgio ( giorgio59m ), Paolo (
brown ), Angelo
Altre informazioni, cartine, album fotografico sul nostro sito:


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