Il Sosto troppo tosto
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Credo che quasi tutti coloro che sono transitati in direzione della regione del Lucomagno non possano non essere stati attratti dalla vetta che sovrasta il paese di Olivone, il Sosto.
Così, convinto che sabato abbia nevicato in Ticino a quota 2600-2800 ( primo errore), propongo a Beppe questa cima partendo proprio da Olivone. La risposta è OK anche se, quasi preconizzando il finale, Beppe mi dice però che se è umido sarà dura perchè pensa sia bello scivoloso. La mia fonte è il Brenna che ho con me, non ho consultato niente altro (secondo errore).
Mentre risaliamo da Bellinzona notiamo che qui è perfettamente asciutto, il sabato non ha fatto nemmeno una goccia, e così alle 07.40 partiamo da Olivone. Il sentiero è ben segnato e pulito, certamente è perchè, come osserva Beppe, di qui transitano coloro che arrivano ad Olivone con il Postale e raggiungono la regione dell'Adula. Siamo prevalentemente nel bosco, con radure che si aprono sulla zona di Larescia e sulla gola che il Brenno forma tra Campo Blenio ed Olivone. A tratti il cammino è piuttosto ripido (niente in confronto a quello che ci aspetterà), ma poi si spiana per aggirare la testata della valle di Compietto, sino a transitare dalla bella Alpe omonima, posta in un pianoro proprio sotto la parete del Sosto. In breve si arriva poi al passo Muazz, a quota 1700 m.
Qui consultiamo il Brenna ed imbocchiamo quello che ci sembra il cammino da lui indicato (terzo e più grave errore, conseguenza anche del secondo); di cammino è giusto parlare, perchè ora di sentiero nemmeno l'ombra. Entriamo quasi subito in un canalino ripidissimo dove per proseguire dobbiamo usare l'erba alta come appiglio, sperando che poi migliori. Qualche tratto è un filo più agevole, ma le difficoltà ed il ripido restano; dobbiamo cercare tracce d'erba per avere un buon appoggio tra rocce ripide e lisce e pini mughi fitti ed impenetrabili. E per fortuna che il terreno è asciutto, come testimoniano il Piz Medel e la Cima di Camadra di fronte a noi totalmente sgombri di neve fresca. In poco meno di un'ora siamo a 1950 m. e qui, un pò preoccupati per la discesa e vedendo che il percorso non migliora, decidiamo saggiamente di lasciare perdere.
Il ritorno al passo Muazz richiede ancora più tempo che l'andata; il sedere è spesso e volentieri volutamente per terra, onde evitare rischi di scivolate. Alla fine arriviamo comunque al passo senza danno alcuno, che è certamente la cosa più importante.
Imbocchiamo poi per un pò la valle Carassino, dove effettuiamo la sosta pranzo poco dopo l'omonima caratteristica Alpe. Con un'altra visuale, realizziamo ora che il cammino indicato dal Brenna era un centinaio di metri più a sx. di quello da noi seguito, come verificherò poi a casa guardando la cartina ingrandita su MapPlus.ch. Comunque anche percorrendo la via esatta il Sosto resta veramente tosto (la rima viene facile); d'altronde se prima della nostra sul sito era presente una sola escursione, ed anche questa non portata a termine, un motivo ci sarà.
Peccato, perchè la giornata è stata splendida ed avrebbe meritato di arrivare su qualche vetta per godersi un bel panorama. Comunque anche dai mancati successi (ammesso che così si voglia definire un'escursione portata a termine) si impara sempre qualcosa; la lezione, peraltro non del tutto nuova, è stata per me quella di non sottovalutare mai i rischi e di preparare con maggiore cura gli itinerari prescelti.
Commento di BEPPE
BRAVO IVAN IL TITOLO E PROPRIO AZZECCATO , COMUNQUE ANCHE SE NON SIAMO RIUSCITI A RAGGIUNGERE LA VETTA DEL SOSTO IL PERCORSO EFFETTUATO E STATOBELLO , IN MODO PARTICOLARE LA ZONA DELL ' ALPE COMPIETTO DA CUI SI GODE UN OTTIMO PANORAMA,IL RESTO DEL PERCORSO COME DESCRITTO MOLTO BENE DA IVAN E STATO ABBASTANZA DIFFICOLTOSO ,LA COSA FONDAMENTALE CHE LA GIORNATA E TERMINATA SENZA PROBLEMI .
UN GRAZIE A IVAN PER LA PIACEVOLE COMPAGNIA.
Così, convinto che sabato abbia nevicato in Ticino a quota 2600-2800 ( primo errore), propongo a Beppe questa cima partendo proprio da Olivone. La risposta è OK anche se, quasi preconizzando il finale, Beppe mi dice però che se è umido sarà dura perchè pensa sia bello scivoloso. La mia fonte è il Brenna che ho con me, non ho consultato niente altro (secondo errore).
Mentre risaliamo da Bellinzona notiamo che qui è perfettamente asciutto, il sabato non ha fatto nemmeno una goccia, e così alle 07.40 partiamo da Olivone. Il sentiero è ben segnato e pulito, certamente è perchè, come osserva Beppe, di qui transitano coloro che arrivano ad Olivone con il Postale e raggiungono la regione dell'Adula. Siamo prevalentemente nel bosco, con radure che si aprono sulla zona di Larescia e sulla gola che il Brenno forma tra Campo Blenio ed Olivone. A tratti il cammino è piuttosto ripido (niente in confronto a quello che ci aspetterà), ma poi si spiana per aggirare la testata della valle di Compietto, sino a transitare dalla bella Alpe omonima, posta in un pianoro proprio sotto la parete del Sosto. In breve si arriva poi al passo Muazz, a quota 1700 m.
Qui consultiamo il Brenna ed imbocchiamo quello che ci sembra il cammino da lui indicato (terzo e più grave errore, conseguenza anche del secondo); di cammino è giusto parlare, perchè ora di sentiero nemmeno l'ombra. Entriamo quasi subito in un canalino ripidissimo dove per proseguire dobbiamo usare l'erba alta come appiglio, sperando che poi migliori. Qualche tratto è un filo più agevole, ma le difficoltà ed il ripido restano; dobbiamo cercare tracce d'erba per avere un buon appoggio tra rocce ripide e lisce e pini mughi fitti ed impenetrabili. E per fortuna che il terreno è asciutto, come testimoniano il Piz Medel e la Cima di Camadra di fronte a noi totalmente sgombri di neve fresca. In poco meno di un'ora siamo a 1950 m. e qui, un pò preoccupati per la discesa e vedendo che il percorso non migliora, decidiamo saggiamente di lasciare perdere.
Il ritorno al passo Muazz richiede ancora più tempo che l'andata; il sedere è spesso e volentieri volutamente per terra, onde evitare rischi di scivolate. Alla fine arriviamo comunque al passo senza danno alcuno, che è certamente la cosa più importante.
Imbocchiamo poi per un pò la valle Carassino, dove effettuiamo la sosta pranzo poco dopo l'omonima caratteristica Alpe. Con un'altra visuale, realizziamo ora che il cammino indicato dal Brenna era un centinaio di metri più a sx. di quello da noi seguito, come verificherò poi a casa guardando la cartina ingrandita su MapPlus.ch. Comunque anche percorrendo la via esatta il Sosto resta veramente tosto (la rima viene facile); d'altronde se prima della nostra sul sito era presente una sola escursione, ed anche questa non portata a termine, un motivo ci sarà.
Peccato, perchè la giornata è stata splendida ed avrebbe meritato di arrivare su qualche vetta per godersi un bel panorama. Comunque anche dai mancati successi (ammesso che così si voglia definire un'escursione portata a termine) si impara sempre qualcosa; la lezione, peraltro non del tutto nuova, è stata per me quella di non sottovalutare mai i rischi e di preparare con maggiore cura gli itinerari prescelti.
Commento di BEPPE
BRAVO IVAN IL TITOLO E PROPRIO AZZECCATO , COMUNQUE ANCHE SE NON SIAMO RIUSCITI A RAGGIUNGERE LA VETTA DEL SOSTO IL PERCORSO EFFETTUATO E STATOBELLO , IN MODO PARTICOLARE LA ZONA DELL ' ALPE COMPIETTO DA CUI SI GODE UN OTTIMO PANORAMA,IL RESTO DEL PERCORSO COME DESCRITTO MOLTO BENE DA IVAN E STATO ABBASTANZA DIFFICOLTOSO ,LA COSA FONDAMENTALE CHE LA GIORNATA E TERMINATA SENZA PROBLEMI .
UN GRAZIE A IVAN PER LA PIACEVOLE COMPAGNIA.
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Kommentare (7)