Pensavo cosa fare di nuovo in questa Domenica e,considerando la meteo,ecco che mi viene in mente,un'escursione tosta,prima che le temperature scendessero di troppo: salire alla capanna Cornavosa. Valle Verzasca,bella e spettacolare come chiunque ti descrive dopo averti visitata,ancora una volta vengo a “disturbare” la tua tranquillità,oasi di pace e solitudine,prima che tu vada in “letargo”. Il colore verde smeraldo delle tue magiche acque,cristalline e limpide come è giusto che sia l'acqua pura,rubano il mio sguardo sempre stupefatto da ciò che tu sai mostrare. Ancora una volta hai regalato al turista che con fatica risale i tuoi fianchi scoscesi e impervi,un gioiello che fa di tè,la Regina di tutte le piccole valli che ti affidano le loro acque: la capanna Cornavosa. Lassù,dove il tempo si è fermato,ecco un piccolo angolo di Paradiso,costituito da vecchie cascine,riattate e rimesse a nuovo,per accogliere il viandante che stanco vi si potrà riposare,assaporando il “vecchio e il nuovo” fusi insieme,da quel grande amore che gli amici della SEV,sono riusciti e voluto dare. Con notevoli sforzi di altruismo,volontariato,fatiche e dispendio di energie,ecco rinascere questo luogo: un doveroso grazie a tutti coloro che anno contribuito e creduto in questa magnifica opera di rinascita dell'Alpe Cornavosa. Grazie e complimenti! Ora,prima che che tu,valle Verzasca,ritorni al riposo invernale,vorrei risalire uno dei tanti lunghissimi sentieri,per potermi privilegiare di tanta bellezza. Parto presto e alle 7 sono già a Lavertezzo,vedo il parcheggio ma...max 3 ore? E come faccio,io essere umano (e Bradipo) in così breve tempo salire e scendere? Poi vedo un cartello che indica il parcheggio oltre le 3 ore (max 24: e come faccio se voglio fare 2 giorni via?) avanti a 500 m. (suggerimento: perché non mandare il turista che scende dall'auto solo per fare le foto al ponte antico di Lavertezzo,laggiù e l'escursionista invece farlo parcheggiare vicino alla località di partenza?). Va bene,alle 7,15 sono in cammino,l'aria è fresca e i primi 10 minuti sono su asfalto,poi,giunto alla chiesa (se lo sapevo prima prendevo la strada che saliva a sinistra,che avrei tagliato un poco di percorso) salgo la scalinata che conduce alla parte alta del paese,poi ecco l'antica mulattiera che comincia a prendere forma. Alcune rampe iniziali,poi il lungo tormento della mulattiera che in falso piano si mantiene costante per un po,sui 800/870 metri. Poco avanti,noto sul percorso una sorta di palla pelosa color grigio: un roditore,che nonostante fossi a distanza ravvicinata,egli imperterrito andava avanti a rosicchiare del cibo: poi,nel mentre mi ero deciso di fotografare il piccolo quadrupede,il tempo di estrarre l'occorrente,il tranquillo roditore decise di spostarsi e io...di proseguire. Giunto a Pincascia,il percorso comincia a salire senza dare più tregua. In questa località,molte “torte” (escrementi di vacche) di vaste proporzioni,allertano anche il più assonnato occhio,per non incappare in qualche “morbida” ,maleodorante torta di stagione e far si che si resti vigili fino che il “pericolo”sia superato. In qualche tratto,è visibile la distruzione della mulattiera da parte delle possenti vacche che sono state portate a valle,il loro dolce peso,mostra evidenti solchi nella mulattiera,purtroppo in parte non riempita con sassi per evitarne l'usura. Comunque,si perviene al nuovo ponte a quota 1350 circa: da questo punto,parte il nuovo sentiero (nonostante il sentiero è ben marcato,in alcuni tratti lastricato,deve essere ancora ultimato: le piogge e la neve del prossimo inverno metterà a dura prova la resistenza del tracciato: piogge,neve e smontamenti) che sale con numerosi tornanti per poi uscirne a quota 1500 circa. Da qui il sentiero sale con notevoli tornanti e a gradini,un poco più largo rispetto al tratto precedente e lo spettacolo si fa grande: poco dopo raggiungo una coppia con cui scambio qualche parola. Lui,mentre mi avvicino,si congratula per il mio passo “lento e costante”,dicendomi: hai proprio un buon passo,rispondo: sì,me lo anno detto in vari,ma a qualcuno da fastidio. Poi a quota 1930 circa,ci si congiunge al sentiero che proviene dalla Fumegna (alta via Verzaschese) per poi proseguire alla oramai vicina alpe di Cornavosa. Mi congratulo con due volontari,anche oggi a lavorare,complimentandomi sulla buona riuscita del progetto e sul bel sentiero che mi avvisano,non ultimato. E' stato costruito in fretta per la festa tenutasi il 7 agosto e deve essere ancora sistemato a dovere in quanto per via dell'assestamento in molto punti può smontare a valle. Visito la capanna: il moderno,il legno e il granito,si fondono insieme,dando l'impressione di essere contemporaneamente immersi tra il passato e presente. Bene,dopo 45 minuti di sosta,senza mangiare nulla (e senza aver fatto colazione: però che fisico!) decido di scendere,la via del ritorno è lunga,poi,dopo aver raggiunto il nucleo di baite con fontana,( a meno di mezz'oretta dall'auto) decido si mangiare una barretta di cioccolato e via,giù al paese,popolato di turisti intenti a fotografare l'antico ponte e le acque cristalline del fiume Verzasca,che m' incantano con il loro colore. Suggerimento: chi volesse salire in Cornavosa,tenga presente che il tragitto è attraversato da numerosi torrentelli,in alcuni casi per via d'infiltrazione d'acqua nel terreno,alcuni metri di sentiero è bagnato,quindi non andateci dopo forti piogge!
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